Recentemente ci siamo dedicati a giocare a vari titoli sviluppati in Italia, come il misterioso Vesper e l’intricato Faraday Protocol. E così anche oggi rimaniamo (in parte) in Italia con un videogame molto particolare, Star Drift Evolution, il racing game dello sviluppatore e programmatore tedesco Catze. La parte italiana dell’opera risiede nel designer Marco Calcaterra e in parte delle musiche, come avremo modo di approfondire nella parte dedicata.
Ma andiamo con ordine. Il mondo dei racing game è variegatissimo, e nel corso degli anni ha dato alla luce opere per tutti i tipi di gamer. Se volessimo fare un brevissimo excursus, potremmo ripensare a titoli simulativi alla Gran Turismo o F1, opposti a videogiochi decisamente più arcade e votati all’azione caciarona, come Motorstorm o i più vecchi Destruction Derby. A proposito di titoli meno recenti, pensiamo al filone dei Micro Machines, in cui appunto si gareggiava con le famose automobiline in miniatura.
Dopodiché potremmo chiederci: dove si pone Star Drift Evolution?
Il videogame, incredibilmente, riesce a porsi un po’ a cavallo fra questi sottogeneri, diventando appetibile per moltissimi palati e mostrando una cura profondissima nella sua realizzazione. Vediamo insieme perché.
Indice
Le possibilità di Star Drift Evolution
Intanto possiamo dire che, nella sua semplicità, Star Drift Evolution consente di dedicarci a un buon numero di attività e di sfide di varia natura, sia a giocatore singolo, sia in multiplayer. Diamogli uno sguardo insieme.
In single-player
Il giocatore singolo di Star Drift Evolution si concentra principalmente sulla modalità Career, la classica Carriera dei racing game. Questa modalità si suddivide in moltissimi campionati a difficoltà crescente, ciascuno caratterizzato da piste peculiari e da gare speciali, in cui siamo obbligati a utilizzare un determinato tipo di auto.
Dalle prime e più semplici piste (che non mancano però di dar filo da torcere ai neofiti), per poter avanzare alle gare successive e sbloccare nuovi campionati, dobbiamo acquisire le stelle che ogni gara ci propone. Queste stelle sono legate alla nostra posizione in classifica in una data gara (arrivare fra le prime tre posizioni e primi) e al nostro miglior tempo: Novice Lap Time, Novice Total Time, Expert Lap Time e infine Expert Total Time.
Connessa a queste, c’è il Time Trial, che ci consente di andare a migliorare i nostri tempi. Queste gare le corriamo senza il peso delle auto avversarie e confrontandoci con i tempi degli altri gamer.
Queste sfide ci portano in giro per tutto il mondo, affrontando anche una grande varietà di terreni, su cui dobbiamo imparare a padroneggiare la nostra auto. Si va dall’asfalto alle strade bagnate, fino alla sabbia e al fango, per finire su neve e ghiaccio.
Per questo motivo, oltre magari ad allenarci nella modalità Quick Race (che ci consente di gareggiare rapidamente nelle piste già sbloccate), dobbiamo imparare anche a selezionare con attenzione l’auto migliore.
Le auto di Star Drift Evolution
Sì, perché una delle cose più divertenti, a nostro modo di vedere, dell’opera di Catze è lo sbloccare, acquistare e scegliere fra le 50 auto disponibili all’interno del Car Market.
Per poterle acquistare, dopo averle sbloccate al raggiungimento di un determinato numero di stelle, dobbiamo spendere i nostri dollari. Questi li accumuliamo ottenendo le stelle in game, ciascuna delle quali ci dà 7500 dollari.
Ogni auto, oltre a rifarsi ad auto realmente esistenti, seppur riviste con la particolare grafica del titolo, ha le sue caratteristiche specifiche. Queste caratteristiche sono 4 e sono centrali nella guida: acceleration, speed, grip, downforce, ovvero accelerazione, velocità, aderenza e deportanza.
Nonostante avanzando nel gioco si trovino pattern nella distribuzione di queste caratteristiche, riescono comunque a essere parecchio equilibrate, invogliando i piloti non a scegliere un’auto perché più forte, ma perché più adatta al suo stile.
Sempre sulle auto, vogliamo qui aggiungere che ogni auto è personalizzabile in moltissimi modi. Possiamo scegliere fra un numero vastissimo di pattern e la loro posizione, assieme a tanti colori e stili per le gomme, cosicché difficilmente troviamo mai un’auto simile a un’altra.
In compagnia
Anche in multiplayer, Star Drift Evolution ne ha per molti gusti differenti fra di loro. Intanto dà la possiblità di giocare in multiplayer locale assieme a partner, familiari e amici sullo stesso schermo.
E poi c’è tutta la serie di modalità online. Ovviamente abbiamo le classiche gare fino a 20 giocatori online, associate a classifiche mondiali basate sui tempi per ogni giro, tempi in generale su pista e punti accumulati da ogni pilota.
L’host della partita può selezionare tantissime specifiche e dettagli del gran premio: il numero di gare, se tutti i piloti dovranno gareggiare o meno con la stessa auto, quali saranno le piste. Poi ci sono altri elementi aggiuntivi: eventuali handicap (i primi in gara e/o in classifica avranno un malus al grip), la lunghezza delle piste e alcune regole speciali, ovvero gravità lunare e assenza di freni.
Aggiungiamo infine due elementi fondanti dell’esperienza multigiocatore di Star Drift Evolution. Il primo è che nel multiplayer tutti i giocatori sono ghost intangibili, così che non possiamo basare la nostra vittoria sull’eliminare dalla pista gli avversari, ma solo sulle nostre capacità. Il secondo è la presenza, fra i setting del multigiocatore, del Team Racing: i giocatori vengono suddivisi in squadre che condividono il punteggio (queste squadre sono assortite in base al rating di ogni player), molto utile e divertente per gruppi eterogenei.
Successivamente abbiamo le già citate gare a tempo, in cui sfidiamo il fantasma del miglior tempo su ogni pista che selezioniamo.
In aggiunta a questo tipo di sfida, Star Drift Evolution ha anche le Daily Challenge, ovvero sfide giornaliere con specifiche piste in cui fronteggiare gli altri giocatori e battere i loro tempi migliori.
Infine è presente un sistema di stagioni per scalare di volta in volta le classifiche mondiali del gioco.
Sgommando e derapando: il gameplay
Ovviamente il nodo centrale dell’intero Star Drift Evolution sono le derapate. È il modo in cui riusciamo a padroneggiarle che ci garantisce infatti il successo.
Per questo motivo è necessario fin da subito prendere confidenza con i comandi di gioco, che, a dirla tutta, non sono neanche molti. Quelli necessari al gioco effettivo sono unicamente le frecce per comandare accelerazione, retromarcia e curve, il tasto per frenare e la barra spaziatrice per tirare il freno a mano (se usiamo la tastiera).
Ma, come detto, l’importante non è il numero di tasti, ma come si usano. Ogni curva, ogni veicolo, ogni condizione atmosferica o del terreno richiede un determinato dosaggio di gas, freno, sgommata, sterzo e controsterzo.
In questo Star Drift Evolution è ben lontano dal deludere: nella sua semplicità, il gioco fa sentire ogni sforzo dell’auto e delle nostre dita, così come ci fa letteralmente percepire ogni successo per le curve che riusciamo ad affrontare alla perfezione, senza finire in acqua o schiantarci contro una parete di roccia.
Abbiamo parlato dei pochi tasti utili, tuttavia ce n’è uno che non abbiamo menzionato ma che nelle nostre prove è diventato il nostro migliore amico, ovvero il tasto Invio. È infatti premendo Invio che riavviamo rapidamente l’intera gara, permettendoci così di ricominciare di volta in volta, qualora sbagliassimo troppe curve di fila, o finissimo fuori pista, o non battessimo per pochi centesimi il nostro record personale.
Inoltre, se invece preferite utilizzare un joypad, sarete felici di sapere che Star Drift Evolution ha il supporto per il controller, così da consentirvi magari un feeling differente e più adatto a voi fra le mani. A nostro avviso, sicuramente un joypad è la soluzione migliore per giocare a Star Drift Evolution.
Per tutti i gusti: i terreni di Star Drift Evolution
Avendo parlato dei dettagli a cui dobbiamo stare attenti nel giocare all’opera di Catze, dunque le statistiche dei veicoli e ogni elemento associato a curve, sgommate e sterzate, dobbiamo anche aprire una piccola parentesi sui molti terreni su cui dobbiamo sfrecciare.
Come abbiamo accennato prima, infatti, nel gioco troviamo piste e tracciati su asfalto e sabbia, entrambi anche in versione bagnata. Fra questi e il fuoristrada fangoso, già così avremmo di che divertirci. Aggiungiamoci poi neve e ghiaccio (assieme alle pozze d’acqua), e la lista è completa.
Questa lunga serie di terreni, al di là della varietà estetica, porta con sé anche le proprietà fisiche del materiale di cui è composto (per un piccolo approfondimento sulla fisica si veda più sotto). Ciò significa che le ruote della nostra auto e l’intero veicolo reagiscono in maniera totalmente diversa, che si trovino sull’asfalto asciutto o sul ghiaccio, oppure se stiamo arrancando in salita su di una duna fangosa, ecc. In ogni situazione il terreno è fondamentale per determinare il modo in cui ci approcciamo a questo o a quel tracciato, influenzando positivamente il gameplay a livello di sfida e divertimento.
Una questione di telecamera
Uno degli elementi che più ci ha interessati del gioco di Catze e Calcaterra è stato il sistema delle telecamere che possiamo scegliere. In Star Drift Evolution abbiamo infatti a nostra completa disposizione le seguenti visuali: la tipica vista alle spalle dell’auto, la visuale dal cofano della macchina, fino alla telecamera top down. Sicuramente questa visuale, dall’alto e fissa, è quella che più di tutte riporta alla mente i ricordi dei titoli che abbiamo annotato in apertura, come la serie di Micro Machines (effetto aumentato dalla grafica giocattolosa dei veicoli).
Tuttavia le visuali non terminano qui, anzi. Sia la visuale top down, sia quella alle spalle dell’auto, possono essere totalmente personalizzate.
Per entrambe possiamo modificare la distanza dal veicolo e l’altezza rispetto all’auto, l’angolazione quando entriamo in curva e l’oscillamento in derapata.
Una questione di intelligenza artificiale
Nella nostra esperienza, vista anche la natura indie del titolo, ci è stato difficile trovare partite online comunemente. Ciò comunque non evita che vi sia una community assai attiva del titolo (italiana e non) che si ritrova giornalmente per gareggiare insieme.
Comunque abbiamo, a sopperire a questa possibile mancanza, le prove a tempo e le moltissime gare in giocatore singolo. La domanda sorge spontanea: come se la cava l’intelligenza artificiale di Star Drift Evolution?
Dobbiamo dire che è stata una delle piccole sorprese del videogame, visto che l’IA sembra assai ben sviluppata. Infatti gli avversari risultano decisamente capaci nelle molte situazioni del gioco (con le ovvie differenze legate alla difficoltà selezionata), mostrando anche una certa reattività in base al contesto in cui si trovano.
Giusto ogni tanto abbiamo riscontrato qualche auto avversaria che si impalla in un loop dopo essere finita fuori dal tracciato o in un perenne testacoda.
Il mondo di Star Drift Evolution
I colori e la grafica
Star Drift Evolution basa molto del suo fascino sulla componente grafica. Nonostante i limiti del budget di un titolo indie, il duo di Catze e Marco Calcaterra è riuscito a sfruttare comunque questi limiti per creare un qualcosa con una propria identità.
La grafica del corsistico è semplice e quasi scarna, ma porta con sé, nonostante questo, molta varietà e un tripudio di colori che riempiono lo schermo e gli occhi. La grafica scarna, appunto, che però è stata comunque riempita di dettagli ambientali, tanti e piccoli.
Aggiungiamo inoltre una breve nota. Un comparto visivo com’è stato impostato questo di Star Drift Evolution sa dare soddisfazione anche se non utilizziamo le impostazioni grafiche massime. Il che, a nostro avviso, è un grande vantaggio per il titolo e per i giocatori.
Altra piccola aggiunta è che abbiamo parlato di molti dettagli ambientali e del colore del gioco. Non dimentichiamo però la presenza di tutti quegli elementi fondamentali per un racing game: i segni delle sgommate sul terreno, nuvole di polvere e pozze d’acqua, il fumo del gas, le luci delle auto e le ombre dei veicoli.
Tutto ciò insieme contribuisce sensibilmente ad aumentare il valore di un titolo come Star Drift Evolution.
Viva la fisica
Ci perdonerete il gioco di parole forse fuori luogo, ma uno dei piatti forti del gioco è la sua fisica. Questa è stata creata con un’attenzione precisissima, come abbiamo già avuto modo di accennarvi.
Se facciamo un piccolo recap degli elementi in cui nel titolo si ritrova una ricostruzione realistica degli effetti fisici, la lista si fa davvero lunga. Si va dalle sgommate a balzi e sobbalzi, connessi alla tipologia di terreno su cui corriamo e a quanto questo terreno sia sconnesso o meno, con rampe o pozze d’acqua. Inoltre dobbiamo aggiungervi i movimenti delle auto, i testacoda, e gli urti fra i veicoli, che spesso terminano con tamponamenti degni delle peggiori autostrade.
Infine, come ne abbiamo parlato facendo riferimento al gameplay dobbiamo parlarne anche qui, ci sono le statistiche delle macchine. Queste ovviamente vanno a influenzare ogni reazione e ogni situazione in cui si sgommi, si faccia un incidente, si salti o si finisca fuori strada.
Le musiche, i suoni, i rumori
Se dovessimo trovare un difetto in Star Drift Evolution, potrebbe essere la varietà negli effetti sonori. Ci sono e fanno il loro dovere, tra rombi dei motori e freni a mano che sfrigolano, assieme a particolarità che distinguono un’auto dall’altra. Tuttavia il loro apporto è appunto solo quello di fare il proprio dovere e nulla più.
Elemento decisamente più efficace e preponderante del comparto sonoro è invece la colonna musicale che ci accompagna a nastro, a ciclo continuo, durante tutte le nostre corse. Le musiche chiptune ed elettroniche di Star Drift Evolution meritano di essere esaltate come uno dei punti più intriganti del titolo.
In particolare, vogliamo citare due fra i talentuosi artisti che hanno collaborato al gioco, ovvero Fabio “Kenobit” Bortolotti e Andrea “Bisboch” Babich. E non sono gli unici italiani ad aver prestato la propria arte musicale a Star Drift Evolution. Infatti nei crediti del gioco abbiamo Luca Della Regina, Luca “Theobaldus” Rungi, Michele “Mik” Lias e infine Lorenzo “Buromaschinen” Ceccotti (noto in altri lidi come il fumettista LRNZ). La loro musica è perfetta per un videogame come Star Drift Evolution e con il suo stile frenetico e grafico.
Infine una piccola (ennesima) nota che potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Per quanto non si tratti strettamente di elemento sonoro dell’opera, ci teniamo a precisare che in Star Drift Evolution non c’è la localizzazione in italiano.
Detto questo, dobbiamo anche specificare che non è un gran danno. Intanto perché le parti in inglese sono davvero poche, e per lo più si limitano ai nomi delle modalità. Inoltre sono comunque parole di uso ampio e diffuso nel mondo del gaming.
Conclusioni
Star Drift Evolution è un gioco adatto a chiunque, con divertimento assicurato a chiunque vi si approcci. Un prodotto adatto a tutti che, nonostante ciò, fornisce comunque una sfida a coloro che vogliano affrontare le sue curve e le sue derapate.
Il gioco ha tantissime frecce al suo arco, dalla grafica al gameplay, insieme a una colonna sonora di livello molto alto. Peccato per qualche difetto nel comparto sonoro e qualche spigolo qua e là, che tuttavia non riescono a scalfire un piccolo progetto di grande valore.
Al termine di tutto vi ricordiamo della community del titolo, se sceglierete di acquistare Star Drift Evolution e unirvi ai suoi piloti online.
La fisica e il gameplay
Il livello di sfida
La quantità di piste e auto
La colonna sonora
La varietà negli effetti sonori