Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia dell’acquisizione della holding ZeniMax Media da parte di Microsoft, comprando di fatto il colosso Bethesda Softworks e IP del calibro di Doom, The Elder Scrolls, Wolfenstein e Fallout. Si tratta di un’acquisizione senza precedenti che porta il gigante di Redmond ad essere proprietaria di oltre 20 team di sviluppo interni.
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I numeri dell’acquisizione
Si parla di un’operazione di ben 7,5 miliardi di dollari, il triplo della già impressionante cifra pagata per comprare Mojang e la sua IP: Minecraft. Nell’accordo rientrano: Bethesda Softworks, Bethesda Game Studios, id Software, ZaniMax Online Studios, Arkane, MachineGames, Alpha Dog, Tango Gameworks e Roundhouse Studios. Nel caso di Bethesda Softworks, la struttura societaria non verrà stravolta e continuerà a pubblicare giochi in modo autonomo.
Prima di lanciarvi in fantasie estreme concernenti crossover o progetti in esclusiva (che comunque richiederanno almeno 2-3 anni di sviluppo), è bene ricordare che nonostante l’annuncio ufficiale ci sia stato, l’acquisizione diventerà effettiva in un periodo compreso tra gennaio e giugno 2021.
Stando alle dichiarazioni rilasciate nelle ore successive alla notizia, Microsoft e Bethesda intendono onorare i patti di esclusività stipulati con Sony per i titoli ormai prossimi all’uscita su console PlayStation, ovvero Deathloop e Ghostwire Tokyo. È lecito però aspettarsi che questi giochi arriveranno, in un momento successivo, sulle console della famiglia Xbox.
Non c’è alcun dubbio invece, per quanto riguarda l’arrivo su Xbox Game Pass dell’intera softeca di Bethesda e degli altri studios facenti parte della holding, un bagaglio di ottimi giochi che renderanno questo servizio in abbonamento ancora più appetibile.
E per quanto riguarda il futuro? Al momento la risposta è stata un vago “valuteremo di volta in volta“, e subito viene da pensare a importanti progetti in sviluppo come Starfield e The Elder Scrolls VI. Ad eccezione di qualche succosa esclusiva, Microsoft difficilmente rinuncerà alle potenziali vendite su PS5, avendo già dimostrato una certa flessibilità in fatto di esclusive, vedi il recente caso di Ori, di cui è stato appena annunciato l’arrivo del secondo capitolo su Nintendo Switch.