Il nuovo PlayStation Plus è stato infine lanciato, almeno nei mercati asiatici, e già mostra non solo novità, ma anche diversi problemi.
Da un lato il servizio in abbonamento di Sony, adesso suddiviso nei tre pacchetti Essential, Extra e Premium, porta ulteriori feature per i suoi abbonati. Dall’altro lato diversi utenti segnalano già alcuni disservizi e lati oscuri nel servizio. Vediamo insieme sia l’un lato che l’altro.
Indice
Le ultime novità del servizio
L’aggiornamento dei giochi dei cataloghi PlayStation Plus
Come ha riportato Sony sul blog ufficiale di PlayStation, sia PlayStation Plus Essential (quello che da noi ancora si chiama semplicemente PS Plus) sia le novità Extra e Premium (quest’ultimo assimilabile all’attuale PS Now) andranno incontro ad aggiornamenti mensili. Di fatto, da questo punto di vista, cambierà ben poco rispetto a quanto abbiamo vissuto fino ad adesso.
Infatti Essential vedrà nuovi titoli riscattabili gratuitamente all’inizio di ogni mese.
Invece Extra e Premium verranno aggiornati a metà di ogni mensilità.
Il gioco su PC
Come vi abbiamo già riportato, il nuovo PS Plus è fruibile interamente anche su PC. Però su computer si potrà giocare ai soli titoli del catalogo Premium, e unicamente in streaming.
Per cui agli utenti del servizio non sarà concesso di scaricare i videogame del catalogo, ma soltanto fruirne sfruttando la connessione internet.
E proprio in merito all’uso del PC per videogiocare, Sony ha anche diffuso le specifiche tecniche minime consigliate per poter godere al massimo del servizio offerto.
- Windows 7, 8.1 or 10;
- processore 3.5 GHz Intel Core i3 oppure 3.8 GHz AMD A10 o più veloce;
- minimo 300 MB di spazio libero su disco;
- minimo 2 GB di RAM;
- scheda audio; ingresso USB.
Per concludere, la compagnia giapponese ha anche specificato che, per poter giocare tramite computer, si può utilizzare il controller di PS4 DualShock 4.
I salvataggi in cloud
Gli utenti Sony già sanno che attualmente possono sfruttare i salvataggi in cloud per condividere i propri progressi fra più dispositivi.
Tale funzionalità permane ovviamente anche nel nuovo servizio.
Se si tratta infatti di uno qualunque dei tre abbonamenti, ci basta caricare online i nostri salvataggi (su PS4 o PS5), per poi riscaricarli su di un’altra console (che sia current-gen oppure old-gen).
Invece, se stiamo giocando tramite streaming di PS Plus Premium, i salvataggi migrano nel cloud in maniera automatica. Per averli su di un altro dispositivo, non ci serve altro che effettuare l’accesso sul nuovo device.
I videogame in prova a tempo
Here is the embedded tweet:
Come vi abbiamo mostrato nel nostro speciale dedicato al nuovo PlayStation Plus, tramite l’abbonamento a PS Plus Premium possiamo usufruire dei game trial, vere e proprie prove a tempo di molti videogame presenti nel PS Store.
Queste prove a tempo, utili a capire se un videogioco faccia per noi o meno, sono disponibili in due formati: da 2 ore oppure da 5 ore, a seconda del titolo che vogliamo testare. Ecco intanto la lista di giochi che permettono le prove a tempo.
- Horizon Forbidden West
- Cyberpunk 2077
- Uncharted: Legacy of Thieves Collection
- ELEX 2
- Farming Simulator 22
- Hot Wheels Unleashed
- MotoGP 22
- Tiny Tina’s Wonderlands
- WWE 2K22
- Biomutant
- LEGO CITY Undercover
- The Cruel King and the Great Hero
Giocare offline tramite PlayStation Plus
Anche se stiamo giocando offline, possiamo comunque godere di PlayStation Plus Essential, Extra e Premium. Però, se stiamo giocando a titoli dei cataloghi Extra e Premium, ci verrà richiesto di effettuare un accesso almeno una volta alla settimana, così da controllare lo stato del nostro abbonamento.
In questo, molti hanno già visto un primo problema e una prima costrizione non correttissima da parte di Sony.
L’uso dei DLC nei titoli PS Plus
A proposito di problemi legati a PlayStation Plus, un altro elemento visto con sospetto fra le feature del servizio è quello legato a DLC e add-on dei giochi PS Plus Essential, Extra e Premium.
Abbiamo infatti accesso totale a questi ultimi, per videogiochi di uno dei tre cataloghi, se acquistiamo e i contenuti aggiuntivi e li giochiamo su titoli che abbiamo scaricato.
Però ci sono alcuni ma.
Il primo di questi è che non potremo più giocare ad add-on e DLC qualora non abbiamo più un abbonamento attivo o se questo videogame è stato rimosso dal catalogo in questione. E questo ce lo potevamo anche aspettare, essendo stato così anche sul servizio della concorrenza, Game Pass, per esempio. L’unica alternativa, così da poter tornare a fruire dei DLC, è quella di acquistare il videogame.
Il secondo ma, quello fors più insolito, è che non potremo sfruttare i contenuti aggiuntivi se staremo giocando in streaming.
Ma adesso passiamo ai veri propri problemi e dubbi in merito all’avvio del servizio di Sony.
Discrepanze e problemi di PlayStation Plus in Asia
Come dicevamo in apetura, il nuovo PS Plus è stato già lanciato sui mercati asiatici (escluso il Giappone), portando con sé già alcune polemiche.
I cataloghi scarni
Il primo problema messo in mostra da alcuni è che i cataloghi del triplice servizio sono scarni.
Diciamo che questo può essere visto come un non problema: stiamo parlando infatti di un servizio neonato e dunque che deve sicuramente ancora ingranare a dovere.
In particolare, però, a essere particolarmente limitati sembrano essere i cataloghi dei videogame delle ere PlayStation One, PS2 e PSP, con alcune saghe note e amate (come Sly Cooper e Metal Gear) totalmente assenti.
A questo aggiungiamo pure che i videogiochi di PlayStation 3, fruibili unicamente via streaming, non hanno i DLC, di fatto privando l’utenza di una buona parte della bellezza di alcuni di questi titoli.
Le versioni PAL dei videogiochi
Altro problema di PlayStation Plus, anche quest’ultimo connesso ai titoli più attempati dei cataloghi, è connesso alla versione di questi videogiochi.
Stiamo parlando in particolare delle opere che arrivano da PS1 e PSP. Molti di questi ultimi, stando ormai a moltissime segnalazioni, sembrano essere forniti agli abbonati unicamente in formato PAL a 50 Hz. Ciò significa che il limite massimo degli FPS è fissato a 25 frame al secondo.
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Resta da vedere se si tratta di un problema temporaneo oppure se nel prossimo futuro Sony interverrà per regalare ai suoi utenti delle versioni migliorate dei suoi giochi classici.
L’upgrade per chi ha usufruito di sconti
Ben prima che Sony annunciasse l’arrivo del suo nuovo trittico di sottoscrizioni, molti utenti hanno usufruito di sconti per acquistare PS Plus e PS Now. E qui abbiamo l’ultimo dei problemi di PlayStation Plus.
Poniamo infatti il caso che abbiate acquistato un abbonamento annuale a PS Plus (che diventa così PS Plus Essential). Sony garantisce che rimarrete utenti Plus Essential fino al termine del vostro regolare acquisto.
Tuttavia, se invece volete fare l’upgrade e passare a PS Plus Extra o Premium, le cose si fanno veramente spinose, stando alle testimonianze degli utenti asiatici.
Per prima cosa, Sony vi obbliga a fare l’upgrade dell’intero abbonamento acquistato in precedenza. Dunque se eravate legati a Plus per uno o due anni (per esempio), non potrete provare Extra o Premium unicamente per un mese.
Come seconda cosa, anche se il precedente abbonamento lo avevate acquistato con uno sconto (magari comprando un anno intero del servizio), adesso dovrete pagare la differenza su base mensile (e non calcolata su base annua). Di fatto l’esborso per passare da un Plus base, oggi Essential, a Extra o Premium rischia di farsi proibitivo.
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[AGGIORNAMENTO]
Dopo le moltissime segnalazioni legate a questo sovrapprezzo da tanti utenti ritenuto ingiusto, è arrivata la replica e la sistemazione del problema da parte di PlayStation, che ne ha dato annuncio sui suoi social.
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A causa di un errore tecnico, ai giocatori in Asia che avevano precedentemente acquistato un abbonamento a PlayStation Plus usufruendo di uno sconto è stato erroneamente addebitato l’intero prezzo dell’upgrade.
Questo errore è stato sistemato e ai giocatori che ne sono stati colpiti verrà fornito un buono. Vi ringraziamo per la vostra pazienza.
FONTE: Blog.PlayStation; PSU; VGC; DigitalTrends; VGC; Twitter
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