Roe v. Wade: la sentenza sull’aborto negli U.S.A. e il mondo dei videogiochi

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Negli ultimi mesi, negli Stati Uniti, ha tenuto banco la spinosissima questione della sentenza Roe v. Wade e i lavori della Corte Suprema. Con questa sentenza del 1973, in tutti gli U.S.A. veniva sancita la possibilità, per la donna, di abortire anche in assenza di evidenti problemi di salute.
Così è stato fino a pochi giorni fa. Dopo mesi (anzi, anni) di dibattito, la Corte Suprema ha ribaltato, con un’altrettanto storica sentenza, la scelta del tribunale supremo americano del 1973. Ciò implica la possibilità, per ciascuno dei singoli paesi degli U.S.A., di imporre gravi restrizioni al diritto all’aborto (come già avvenuto in vari stati).

La sentenza della Corte Suprema riguardo l’aborto non è certamente rimasta senza ripercussioni da parte dell’opinione pubblica statunitense e degli osservatori internazionali.
Allo stesso modo, non sono mancate le reazioni del mondo dei media e dei videogiochi. Si va dalle semplici prese di posizione al supporto alle donne che abbiano intenzione di abortire.

Microsoft e Xbox

La compagnia di Xbox aveva già in atto un piano di supporto per le proprie dipendenti. Questo contemplava già la possibilità di aiuti economici, anche per eventuali spostamenti in altri paesi, per usufruire del diritto all’aborto.
Dopo la decisione della Corte Suprema riguardo l’aborto, la società di videogiochi ha reiterato questa possibilità, così da mettere in chiaro la propria posizione. Fra le varie cose, questo supporto varrà non solo per le donne che necessitano di abortire, ma anche per le persone trans e non-binary.

Più nello specifico, un portavoce della compagnia ha espressamente dichiarato che l’azienda farà “tutto ciò che sarà necessario nei limiti di legge“.

Ma vediamo come hanno reagito altre aziende del settore dei videogiochi al passo indietro sul diritto all’aborto negli Stati Uniti.

Bethesda

Crediamo che la possibilità di prendere decisioni in merito al proprio corpo e al proprio stile di vita sia un diritto umano.

Questo è il contenuto del breve post di Bethesda, la sussidiaria di Microsoft e creatrice di titoli come Skyrim, Fallout 3 e Starfield.

Double Fine

Anche Double Fine si è unita al coro di chi ha ritenuto giusto far sentire la propria voce.

Il sovvertimento della sentenza Roe v. Wade costituisce un diretto assalto alla sicurezza e ai diritti delle persone. Il vostro corpo è il vostro corpo.

Vogliamo incoraggiarvi a donare ai fondi e alle organizzazioni che si battono per questi diritti.

Sony e PlayStation

Per quanto nelle settimane passate vi abbiamo riportato della criticatissima mail di Jim Ryan ai suoi dipendenti, in questo caso anche Sony non ha potuto esimersi dall’esporsi sull’argomento.
E per quanto non ci siano state dichiarazioni ufficiali, neppure tramite social, Sony continua a voler sostenere le proprie dipendenti tramite donazioni e supporto economico. Questo va ad aiutare chiunque non possa sostenere le spese della sanità statunitense, magari dovendo viaggiare in un altro paese per poter avere diritto all’aborto.

Ecco invece il post della divisione di Londra di PlayStation.

Inoltre, come nel caso di Microsoft, l’esposizione non ha riguardato soltanto Sony e PlayStation, ma anche le sue sussidiarie.

Bungie

Precedentemente, l’azienda dietro videogiochi come i primi Halo e Destiny aveva già rilasciato molte dichiarazioni al vetriolo riguardo aborto e altri diritti. Anche e soprattutto stavolta, Bungie ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per fare presente a tutti la propria posizione in merito.

[…] La decisione della Corte Suprema di ribaltare la Roe v. Wade impedisce a milioni di persone di accedere [alla scelta la propria strada]. Inoltre lascia aperta la possibilità a possibili ulteriori restrizioni di servizi sanitari salvavita.

Bungie è impegnata ad assicurare che ciascuna delle sue impiegate e impiegati (e le loro famiglie) abbiano un accesso sicuro e facile ai bisogni medici essenziali. Man mano che continuiamo a espandere il nostro luogo di lavoro digitale a sempre più stati, implementeremo un programma di rimborso di viaggio per qualunque dipendente, così da aiutarli qualora non possano accedere al servizio sanitario nel luogo in cui vivono.

Non ci lasciamo scoraggiare e rimaniamo intenzionati a supportare la libertà di scelta […].

Il comunicato si conclude con una lista di organizzazioni a cui è possibile fare donazioni. Inoltre Bungie ci tiene a precisare che il proprio supporto va anche a favore delle persone trans.

A livello di dichiarazioni, invece, a essersi esposto è stato, molteplici volte, anche lo stesso Pete Parsons, CEO di Bungie. Tra le prime dichiarazioni contro la decisione della Corte Suprema, c’è stato il lapidario commento qua sotto.

Insomniac Games

Quando si era trattato della mail di Jim Ryan che imponeva velatamente a tutti i dipendenti di non esporsi riguardo l’aborto, Insomniac Games (studio dietro Marvel’s Spider-Man) aveva suo malgrado accettato la decisione dei piani alti. Tuttavia, nei giorni scorsi la società si è messa in mostra in maniera chiara e netta.

Siamo esseri umani che creano videogiochi.

La libertà in ambito riproduttivo e l’autonomia sul proprio corpo sono diritti umani.

Neil Druckmann e Naughty Dog

Tra chi, nell’universo dei videogiochi, ha detto la propria su Roe v. Wade, aborto e Corte Suprema, abbiamo Neil Druckmann e Naughty Dog.
Il patron della compagnia, nonché director di The Last of Us e The Last of Us Part II, ha fatto una donazione alla NARAL Pro-Choice America Foundation, fondazione che si occupa di supportare il diritto alla scelta abortiva in tutti gli U.S.A.
E in questo caso vediamo anche la mano di PlayStation, che ha sostenuto la scelta di Druckmann con un’ulteriore donazione.

Naughty Dog crede che la libertà in materia di riproduzione e di autonomia sul proprio corpo siano diritti umani basilari ed essenziali per la salute e il benessere di chiunque.

Continueremo a mantenere alti questi valori, supportando attivamente ogni dipendente nel ricevere le cure di cui hanno bisogno.

Queste invece le parole su Twitter dell’account ufficiale di Naughty Dog.

Bend Studio

Ecco invece il breve ma intenso intervento sulla questione di Bend Studio, lo studio di PlayStation che si è occupato in passato di creare il post-apocalittico Days Gone.

Sucker Punch

Allo stesso modo risponde Sucker Punch, la software house che ha creato Ghost of Tsushima.

Media Molecule

Continuando con la serie di studi di PlayStation, ecco anche il post della società dietro Dreams.

Santa Monica Studio

Lo studio dietro God of War invece ha dichiarato quanto segue.

Crediamo che l’autonomia sul proprio corpo e la libertà riproduttiva siano diritti umani fondamentali.

Santa Monica Studio continuerà a sostenere questi valori e a supportare i propri team nell’avere l’accesso alle cure di cui necessitano.

Guerrilla Games

Infine, concludiamo la carrellata di sussidiarie di Sony e PlayStation con Guerrilla Games. E anche l’azienda di Horizon: Forbidden West ha scelto una linea semplice ma netta per esprimere il proprio dissenso con la decisione della Corte Suprema.

Electronic Arts

Anche EA ha detto la propria con una comunicazione ufficiale, e come la compagnia, anche le sue sussidiarie non sono state da meno. Ecco intanto il post di Electronic Arts.

Il supporto per le nostre persone è incrollabile.

Abbiamo intenzione di espandere i benefit per tutto il personale statunitense. Il nostro obiettivo è garantire le cure, il supporto e i servizi sanitari e legati al benessere di tutte e tutti.

Respawn Entertainment

Respawn, la compagnia sotto l’ala di EA, la mente dietro il prossimo Star Wars Jedi: Survivor, ha ripreso e ricondiviso il post della casa madre.

The Sims

Questo è invece ciò che è stato condiviso tramite l’account ufficiale legato a The Sims, titolo che ha sempre fatto della libertà di scelta uno dei suoi nuclei principali.

Sappiamo quanto oggi sia dura.

Per coloro che giocano a The Sims, il videogioco è sempre stato incentrato su essere chi volete essere, amare chi volete amare, creare la vita che volete vivere. Il nostro videogioco è il riflesso del nostro incrollabile credo che chiunque abbia il diritto di scegliere di vivere come vogliono, senza giudizio. In questo rientra il diritto all’autonomia sul proprio corpo.

Come primo passo, vogliamo connettere voi, la nostra community, con alcune risorse che possono supportarvi durante questo periodo.

Ubisoft

Supportiamo in maniera totale i nostri team negli Stati Uniti.

Oggi e sempre, crediamo che i diritti riproduttivi siano diritti umani, che i diritti delle donne siano diritti umani, che i diritti delle persone trans siano diritti umani. E diriti uguali per tutte le persone sono essenziali per un mondo in cui chiunque possa essere se stesso e fiorire.

Queste sono invece le parole scelte da Ubisoft per comunicare la propria presa di posizione in merito al diritto all’aborto (e non solo) alla community dei videogiochi.

Innersloth

A non tirarsi indietro in questo caso non è stata neppure Innersloth, compagnia che (come publisher e developer) ha portato nel mondo il fenomeno di Among Us. Per farlo, oltre alla dichiarazione che trovate qui di seguito, ha anche diversi link per supporto a persone trans e impossibilitate ad abortire.

Innersloth sostiene la scelta e la libertà riproduttiva.

La conclusione del diritto costituzionale all’aborto è un disastro di genere, razziale, economico e dei diritti umani, per le generazioni presenti e future.

Ci sono così tante persone e organizzazioni che hanno bisogno di supporto.
Se potete, donate loro la vostra voce, il vostro tempo, il vostro denaro o i vostri privilegi.

Stiamo dalla parte di chiunque sia colpito da questi eventi.

Niantic

Anche Niantic, l’azienda dietro titoli mobile come Pokémon Go, ha rilasciato una propria versione ufficiale tramite i canali social. Ecco cosa è stato pubblicato su Twitter.

Niantic sta dalla parte dei diritti riproduttivi e supporteremo le nostre dipendenti nell’accedere a cure mediche sicure.

Abbiamo firmato la lettera Don’t Ban Equality, unendoci ad altre compagnie nel supportare chiunque sia colpito da questo terribile problema.

Devolver Digital

Nella carrellata di publisher di videogiochi che hanno scelto di mostrarsi in merito al diritto all’aborto, abbiamo anche Devolver Digital. Anche questi hanno optato per una frase secca, che condensasse tutte le idee dello studio.

Il caso Activision Blizzard

Anche all’interno delle consociate Activision e Blizzard Entertainment, finite nell’occhio del ciclone nel corso dell’ultimo anno per i casi di molestie in azienda, ci sono stati dei sommovimenti per la questione dell’aborto negli Stati Uniti.
Tuttavia questi sommovimenti in seno all’azienda, da poco pronta a diventare parte della famiglia di Xbox e Microsoft, sono stati di segno opposto.

Infatti riguardo il CEO Bobby Kotick, che ancora occupa la sua posizione in azienda, sono recentemente emerse diverse e amare novità.
A quanto pare il CEO di Activision Blizzard, nel corso degli anni, ha effettuato molteplici e sostanziose donazioni a gruppi e partiti anti-abortisti e contrari al controllo delle nascite (oltre che negazionisti del cambiamento climatico e contrari al controllo delle armi).
Queste donazioni hanno raggiunto, nel corso del tempo, cifre in alcuni casi inverosimili. Per esempio, in occasione delle elezioni del 2020, Bobby Kotick ha donato al partito repubblicano circa 600.000 dollari.

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In opposizione con il proprio CEO, ci sono le voci di alcuni sviluppatori. Fra questi, abbiamo il developer che ha pubblicato il post qua sotto. Come vediamo, è lui per primo a parlare della lunga lista di compagnie che si sono sollevate contro la scelta della Corte Suprema, lunga lista nella quale non compare la “sua” Activision Blizzard.

FONTI: Variety; Reuters; WashingtonPost; Bungie.net; TheGamer; VideoGamesChronicle; ArsTechnica; TheGamer

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