Spider-Man è un fenomeno pop incredibile. Tra film leggendari, serie animate, accessori e meme che sono entrati di diritto nell’immaginario collettivo, Spider-Man ha saputo conquistare milioni fan fin dalle prime comparse tramite i fumetti degli anni ‘60.
Spider-Man prima di tutto è Peter Parker, un ragazzo intelligente ma afflitto da tutte le paure e i dubbi che tormentano i ragazzi in giovane età. Questa caratterizzazione tipicamente umana che rappresenta ogni persona durante il tragitto dell’adolescenza è stata sicuramente la soluzione perfetta verso il successo di questo supereroe. Spider-Man è a tutti gli effetti un personaggio di formazione per ogni generazione. Un modello da seguire per tutti i giovani.
Il nuovo gioco è già record di vendite per Sony, un successo dunque che non accenna a frenare il supereroe.
Indice
I doppiatori di Marvel’s Spider-Man 2
Ospiti di oggi della nostra rubrica delle interviste sono i doppiatori protagonisti di Marvel’s Spider-Man 2. Abbiamo il piacere di leggere le testimonianze di Jacopo Calatroni, voce di Peter Parker, Katia Sorrentino, che ha prestato la voce a Mary Jane Watson e Gianandrea Muià nei panni di Miles Morales.
Abbiamo già avuto modo di approfondire le carriere di ogni singolo doppiatore nelle rispettive interviste personali, che vi invitiamo a recuperare.
Intervista ai doppiatori di Marvel’s Spider-Man 2
Jacopo Calatroni – Peter Parker
- Il rapporto di Peter con Harry Osborn è centrale alla vicenda in questo capitolo. Come è stato tornare a doppiare Peter Parker?
Tornare a doppiare Peter per me è sempre un gran piacere. Sono molto fortunato a poterlo seguire in quello che è un suo processo di evoluzione. In questo nuovo capitolo mostra lati di sé che prima non emergevano e sono molto contento di poterlo accompagnare in questa crescita. È bello vederlo interagire proprio con Harry, perché io sono un grande fan di Peter e Harry. Nei fumetti hanno un rapporto complicato ma estremamente affascinante.
Sono molto fan de Il Bambino Dentro che è una delle storie più apprezzate universalmente. In questo arco narrativo raccontano proprio il complicarsi del rapporto di questi due amici. È stato bello affezionarsi anche a questa nuova versione dei personaggi, crescere con loro e provare con loro tutte queste intense sensazioni.
Spero che anche voi possiate appassionarvi come me alle loro vicende.
- In questa produzione avete avuto modo di doppiare su qualche cutscenes o come al solito avete lavorato esclusivamente su un’onda sonora?
In generale con Marvel Spider-Man siamo molto fortunati perché abbiamo la maggior parte del materiale. Abbiamo molti riferimenti, tantissime informazioni di contesto e spessissimo abbiamo anche filmati. La maggior parte di quello che vedrete giocando in realtà è lo stesso materiale che abbiamo visto noi lavorandoci. In queste occasioni possiamo metterci una cura diversa.
È bello che si facciano dei passi avanti sotto questo punto di vista nei videogiochi. Più materiale abbiamo e più possiamo vedere quello che facciamo e di conseguenza migliore sarà il risultato. Speriamo che vi soddisfi.
Katia Sorrentino – Mary Jane Watson
- Mary Jane in Marvel’s Spider-Man 2 non sembra più una comprimaria ma una protagonista a tutti gli effetti. Come è stato tornare a doppiare Mary Jane Watson?
Ciao videogiochitalia, per me è un vero piacere essere ritornata su questi lidi. Non lo so se ho avuto effettivamente la sensazione, rispetto al capitolo precedente, che questa volta Mary Jane sia maggiormente protagonista.
Per quanto possa suonare strano, almeno per me, è sempre molto complicato avere un’idea preventiva di quello che poi sarà in effetti il risultato finale, soprattutto quando si tratta di un videogioco. Questo capita perché ci ho lavorato tempo prima e in momenti diversi.
Purtroppo, i riferimenti non sono gli stessi di un doppiaggio tradizionale. Quando poi avrò modo di approcciarmi al gioco almeno potrò godermi un po’ di più la storia, essendo una videogiocatrice. Questa volta ci ritroveremo davanti una Mary Jane più consapevole, con qualcosa da dire e con una discreta voglia di autoaffermazione. Mary Jane non mancherà di comunicare tutto questo a chi di dovere.
L’unica cosa che vi dico è di stare molto attenti a Mary Jane. per il resto, sono molto felice di essere tornata a doppiarla. Sono soprattutto felicissima di aver avuto a che fare con lo stesso staff di persone con cui ho lavorato cinque anni fa.
- In questa produzione avete avuto modo di doppiare in compagnia con altri colleghi o per necessità produttive avete dovuto doppiare in colonna separata?
Magari, non potete capire quanto mi piacerebbe. Esattamente come la volta scorsa o comunque come nel 99% dei casi, quando abbiamo a che fare con i videogiochi ognuno di noi deve incidere singolarmente la propria parte. In alcuni casi ho potuto sentire chi avesse registrato prima di me. In qualche modo è stato quasi come avere queste persone con me in sala, anche se chiaramente è molto diverso.
Per ultimo, vorrei ringraziare tutto lo staff che ha lavorato al doppiaggio di Marvel’s Spider-Man 2, dal direttore ai fonici. Purtroppo, anche questa volta non posso svelarne l’identità. Questa è una cosa che mi dispiace da morire ma non dipende dalla mia volontà. Se anche questa volta il doppiaggio italiano di Marvel’s Spider-Man 2 è riuscito bene lo dobbiamo a tutto lo studio.
Non ci si pensa mai abbastanza ma il doppiaggio è veramente un lavoro corale. Grazie ancora e un bacio fortissimo a tutti e a tutte.
Gianandrea Muià – Miles Morales
- In questo capitolo da una parte Miles Morales non ha ancora superato la perdita del padre, ma dall’altra è più consapevole del proprio ruolo all’interno della storia. Come è stato tornare a doppiare questo personaggio?
Tornare a doppiare Miles è stato un ritorno a casa dopo un lungo periodo di assenza. Un periodo dove sei cresciuto, sei migliorato e hai fatto nuove esperienze. In questo periodo di crescita personale anche Miles è cresciuto. È uno Spider-Man migliore, è una persona migliore. Mi sono sentito molto più a mio agio, erano come dei vestiti che non mi sono mai calzati così comodi.
L’esperienza di Spider-Man Miles Morales mi ha molto formato da un punto di vista lavorativo, perché registrare tante ore ti mette a dura prova. Nonostante abbia registrato maggiormente in questo Marvel’s Spider-Man 2, non sono stato così esausto.
Ho conquistato una certa costituzione da un punto di vista delle registrazioni. Sarà il suo nuovo atteggiamento o la sua più marcata sicurezza ma mi sono trovato ancora più adatto a dargli voce. Non che prima pensassi che la mia voce fosse sbagliata su di lui, semplicemente adesso siamo molto più vicini.
- Quale è stato il momento più complesso da un punto di vista recitativo in questo capitolo?
In questo capitolo mi è sembrato scorrere tutto così in fretta. In Miles Morales avevo una chiarissima consapevolezza di tutti gli eventi di gioco, qui invece sapevo solo metà della storia. Il mio intento era quello di far credere un Miles al corrente di tutto, quando non ero al corrente di molti pezzi della storia.
L’avventura che vive Peter Parker senza Miles Morales la sto scoprendo adesso giocando al videogioco. Credo che in questo titolo il grosso del lavoro l’abbia fatto Jacopo Calatroni con tutto il discorso del simbionte e via dicendo. Penso che la più grossa sfida di Miles debba ancora arrivare.
È stata un’esperienza di cui non mi priverei mai.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.