EVGA rompe con Nvidia dopo due decenni di collaborazione. EVGA viene fondata infatti nel 1999 e dal 2002 è il partner di punta dell’azienda verde crociata.
La decisione è stata presa a fronte di problemi comunicativi tra le due multinazionali, ma si tratta di un cambiamento radicale per la compagnia californiana, che ha già dichiarato di non voler iniziare nuove partnership con AMD o Intel.
Indice
EVGA smette di produrre GPU a causa di Nvidia?
Si tratta di un evento di grandi proporzioni. Stando ad alcune analisi di mercato, le schede video Nvidia rappresentano l’80% delle entrate di EVGA. Nel mercato nord americano, invece, le loro GPU custom coprono circa il 40% del piazzato.
O almeno… coprivano. Perché non ci saranno RTX 4000 prodotte da EVGA, nonostante l’azienda fosse già al lavoro sui prototipi campione.
I motivi alla base di una così drastica decisione sono sicuramente di natura commerciale. Tuttavia il CEO dell’azienda, Andrew Han, ha parlato di una questione di principio dovuta al comportamento di Nvidia.
Vediamo insieme quali sono i motivi che hanno spinto EVGA ad abbandonare il settore.
Massimali di prezzo e disponibilità
Il primo dei motivi alla base della rottura pare siano le politiche di Nvidia nei confronti dei suoi partner. Stando a quando è emerso, la grande N complica il lavoro delle terze parti non comunicando i prezzi di listino e la disponibilità di GPU, almeno fino al lancio dei suoi modelli.
Di conseguenza i vari produttori hanno difficoltà nel calcolare il prezzo delle loro varianti in funzione anche delle specifiche tecniche, come le frequenze o il quantitativo di memoria.
La concorrenza di Nvidia
La politica dei prezzi applicata da Nvidia sulle sue schede Founders influisce anche sul prezzo delle GPU custom terze parti. In alcuni casi, però, una riduzione dei listini obbligava EVGA a vendere in perdita i suoi modelli.
La grande N infatti, essendo produttore e fornitore delle GPU, calcola diversamente i margini di profitto e, quando si arriva alla fine del ciclo vitale di una serie di schede video, una riduzione aggressiva dei prezzi con l’obiettivo di svuotare i magazzini impatta anche sulle vendite dei modelli terze parti.
In pratica si genera una sorta di concorrenza tra le versioni Founder e le versioni custom, che può penalizzare chi produce queste ultime.
I mutamenti di mercato
Pur rispettando e comprendendo le ragioni di EVGA, non possiamo sottovalutare i mutamenti del mercato e il loro impatto sulle politiche commerciali di Nvidia.
Lo scorso agosto si è espresso a riguardo il co-fondatore dell’azienda, Jen-Hsun Huang. La grande N ha applicato una riduzione dei prezzi per l’attuale serie RTX 3000, riducendo anche il numero di GPU vendute ai produttori, per far fronte a un problema di smaltimento.
Una situazione particolare, conseguenza di un lungo periodo in cui era impossibile trovare schede video al loro effettivo valore a causa di bagarinaggio, mining e crisi dei semiconduttori.
Ad oggi però la situazione è cambiata. Tra gli elementi che hanno riportato i prezzi a livelli più accessibili c’è anche il settore delle criptovalute.
Tra queste Ethereum che di recente ha aggiornato la sua blockchain per ridurre i consumi energetici del 99% ma tagliando fuori tutti i miners. Di conseguenza sul mercato GPU si sono riversate grandi quantità di schede di seconda mano, che hanno attirato le attenzioni di quei giocatori che aspettavano di poter fare l’upgrade al PC senza spendere cifre folli.
Quanto e come le circostanze abbiano influenzato anche i rapporti tra i vari produttori, non possiamo saperlo. Sicuro però hanno avuto un grosso impatto sui bilanci aziendali e giustificano le recenti strategie Nvidia, atte a smaltire velocemente le RTX 3000 in previsione delle RTX 4000, in uscita a fine anno.
EVGA rompe con Nvidia per una mancanza di rispetto
EVGA ha infine denunciato alcuni comportamenti scorretti da parte del partner. Come casi in cui Nvidia ha distribuito tardivamente i driver ai suoi collaboratori, privilegiando invece la stampa. Strategia interpretata da Andrew Han come una mancanza di rispetto, in quanto è proprio sui driver che si effettuano molti test preliminari.
Tuttavia al momento solo EVGA ha deciso di abbandonare definitivamente Nvidia. Le altre partnership sono ancora attive. Vedremo se qualche altro produttore terze parti avrà di che lamentarsi, nel breve o sul lungo periodo.
Il futuro di EVGA
Come detto in apertura e stando alle dichiarazioni del CEO, EVGA non ha intenzione di collaborare con AMD e Intel. L’azienda sta definitivamente abbandonando il settore delle GPU.
Ciò nonostante i possessori delle loro schede grafiche possono dormire sonni tranquilli. Continueranno a vendere le RTX 3000 fino a esaurimento scorte, conservando però un margine di inventario, per far fronte a potenziali riparazioni o sostituzioni.
Il vero dilemma sta nel ricollocamento dell’organico del settore grafico. L’azienda dovrà affrontare una grossa riorganizzazione interna, distribuendo la sua forza lavoro verso altri settori di competenza, come per esempio i loro apprezzatissimi alimentatori.
EVGA rompe con Nvidia. La risposta non tarda ad arrivare.
Nonostante le forti dichiarazioni di EVGA, la risposta di Nvidia è stata formale e disinteressata, augurando buona fortuna al loro ex collaboratore, ma senza entrare nel merito della questione.
Nvidia è forte di molte altre partnership. L’abbandono di EVGA difficilmente avrà un impatto negativo, anche perché le differenze tra i vari modelli custom sono marginali.
Ogni produttore ha la sua offerta, con modelli tendenzialmente migliori ed altri che possono presentare alcune criticità, magari nella dissipazione, ma una RTX 3060 è pur sempre una RTX 3060.
Facile ipotizzare che quella grossa fetta di utenza che ha acquistato i modelli EVGA, si sposterà verso altri produttori, se non proprio sulle versioni founders, preservando di conseguenza la posizione di Nvidia sul mercato globale.
Posizione che la grande N si è guadagnata nel tempo grazie a tecnologie d’avanguardia, come il suo DLSS, che hanno saputo convincere e fidelizzare i giocatori di tutto il mondo.