Il nuovo capitolo di Assassin’s Creed ha già fatto parlare di sé, in un turbinio irrefrenabile di dubbi e conferme. Dopo le vicende di Kassandra e suo fratello Alexios nell’antica Grecia, verremo catapultati in un mondo che percorre le stesse orme, ma cerca al tempo stesso di stupire il giocatore con nuove dinamiche. Assassin’s Creed: Valhalla, dodicesimo capitolo dell’amata saga targata Ubisoft, sarà rilasciato il 10 novembre 2020 per Playstation 4, Xbox One, Google Stadia e presto per PlayStation 5.
Scopriamo insieme i 6 motivi per valutarne o meno l’acquisto.
Indice
3 MOTIVI PER ACQUISTARE ASSASSIN’S CREED: VALHALLA
IL CONTESTO STORICO SPOSA SCENARI MOZZAFIATO
Il culto norreno si plasma su un contesto storico e paesaggistico magistrale. Siamo nel IX secolo d.C ed Eivor, protagonista vichingo dall’animo apparentemente freddo e imperturbabile, varca le lande inglesi affinché possa trovare una nuova dimora per il suo popolo. Per farlo, come potrete immaginare, egli avanzerà in modo brutale e spietato; i fiumi inglesi si tingeranno quindi di sangue, tuttavia non saranno pochi i momenti in cui godrete di paesaggi maestosi e mozzafiato. Potrete esplorare la regione della Mercia, nello specifico il territorio del Ledecestrescire, l’Anglia Orientale, la Northumbria e altri paesaggi inediti del suolo americano. Non è tutto, perché i futuri DLC vi porteranno addirittura a Parigi e in Irlanda.
Si tratta di scenari che ricordano senz’altro i memorabili Vikings e God of War che, seppur in modo differente, hanno mostrato la mera essenza del culto norreno. Nell’ultimo caso ci colleghiamo a un elemento decisamente più mistico che risiede ad Ásgarðr, residenza immortale degli Asi, e lo Jǫtunheimr. Insomma, il comparto storico sposa scenari straordinari che vi lasceranno a bocca aperta, seppur talvolta invasi da un HUD che potrebbe essere di intralcio.
VASTA SCELTA DI ATTIVITÀ
Come nel capitolo precedente, Valhalla vanterà una vasta scelta di missioni secondarie che, però, non sempre avranno un grande nesso con la trama principale. Gli amanti del culto norreno potranno vivere esperienze che ne racconteranno l’essenza misteriosa: streghe, creature mitologiche e segreti oscuri incentiveranno il giocatore ad esplorare. Un elemento particolarmente interessante è il sistema di insediamento completamente personalizzabile. Ashraf Ismail, ex direttore creativo del gioco, spiegò proprio l’importanza di questa meccanica, indispensabile affinché il giocatore possa sentirsi a casa e costruire un rapporto viscerale con ciò che crea. D’altronde il fulcro primario di questo titolo è il continuo spostamento del clan alla ricerca di una fissa dimora nelle lande inglesi; di conseguenza potrete perfino pescare, cacciare e sperimentare tutte le attività estremamente realistiche di un popolo nomade.
La meccanica dell’insediamento rappresenta una sorta di parallelismo con Assassin’s Creed 2, tuttavia si rivoluziona in modo totalmente inedito e stimolante per la prima volta. L’insediamento non sarà un semplice sistema di interazione diverso, bensì si rivelerà estremamente importante durante l’intero percorso videoludico. La costruzione e la personalizzazione richiederanno una forte raccolta di risorse, nonché di esplorazione. Dovrete entrare in simbiosi con ciò che vi circonda, fare della natura la vostra compagna vitale ed essere gli unici artefici e responsabili dello sviluppo del popolo.
L’insediamento vi consentirà di sbloccare funzionalità extra, grazie alla presenza di rivenditori di manufatti, poeti e mercanti che personalizzeranno il vostro personaggio, nonché l’equipaggiamento. Queste meccaniche ricordano un GDR e dimostrano quanto il gioco sia vasto e colmo di attività che non sono mai fini a loro stesse. Potrete perfino cimentarvi in gare di bevute e di insulti, ossia il flyting, nonché provare altri minigiochi che vi regaleranno piacevoli ore di divertimento.
COMBATTIMENTO DINAMICO E COINVOLGENTE
Il combat system stavolta cercherà di mostrarsi in modo inedito, senza mai stancare il giocatore, neanche dopo molte ore di gameplay. Partiamo dal primo elemento: Valhalla sarà colmo di combattimenti spietati e brutali. Ucciderete e mozzerete teste con ferocia, utilizzando armi a due mani che, successivamente, potranno essere impugnate doppiamente. La scelta delle armi dimostra l’essenza del setting vichingo, torneranno infatti anche gli scudi, assenti in Odyssey, e -attenzione- la leggendaria Lama Celata. Ubisoft promette un’ampia varietà di nemici che non si comporterà mai allo stesso modo, bensì eseguirà azioni inaspettate. Non è tutto, perché avrete una grande scelta di armi decisamente comuni nel mondo vichingo, come la lancia o la scure, utile perfino per tagliare la legna o cacciare.
Il sistema di combattimento si rivela sicuramente più realistico rispetto agli altri capitoli: dovrete infatti curarvi con le razioni ottenute, come bacche o altro cibo. Il meccanismo di cura, quindi, non si basa più sulle abilità utilizzate in Odyssey; a tal proposito, la difficoltà dei vostri nemici non sarà più classificata in base al livello o all’esperienza, bensì al numero di abilità passive sbloccate. Troviamo che sia un vero punto di forza che può sconvolgere il combattimento in modo decisamente più coinvolgente e meno tedioso.
3 MOTIVI PER NON ACQUISTARE ASSASSIN’S CREED: VALHALLA
COLLEGAMENTO CON I PRIMI CAPITOLI ORMAI INESISTENTE
Trattasi di un tema dolente, lo metteremo in chiaro da subito: le orme del credo degli Assassini sono ormai sfumate da Origins. Questo discorso è fonte di frustrazione per i fan della saga, che ormai si chiedono per quale motivo il termine Valhalla sia preceduto da un titolo insensato e che, riallacciandoci al fattore prettamente estetico e storico, andrebbe di pari passo con una serie come Vikings. Se non siete stati amanti degli ultimi due capitoli, in particolar modo, vi suggeriamo di lasciar perdere, in vista soprattutto di DLC che, a quanto pare, non affronteranno in alcun modo la lore che ha reso celebre la saga. Non nel vero senso della parola, almeno. Vogliamo tuttavia confortarvi: come avete potuto leggere precedentemente, ci sarà un ritorno della Lama Celata, nonché qualche indizio sparso sugli Assassini.
POCHE DIFFERENZE CON ODYSSEY
Di conseguenza, ricollegandoci a Odyssey, vi sconsigliamo ulteriormente l’acquisto. Diversi elementi storici, interattivi e grafici saranno inediti e sicuramente straordinari, ma Assassin’s Creed: Valhalla non è una rivoluzione della saga, anzi, è molto simile al capitolo precedente. La storia e le ambientazioni saranno sicuramente diverse e meravigliose, tuttavia l’essenza del gioco sarà prevalentemente la stessa. Alcuni dettagli grafici sono palesemente identici e poco rivoluzionari, basti pensare ad alcune animazioni ed espressioni facciali o, soprattutto, agli attacchi. Lo stesso discorso vale per alcuni dettagli specifici, come la fisica del mantello o del dreki che, nonostante non sia protagonista di combattimenti navali, è quasi il gemello dell’Adrestia greca. Insomma, se il capitolo ambientato in Grecia non vi ha fatto impazzire, probabilmente non cambierete granché idea con Valhalla.
GRANDE LONGEVITÀ DI GIOCO
Se non siete amanti degli open-world e, soprattutto, dei giochi molto lunghi, questo titolo potrebbe non fare per voi. A quanto pare Valhalla sarà ancor più vasto di Odyssey, spaziando dall’Inghilterra alla Norvegia e perfino a mondi segreti e ultraterreni. È chiaro che non si tratti di un titolo particolarmente lineare e breve; speriamo tuttavia di non dover perdere troppo tempo per avanzare con le missioni principali. Questa sfaccettatura si è rivelata particolarmente tediosa in Odyssey, e ha portato molti giocatori ad abbandonare il titolo prematuramente. Proprio per questo motivo, il gioco potrebbe rivelarsi eccessivamente dispersivo e andare ad offuscare l’essenza della storia, che dovrebbe rappresentare il fulcro primario dell’intero gioco. Proprio in Odyssey abbiamo potuto constatare la presenza di numerose quest secondarie rivelatesi letteralmente uguali, in cui alcuni dialoghi non cambiavano di una virgola e rendevano l’esperienza di gioco più pesante e noiosa. Questo, unito conseguentemente a quanto esposto nel secondo motivo, potrebbe quindi minare una caratteristica del gioco che dovrebbe essere un vantaggio.
In conclusione, Assassin’s Creed: Valhalla porterà elementi nuovi e interessanti, con un ritorno inedito della Lama Celata, con combattimenti brutali e insediamenti personalizzabili. Gli amanti dei primi capitoli, tuttavia, potrebbero ancora storcere il naso nel vedere che ormai, del credo degli Assassini, è rimasto solo un flebile ricordo. Il gioco promette un mondo vasto e colmo di attività, augurandoci che non sia troppo dispersivo. Insomma, vi consigliamo caldamente di valutare se acquistare questo capitolo, dato che ormai siamo prossimi alla next-gen e sono in arrivo tanti altri titoli che potrebbero distrarre dall’acquisto di questo dodicesimo capitolo.