La produzione italiana in ambito videoludico ha spesso faticato a ritagliarsi uno spazio di rilievo, soprattutto se paragonata ad altre realtà internazionali, ma un titolo in arrivo da menzionare è sicuramente Remothered, ideato dal creatore di videogiochi e sceneggiatore italiano Chris Darril.
Remothered: Broken Porcelain, seguito del primo e pluripremiato capitolo Remothered: Tormented Fathers, uscirà il 13 ottobre per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Oggi siamo qui per scoprire insieme i 6 motivi per valutarne o meno l’acquisto.
Indice
3 MOTIVI per acquistare Remothered: Broken Porcelain
Una produzione italiana…di livello
Come accennato all’inizio, nel panorama italiano è stato più difficile affermarsi in questo ambito rispetto ad altre realtà europee. Le cause potrebbero essere molteplici: varie problematiche, sia di natura politica, visto purtroppo le visioni più ristrette su questo ambito produttivo, sia di natura economica per gli esigui investimenti, vista la carenza di progetti su cui poter impiegare le proprie forze, economiche o umane che siano. Di conseguenza si sono disincentivati i potenziali sviluppatori, anche quelli con idee originali. Per fortuna in questa generazione abbiamo vissuto un cambio di tendenza con alcuni titoli innovativi e di pregevole fattura. Videogioco che spicca per qualità narrativa è sicuramente la trilogia auto-conclusiva di Remothered: un trionfo di ambientazioni, condito da un clima surreale, con una sceneggiatura magistrale che, pur richiamando il cinema, da cui appunto è contaminato, non scade mai nel plagio, anzi lo omaggia con una vera e propria anima artistica degna delle migliori produzioni odierne. Oserei dire l’unico gioco d’autore dello scenario italiano.
La paura dell’ignoto
Un genere che ha sempre ricevuto molti apprezzamenti da parte del pubblico è sicuramente quello legato al mondo dell’ignoto e dell’orrore. Tuttavia, per molti il concetto di horror è legato al mero intrattenimento, magari con qualche jumpscare adoperato per ravvivare gli animi durante le sessioni di gioco, oppure con l’uso della violenza fine a se stessa, con risvolti quasi splatter, senza mai indagare particolarmente gli aspetti introspettivi dei personaggi o investendo su trame intricate. Contrariamente, Remothered è esattamente quello che un vero appassionato del genere vorrebbe vedere su schermo, una tipologia di gioco che si ispira liberamente ai grandi classici come Silent Hill e Clock Tower, ovvero con una vicenda fitta, oscura e ben scritta. In poche parole, un titolo capace di gelare il sangue nelle vene e di regalarvi ore di vera suspense per i risvolti raccapriccianti della trama, cercando di unire tutte le sfumature drammatiche che si celano dietro a questi innumerevoli segreti, contornati da un’unica matrice, ovvero l’ignoto.
[blockquote cite=”Howard Phillips Lovecraft”]”La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”[/blockquote]Prezzo accessibile
Remothered: Broken Porcelain ci promette una storia ricca di colpi di scena, personaggi intriganti, con delle novità importanti anche sotto il profilo grafico, il tutto impreziosito con la tipica atmosfera già presente nel primo capitolo che ha fatto la fortuna della software house italiana Stormind Games. Il prezzo accessibile di 30,98€ la rende di fatto un’esperienza da non perdere per gli amanti della saga, oltre che ad essere una buona occasione per i meno abbietti al genere che vogliono farlo proprio. Cosa state aspettando?
3 MOTIVI per non acquistare Remothered: Broken Porcelain
Gameplay rustico
Nonostante sia giusto tener conto della natura indipendente del titolo nella valutazione complessiva di questo articolo, il gameplay di Remothered: Broken Porcelain, sebbene presenti qualche aggiunta gradita, è rimasto pressoché invariato, trascinandosi le stesse problematiche del precedente capitolo. Il tutto consisterà nel ritrovamento di specifici oggetti per proseguire la storia e nel superamento di enigmi facili da raggirare. Nello specifico, l’esperienza di gioco si basa su meccaniche stealth piuttosto semplici e comprensibili fin da subito e sulla possibilità di raccogliere oggetti di difesa per proteggerci da eventuali attacchi da parte delle sinistre presenze dell’hotel. Purtroppo, il mero gameplay stona con la qualità complessiva del titolo, rendendo addirittura grottesche le dinamiche con cui affronteremo i nostri nemici, con delle sequenze di gioco quasi al limite dell’inverosimile. Una rifinitura sarebbe stata gradita, quindi ci auspichiamo dei progressi in merito nel prossimo capitolo.
I.A da perfezionare
Altra nota dolente del titolo è il fattore intelligenza artificiale dei nostri stalker. Benché la presenza di più nemici rispetto al primo capitolo sia sicuramente gradita, questi presentano ancora degli evidenti limiti negli inseguimenti e nell’ispezione della mappa, seguendo solite routine facilmente aggirabili. Basta davvero poco per nascondersi efficacemente dalle loro perlustrazioni, minando così l’esperienza di gioco, soprattutto vista l’incredibile capacità del titolo di far immedesimare il giocatore sotto il profilo narrativo. Basta svoltare l’angolo in una stanza e il nostro stalker si dimenticherà di noi, anche se siamo nel il suo raggio d’azione. Una maggiore cura di questi elementi avrebbe di fatto trasformato un’esperienza già positiva in qualcosa di sbalorditivo.
Ritmo altalenante
Remothered: Broken Porcelain presenta tanti piccoli problemi che mi auguro col terzo capitolo possano essere affievoliti. Problemi legati al gameplay, all’intelligenza artificiale ed altre incognite su svariati bug presenti nella demo di gioco, sebbene questi ultimi possano essere risolti anche prima del lancio. Tuttavia, il vero tallone da Achille di questo titolo lo trovo di fatto nelle formule e nel modus operandi che si presentano identiche al primo titolo. Non avrei mai immaginato un cambio radicale viste anche le tempistiche adoperate per la produzione di questo gioco, ma quanto meno delle aggiunte più preponderanti rispetto a quelle proposte dalla software house italiana. Sembra ci sia il timore di realizzare nuove modalità sul lato prettamente ludico, investendo solamente in una formula già eccessivamente rodata.
Oltretutto molti giocatori hanno abbandonato la campagna del primo capitolo a causa di un ritmo altalenante, che purtroppo mina l’esperienza di gioco assieme agli altri difetti; ritmo che si trasforma considerevolmente nelle fasi finali del primo gioco, malgrado un level design non proprio all’altezza, che, per i giocatori meno pazienti, potrebbe essere un deterrente per abbandonare l’esperienza di gioco in anticipo. Purtroppo, anche questo seguito presenta gli stessi ritmi poco convincenti, il tutto miscelato a problemi capaci di compromettere l’intera campagna di gioco, come precedentemente evidenziato.
In conclusione, un prodotto sicuramente all’altezza sotto il profilo narrativo, ma vetusto per quanto riguarda quasi tutto il resto.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.