Elden Ring è sempre più vicino: manca infatti meno di un mese all’uscita. Dopodiché tutti potremo finalmente mettere le mani sul tanto agognato titolo. Un videogioco che sicuramente si è fatto attendere, visto quanti anni fa c’è stato il primo annuncio.
E che, tuttavia, non ha mai smesso di tenere puntati su di sé i riflettori della stampa specializzata e dei gamer. Infatti è attesissimo per moltissimi motivi. In primis basta il fatto che sia il nuovo titolo di FromSoftware e Hidetaka Miyazaki dopo anni di silenzio. Poi aggiungiamo a questo una delle più grandi differenze rispetto al passato dei Souls e affini: sarà interamente open world.
Perciò, crediamo che sia il caso di ripercorrere tutta la storia che ha portato alla nuova uscita videoludica pubblicata da Bandai Namco. Seguiteci per conoscere ogni dettaglio di Elden Ring, dalla lore ai nomi di chi ha collaborato al gioco, fino ai trailer e al gameplay.
Indice
Elden Ring: dal primo annuncio alle ultime novità
Le prime indiscrezioni (e ovviamente i primi rumor) si rincorrevano già da mesi nell’ormai lontano 2019. Da lì vi fu effettivamente il primo annuncio, con annesso teaser, durante l’E3 2019. Fin da quelle prime immagini, l’attenzione per il nuovo gioco di Miyazaki e FromSoftware si fece altissima.
Infatti la software house seppe catalizzare gli occhi del pubblico con il design delle sue creature, i riferimenti alla cultura fantasy e norrena, gli accenni a boss fight e sfide che i giocatori avrebbero trovato nell’opera.
Fu poi il game director a rivelare che i lavori su Elden Ring erano iniziati già dopo la conclusione degli sforzi per il DLC di Dark Souls 3. Dunque l’origine del prossimo gioco risiede parecchio indietro nel tempo, perfino mentre la compagnia stava lavorando a pieno regime a Sekiro: Shadows Die Twice.
La collaborazione di Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin
Inoltre, sempre in occasione di quel primo annuncio, venne pure comunicato che la lore e la trama dell’RPG non sarebbero state unicamente frutto di Miyazaki. Ad accompagnarlo infatti nel viaggio fra i Senzaluce dell’Interregno, e i loro anelli, si è unito fin dalle fasi iniziali George R.R. Martin.
Assieme alla notizia di un nuovo titolo di FromSoftware, ad aumentare l’attesa per il gioco ci ha pensato proprio la presenza dello scrittore statunitense. Questi è infatti noto al grande pubblico per essere l’autore della saga Game of Thrones (o Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco che dir si voglia).
A esprimersi sull’apporto dato da Martin allo sviluppo ci ha pensato lo stesso Miyazaki, in nell’intervista del 2019 rilasciata ai microfoni di Xbox.
La mente dietro i Souls è infatti un grandissimo fan dell’autore americano (e non solo della sua serie de Il Trono di Spade). Al punto che direttore del reparto commerciale della compagnia, sapendo questa cosa, ha provato a mettersi in contatto con Martin. Nessuno aveva molte speranze, eppure lo scrittore e Miyazaki si incontrarono.
A questo primo incontro ne seguirono altri, durante i quali i due lasciavano andare a ruota libera la creatività. Da qui poi Martin ha iniziato a lavorare sulla mitologia e la lore del mondo di gioco. In questo ha profuso tutta la sua drammaticità. Si è così delineato “un insieme di elementi mistici e misteriosi“.
Sono stati questi la fonte primaria su cui hanno lavorato il director e il team di sviluppo.
Fra l’altro, in successive interviste, Miyazaki ha ulteriormente approfondito l’importanza di George Martin. Infatti lo scrittore è stato cruciale nell’ideazione del nome “Interregno” (difatto il mondo di gioco).
Oltre a ciò, Martin è stato di enorme apporto alla creazione dei semidei, di cui parliamo nei prossimi paragrafi. Di fatto, l’autore ha voluto creare dei boss che non fossero unicamente dei mostri folli. La sua volontà è stata quella di dare vita a esseri che avessero in sé una parte mitologica ed eroica.
Le parole di George R.R. Martin
A dire la sua sulla collaborazione non ci ha pensato soltanto il director giapponese. Anche lo stesso scrittore statunitense ha avuto modo di rilasciare un’appassionata dichiarazione sul suo sito ufficiale.
Un po’ di anni fa Miyazaki e il suo team di incredibili designer (creatori della serie di Dark Souls) mi contattarono […] per chiedermi di creare il background e la storia del loro nuovo gioco. Ora, i videogame non fanno proprio per me (ho giocato qualcosa all’alba dei tempi, perlopiù giochi di strategia come Railroad Tycoon, Romance of the Three Kingdoms e Master of Orion), ma quest’offerta era troppo esaltante per rifiutarla.
Miyazaki e il suo team stavano lavoranto a della roba spettacolare con uno stile meraviglioso. Ciò che volevano da me era giusto un po’ di worldbuilding: un mondo profondo, oscuro ed epico che servisse da fondamenta per l’opera che volevano creare. E così è successo: amo creare mondi e scrivere storie immaginarie.Perciò ho fatto la mia parte, l’ho passata ai miei nuovi amici in Giappone, che hanno continuato da quel punto. E gli anni sono passati […]. Ma finalmente Elden Ring è a portata di mano. E devo dirvelo: è incredibile [grassetto dell’autore].
Le fonti d’ispirazione
Parlando a IGN sempre nel 2019, Hidetaka Miyazaki fece riferimento a una delle più importanti opere fantasy di tutti i tempi, ovvero The Lord of the Rings di J.R.R. Tolkien, con cui il videogioco condividerà anche la presenza di un “anello” nel titolo.
In merito a questo, il game director ha ovviamente rivelato che Il Signore degli Anelli ha avuto prima o dopo una qualche influenza su Elden Ring. Tuttavia questa influenza non è mai stata una cosa diretta o eccessivamente presente.
Oltre alle varie opere da cui il gioco FromSoftware potrebbe avere attinto, dobbiamo pensare anche a tutta la componente folkloristica e mitologica, da sempre osservata e rivisitata dalla software house nei suoi titoli più celebri.
In particolare, in Elden Ring sembra che gli occhi del director e della sua squadra si siano rivolti al Nord Europa.
Si va ovviamente dalla mitologia norrena al folklore celtico e gaelico. La prima compare in più punti di quanto mostrato finora. Sicuramente uno degli elementi più palesi è l’Erdtree, ciclopico albero che trattiene insieme ogni elemento del mondo di gioco, come nell’Interregno in cui si svolgerà il videogioco. L’Erdtree è un palese riferimento a Yggdrasil, che nei miti norreni ha una funzione molto simile, connettendo fra di loro i Nove Regni.
Dopodiché abbiamo la presenza, fra i vari personaggi, di una donna con un braccio metallico, una Senzaluce. Questa guerriera con una protesi al posto di un arto potrebbe essere un riferimento a Nuada, guerriera altrettanto decaduta delle leggende irlandesi. A ciò aggiungiamo anche che non mancano, nella resa visiva della guerriera, ulteriori reference all’immaginario delle Valchirie scandinave.
Infine possiamo citare la simbologia celtica, fatta di nodi e intrecci di linee e forze magiche. Manco a dirlo, questi elementi li ritroviamo direttamente nel titolo del gioco.
A quanto pare, però, non solo dalla mitologia norrena ha attinto Hidetaka Miyazaki. Infatti pare che altri miti e leggende a cui si è rivolto il game director potrebbero essere stati quelli greci.
In generale, a tal proposito, nell’Antica Grecia si parlava della Titanomachia, ovvero della lotta fra divinità e titani, fra nuovo e vecchio. Le somiglianze con le boss fight che vivremo anche in Elden Ring, anche in questo caso, si sprecano.
Fra l’altro, c’è chi ha notato le similitudini fra uno dei boss visti nei vari video e trailer, il Many-Armed King, e il titano Hecatoncheires. Così come il nemico che affronteremo in game è dotato di molteplici braccia, il titano mitologico ha il nome il cui significato letterale è “dalle cento mani“.
Il significato del titolo
Fra le cose che dobbiamo approfondire, partiamo dal titolo del videogioco. Fin da subito si è vociferato di ciò che potesse sottintendere l’espressione che dà il nome alla prossima opera di Miyazaki. Ed è stato proprio il game director ha dare i primi indizi.
Sebbene all’epoca non si sbottonò poi tanto, fin da subito parlò comunque di come questo “anello” sia un misterioso simbolo per l’intero mondo di gioco. Adesso però questo anello è frantumato, e il significato di ciò è il tema centrale dell’intero videogame.
Nella già citata intervista a IGN dello stesso periodo, il creativo specificò inoltre che non bisogna pensare a un anello da indossare, quanto piuttosto a qualcosa di simbolico che tiene insieme (o meglio, teneva) l’intero creato. Per avere un riferimento a questo, pensiamo alla presenza dell’Erdtree a cui abbiamo fatto riferimento nel paragrafo precedente.
La struttura della trama di Elden Ring
Prima di addentrarci effettivamente in ciò che dobbiamo aspettarci dalla trama, possiamo parlare di come questa sarà strutturata. Infatti la storia si dipanerà in maniera simile a quanto visto con i vecchi Dark Souls, piuttosto che come in Sekiro. Ciò significa che non sarà una trama lineare e chiara, ma tornerà spesso a essere criptica e narrata per sommi capi.
Per apprendere ogni dettaglio di ciò che avviene nell’Interregno, sarà fondamentale guardarci intorno. Dato che il nostro personaggio sarà un vago e ignoto guerriero, dovremo affidarci a NPC e ambientazioni per conoscere tutto della lore e degli eventi. Ciò significa che dovremo anche leggere e comprendere i testi e le descrizioni degli oggetti.
Tutto quello che abbiamo appena scritto si lega alla volontà del game director di non volere un gioco strettamente story-driven. È opinione di Hidetaka Miyazaki che titoli eccessivamente legati a una trama fissa impongano eccessivi vincoli agli scrittori. Perciò ha optato per questa scelta, cosicché George R.R. Martin potesse creare liberamente la mitologia e il mondo del videogioco. Per fare questo è bastato che si concentrasse sul dare forma e narrare di un tempo in cui il giocatore non è direttamente coinvolto.
La storia e la lore del gioco
Sul sito ufficiale di Bandai Namco è disponibile una introduzione chiara alla storia.
L’Ordine aureo è andato in frantumi.
Alzati, Senzaluce, e lasciati guidare dalla grazia verso la conquista dell’Anello Ancestrale, il cui potere ti renderà lord dell’Interregno.
Nell’Interregno governato dalla Regina Marika l’Eterna, l’Anello Ancestrale, sorgente dell’Albero Madre, è andato in frantumi.
I discendenti di Marika, progenie di semidei, rivendicarono i frammenti dell’Anello Ancestrale, conosciuti col nome di rune maggiori. La follia derivata dalla loro nuova forza diede origine a un conflitto: la Disgregazione. Una guerra che portò all’abbandono della Volontà superiore. E ora la guida della grazia scenderà sui Senzaluce, cui è stata preclusa la grazia dell’oro e sono stati esiliati dall’Interregno.
Senza vita eppure vivente, avendo perduto la tua grazia da tempo, segui il sentiero verso l’Interregno oltre il mare nebbioso per apparire dinanzi all’Anello Ancestrale.
E divenire il lord ancestrale.
Una storia sicuramente densa, che segue i dettami classici della narrazione tipica di FromSoftware. Abbiamo già fatto riferimento ai Senzaluce, i nostri avatar, guerrieri decaduti diventati errabondi nel misterioso e nebbioso Interregno. Qui il dominio è in mano a una regina malvagia e alla sua prole.
A causa loro è scoppiato un conflitto, mentre l’Anello Ancestrale (l’Elden Ring appunto) è finito in pezzi. Il nostro scopo è ritrovare questo anello e ottenerne il potere.
E mentre questo oltremondo vive la sua rovina, qua e là i mostri e i boss sono intervallati da animali che fuggono al nostro passaggio. Ancora più rari sono gli abitanti dell’Interregno che non vogliono la nostra testa.
Fra di loro, vagabondi quanto noi, magari si potrebbe nascondere qualche volto amico.
Godfrey, antico eroe dell’Interregno
Nel suo apporto al titolo, George R.R. Martin ha ricevuto anche l’incarico di costruire e scrivere le figure mitologiche che hanno preceduto le vicende del gioco. Fra queste, uno dei personaggi più importanti (e che abbiamo già visto campeggiare su molti artwork) è sicuramente Godfrey. Leggiamo nelle parole di Miyazaki di chi si tratta e com’è nato.
Durante i colloqui con Martin, avevamo queste proposte e idee di creare artwork per i boss, per questi personaggi centrali della storia. E una volta che ebbe scritto i miti, gli chiedemmo di creare questi eroi tragici di questi miti che ebbero luogo prima degli eventi del gioco. Questi personaggi non erano davvero presenti nei nostri precedenti titoli, dunque per me è qualcosa di davvero suggestivo […].
Godfrey è un po’ l’incarnazione di tutto questo. È uno dei principali protagonisti del gioco. Una delle spinte del personaggio dei giocatori è diventare il Lord Ancestrale [Elden Lord in originale]. I giocatori sono infatti in viaggio nell’Interregno per diventare il prossimo Lord Ancestrale.In quello che fu l’apice dell’Ordine Aureo [Golden Order in originale] dell’Interregno, ci furono due Lord Ancestrali, e Godfrey fu il primo di questi. Fu il primissimo Lord Ancestrale e fu sposo della Regina Eterna Marika […]. Godfrey era il simbolo di questo periodo di grandezza e prosperità. Rappresenta tutto ciò che c’era di grandioso riguardo l’Anello Ancestrale e l’Interregno all’epoca.
Più avanti nel tempo, fu esiliato dall’Interregno. Lui stesso divenne un Senzaluce e di fatto condivide questa profonda connessione con il personaggio del giocatore. Godfrey è l’incarnazione delle loro vicissitudini e fatiche […].
Un mondo oltre il gioco
Se pensate che la nuova epopea fantasy di FromSoftware si limiterà al semplice mondo del gaming, vi sbagliate. È proprio attraverso una dichiarazione ufficiale del CEO di Bandai Namco Yasuo Miyakawa che sappiamo che lo scopo dell’azienda è espandere l’universo dell’Anello Ancestrale ben oltre i confini videoludici.
Continueremo a sviluppare Elden Ring non solo come gioco, ma anche in tutta una serie di altre aree. Così porteremo la visione del mondo e la bellezza di questo titolo ai nostri fan in tutto il mondo.
Le musiche del videogame
Per una lore e una storia tanto epiche e tanto radicate nel fantasy e nella storia di FromSoftware, ci vuole una colonna sonora adeguata. A tal proposito, in passato è stata Yuka Kitamura a dichiarare apertamente di essere al lavoro sul titolo.
La compositrice giapponese è una collaboratrice di lungo corso della compagnia nipponica. Infatti nel suo curriculum troviamo ogni gioco dela software house da Dark Souls a Sekiro. Per cui possiamo aspettarci una soundtrack che non deluderà le aspettative.
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Senza doppiaggio in italiano
Come possiamo appurare noi stessi sugli store online di videogiochi, nell’action RPG non avremo il doppiaggio in italiano.
L’unica lingua che ha ottenuto il supporto alle voci è l’inglese. Per tutte le altre, italiano compreso, avremo menu, descrizioni e sottotitoli.
La scelta di Miyazaki di non giocarci
Stando a quanto ha raccontato in una recente intervista, Hidetaka Miyazaki non giocherà alla sua opera. Durante l’intervista ha spiegato anche i motivi di questa scelta.
Probabilmente alla fine non giocherò a Elden Ring perché è un gioco che ho fatto io stesso. È una sorta di politica personale. Non avrei lo stesso senso dell’ignoto che hanno gli altri giocatori. […] Sembrerebbe di non stare giocando.
Ma se lo giocassi, allora questo sarebbe vicino al gioco ideale che vorrei. Non lo approccio in termini di “Questo è l’open world che voglio fare“. Il fatto è che l’essere un open world arricchisce l’esperienza ideale che vorrei raggiungere. Per fare dei semplici esempi, se dovessi esplorare questo mondo, vorrei una mappa, una vera mappa. O, insomma, se vedo qualcosa davanti a me, vorrei avere la possibilità di raggiungerlo ed esplorarlo. E vorrei combattere con un drago in un’arena epica. Cose di questo tipo. Si tratta di elementi molto semplici, ma Elden Ring permette che molte di queste cose divengano realtà per me, creando qualcosa che è molto vicino al mio gioco ideale.
Le opinioni di chi lo ha già giocato
E se lo stesso game director ha scelto di non giocarlo, in passato c’è invece chi già ci ha messo sopra le mani. Fra questi abbiamo per esempio il capo di Xbox Phil Spencer.
[…] Questo è senza ombra di dubbio il gioco più ambizioso che lui [Hidetaka Miyazaki, n.d.r.] abbia mai creato. Voglio dire, adoro i suoi giochi, ma vedere alcune delle scelte di gameplay che lui e il suo team hanno deciso di affrontare, amo tutto questo. Allo stesso modo il setting e il lavorare con un altro creatore in termini di storia.
Dunque, a detta di Spencer, con il prossimo RPG Miyazaki sembra essersi superato. Vedremo a febbraio quanto le previsioni del capo di Xbox si riveleranno vere.
Elden Ring: il miglior gioco di FromSoftware
Di sicuro Hidetaka Miyazaki non manca di estrema fiducia nel risultato finale dei lavori sul videogame. Tra alcune sue recenti dichiarazioni leggiamo infatti le sue altissime aspettative in merito. Nel corso delle dichiarazioni, il game director parla di un “culmine di tutto ciò che abbiamo fatto con la serie di Dark Souls e con i nostri giochi finora“. Questo fino ad arrivare a qualcosa di “impossibile prima“.
Siamo sempre alla ricerca di migliorarci e di creare il più grande videogame possibile. Non è ovviamente qualcosa di limitato unicamente a Elden Ring, ma si applica a tutti i nostri titoli.
Possiamo dire che solo adesso avremmo potuto realizzare Elden Ring. Dunque, in questo senso, sì, credo che questo sarà il nostro miglior gioco fino a oggi.
I trailer di Elden Ring
Il primo teaser di annuncio
Abbiamo accennato al primo teaser parlando dell’annuncio del gioco, avvenuto nell’ormai lontano 2019 durante l’E3 di quell’anno. Sebbene dal trailer si potesse evincere ben poco, fin da subito fu comunque chiaro lo stile narrativo e artistico. E da subito il gioco attirò gli occhi dell’intera community dei gamer.
Gli altri trailer del videogioco
Tralasciando i vari trailer e video leaked che nel corso del tempo si sono susseguiti, per un vero e proprio nuovo trailer abbiamo dovuto aspettare anni. È stato solo in occasione dell’E3 2021 che si è finalmente visto nuovamente un nuovo trailer del videogame.
In particolare, finalmente in questo video abbiamo dato uno sguardo al gioco giocato. Abbiamo visto i draghi e i boss del titolo, assieme ai personaggi che popoleranno l’Interregno.
Per quel che abbiamo invece visto del gameplay, lo analizziamo più approfonditamente nei paragrafi successivi.
In merito al trailer qua sopra, il presentatore e simbolo dell’E3 Geoff Keighley ha rivelato un retroscena interessante su Hidetaka Miyazaki. Infatti è stato il game director del titolo a chiedere e ottenere che il video fosse mostrato al termine della serata. Sapendo infatti quanta risonanza avrebbe avuto il trailer, la scelta di piazzarlo in fonto è stata dettata da due fattori. Il primo è che, a conclusione della conferenza, il suo RPG sarebbe stato come una sorta di ricompensa per i fan di FromSoftware.
Inoltre Miyazaki non voleva che la sua opera catalizzasse l’attenzione di tutti. Per questo motivo, piazzandolo in fondo, ha permesso di dare risalto anche agli altri videogiochi.
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Durante gli ultimi The Game Awards, Bandai Namco e FromSoftware hanno presentato un ulteriore trailer. In questo l’accento è stato posto sulla storia del videogioco, mostrando qualche interessante dettaglio della lore e della trama del titolo.
Una piccola nota merita il doppiaggio. Sebbene il trailer sia in italiano, infatti, già sappiamo che l’opera finale non avrà l’audio nella nostra lingua. Al massimo potremo settare l’italiano per i sottotitoli.
Il motivo del mostrare un trailer adatto al nostro mercato, ma che non rispecchierà il prodotto definitivo, è da ricercare probabilmente nel fornire un video fruibile all’istante da tutti.
Oltre ai trailer, non sono mancate clip aggiuntive, che ci hanno concesso qualche scorcio in più sull’Interregno. In quella che trovate qua sotto, i panorami sono accompagnati da un’evocativa frase: “Molte strade si aprono per coloro che cercano l’Elden Ring, e non tutte sono vie segnate dal valore“.
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A pochissimi giorni dall’uscita arriva un altro corposo trailer. Questo video densissimo di informazioni (e della durata di più di 6 minuti) ci consente di rivedere moltissimi dettagli dell’opera che abbiamo imparato a conoscere negli anni passati. Si va dal mondo aperto al combat system, fino alla lore e alla trama del videogame. Non mancano poi alcuni brevi approfondimenti su altri elementi, come il crafting e gli oggetti consumabili, oltre che sul level up e l’esplorazione.
Vi lasciamo a questo trailer, mentre per la spiegazione e l’analisi di ciò che vediamo anche nel video vi rimandiamo alle sezioni dedicate qua sotto.
La carrellata di trailer si conclude con il trailer di lancio. Quest’ultimo è caratterizzato da una forte componente emotiva e una estrema tendenza alla spettacolarità, di sicuro effetto su chiunque guardi il video.
Il gameplay di Elden Ring
Le cose da dire su ciò che troveremo nel gioco sono tantissime, fra elementi mutuati dagli altri titoli FromSoftware e le molte novità. Per mostrare le potenzialità e il gameplay dell’ultimo arrivato nella famiglia dei Souls, possiamo tornare al lungo video pubblicato da Bandai Namco. In questo vediamo approfondite le molte funzionalità di Elden Ring, fra NPC, missioni, cavalcate e combattimenti.
L’action RPG a mondo aperto di FromSoftware
Nonostante gli anni di sviluppo, fin dall’inizio è stato chiaro il genere di riferimento del videogame. Come del resto i titoli più importanti e famosi per la software house, anche Elden Ring sarà un action RPG in terza persona. Sarà presente la componente tipica dei Souls dei combattimenti melee (pensiamo alla centralità data al parry), ma rispetto all’ultima fatica di FromSoftware, Sekiro, nel nuovo gioco sarà molto più centrale la componente ruolistica.
In ciò verrà dato molto spazio alla personalizzazione del proprio personaggio, sia da un punto di vista estetico, sia da un punto di vista di sviluppo attraverso punti esperienza e livelli.
Dove tutto è nato: da Dark Souls a Bloodborne
Come abbiamo appena visto, sicuramente Elden Ring è debitore alle precedenti opere del team di sviluppo sotto molti punti di vista. Si va infatti all’appena citato genere di riferimento a una delle meccaniche più odiate e amate, ovvero il parry, che ci consente di contrastare gli attacchi nemici con il giusto tempismo.
A tornare ci sono anche i falò, che qui avranno un nome totalmente nuovo. Non mancheranno poi, come ovvio, pure i combattimenti estenuanti e le boss fight memorabili.
Dopodiché, anche qui ritroveremo la grande varietà di approcci al gioco. Ci riferiamo alla possibilità di scegliere fra molte armi e abilità, magiche e non. Inoltre ritorna da Sekiro lo stealth.
Infine ci sarà pure la componente multigiocatore, fra co-op e PVP con invasioni e quant’altro. Vediamo perciò ciò che rimane quasi invariato e ciò che invece è stato rivoluzioanto dai predecessori.
Fra le varie cose, in passato Miyazaki ha chiaramente espresso come Elden Ring sia la naturale evoluzione di Dark Souls.
La difficoltà del gioco
Se vi state domandando se l’action RPG sarà più o meno difficile dei precedenti videogiochi di FromSoftware, Miyazaki ha dato lui stesso la risposta.
Discutendo del videogame con Famitsu, il director ha paragonato la difficoltà a quella di Dark Souls 3. Nelle sue parole, il gioco è “molto difficile, ma può essere gestibile“. La nostra capacità di superare le asperità del nuovo titolo passeranno dalla varietà di feature a nostra disposizione: abilità, magie, moltissime tipologie di armi, evocazione di spiriti e stealth. Grazie a tutto questo, potremo trovare il modo ideal di abbattere ogni nemico.
Variazioni sul tema: mondo totalmente esplorabile e design intricato
Prima di addentrarci su molti elementi di gameplay con cui Elden Ring ha molto da spartire con i titoli precedenti di FromSoftware, è forse il caso di parlare di una delle principali novità del nuovo arrivato. Ci riferiamo al fatto che sarà un open world.
Miyazaki in passato ha precisato che non sarà un open world nel senso più stretto del termine. Certamente, però, rispetto a tutti i Souls e simili precedenti sviluppati dallo studio, la differenza in questo campo sarà più che sensibile. Le dimensioni del mondo di gioco sono infatti aumentate considerevolmente nel confronto con i giochi usciti finora da FromSoftware.
Ciò si riflette anche nella profondità narrativa e nella libertà di esplorazione.
Inoltre tutte le aree votate all’esplorazione denotano un nuovo livello di design da un punto di vista dell’intrico di vie, passaggi e sezioni in cui potremo perderci.
Tuttavia, anche se vi sarà questo intrico, il gameplay rifletterà la vastità dei nuovi spazi. Addirittura queste meccaniche sono state pensate avendo in mente proprio quello che sarebbe stato l’open world.
In un’altra intervista del 2019, sempre Miyazaki parlò anche dell’assenza di città nel titolo. Questa mancanza è dovuta al fatto che la presenza di villaggi e città in Elden Ring avrebbe allontanato troppo il gioco dal tema centrale, andando fra l’altro ad aggiungere un’ulteriore e pesante novità.
Per cui gli sviluppatori hanno preferito concentrarsi su un world building più consono al loro stile.
Forse per favorire l’esplorazione del mondo di gioco, e magari per diminuire le morti accidentali, nel gioco in arrivo il danno da caduta sarà sensibilmente ridotto. Ciò ovviamente ci eviterà qualche morte di troppo, che potrebbe inficiare la bellezza di un’esplorazione libera.
Fra l’altro, l’Interregno di Elden Ring godrà pure di un meteo dinamico, come possiamo appurare dai video mostrati finora. Questo sarà sicuramente una feature suggestiva e che darà un qualcosa in più all’immersività.
Le aree del gioco
In una delle molte interviste a cui si è sottoposto il game director, quest’ultimo ha rivelato diversi dettagli sul mondo di gioco. Per esempio sappiamo che nel videogame troveremo 6 aree principali. Ciascuna di queste zone sarà sotto il controllo di un semidio.
L’autore giapponese ha tenuto a precisare che c’è un preciso ordine in cui sottoporsi alla difficoltà crescente del titolo e delle sue zone. Tuttavia quest’ordine non sarà ferreo. Se vorremo infatti optare per una sfida differente, affrontanto prima determinate aree rispetto ad altre, potremo farlo.
A questo si aggiunge unicamente che all’inizio non sarà disponibile l’intera mappa.
In ogni zona del videogioco ci sarà un dungeon principale. Questo sarà connesso all’Interregno, da cui potremo accedere a ognuna delle 6 aree.
Inoltre, a completare le zone che troveremo in game, abbiamo anche una sorta di hub centrale. Come del resto abbiamo imparato a conoscere nei precedenti Souls (e non soltanto) di FromSoftware, questo hub fungerà da collegamento rapido fra i vari luoghi.
All’interno del videogame ci saranno poi tantissimi elementi e zone da esplorare, sparsi per l’intero Interregno. Stiamo parlando di dungeon, castelli e fortezze, ciascuno con le proprie caratteristiche e peculiarità.
In aggiunta, saltuariamente, per il mondo di gioco vedremo andare delle carovane. Ad accompagnarle ci saranno nemici di varie dimensioni e potenza. Tuttavia, se riusciremo a superarli (che sia tramite stealth o combattendo), ne sarà valsa la pena. Infatti queste carovane non mancheranno di ricompensarci con oggetti potenti e rari.
La mappa
Per la prima volta nella storia dei suoi giochi, in quest’ultima opera di FromSoftware sarà disponibile anche una mappa consultabile in ogni momento dai giocatori.
C’è comunque da dire che l’utilizzo di questa mappa avrà delle restrizioni. Potremo aprirla e controllarla soltanto nelle aree esterne. Al contrario, negli interni e nei dungeon non avremo il suo supporto. Ciò riavvicinerà la nostra esperienza a quanto provato nei videogiochi precedenti della compagnia, nei quali dovevamo basarci unicamente sulla nostra memoria e conoscenza del level design.
Infine, come ovviamente possiamo aspettarci da una qualsiasi mappa in game, potremo segnarci punti d’interesse nel mondo di gioco.
Le torri d’osservazione
Una descrizione di una delle novità di Elden Ring è giunta da Yasuhiro Kitao, in forza a FromSoftware. Il developer ha infatti raccontato, ormai alcuni mesi fa, della presenza in game delle cosiddette torri d’osservazione (nella traduzione inglese Watchtowers).
Ciascuna di queste, nella vastità dell’Interregno, ci offrirà diverse informazioni. Scopriremo grazie alle torri (un po’ come abbiamo visto in altri giochi, come ci insegna Ubisoft) il mondo circostante, come i suoi dettagli e gli elementi caratteristici. Fra questi, ci saranno per esempio i vari dungeon. Su di questi “potrete zoomare grazie a queste strutture trovando i dungeon, che verranno automaticamente segnati sulla vostra mappa“.
Salire di livello
In quanto RPG, anche quest’ultima opera di Miyazaki non sarà esente dall’accumulo di punti esperienza per salire di livello e potenziare così il nostro avatar. In Elden Ring i punti esperienza avranno il nome di Rune. Come nei giochi precedenti, li raccoglieremo sconfiggendo i nemici e, allo stesso modo, li perderemo morendo.
Per salire di livello potremo spenderli ai falò in game (che descriviamo qua sotto).
I falò
Li abbiamo già imparati a conoscere e li abbiamo già visti “in azione”. Stiamo parlando dei tanto amati e cari falò, nella loro nuova veste con cui ci accoglieranno, caldi e rigeneranti, anche in Elden Ring.
Il primo cambiamento a cui andranno incontro sarà prima di tutto il nome. Non saranno più semplicemente dei falò, ma dei veri e propri Luoghi di Grazia. Similmente però a quanto visto negli altri Souls di FromSoftware, i Luoghi di Grazia saranno uno dei perni del gameplay del gioco. Quando moriremo e soccomberemo ai pericoli dell’Interregno, ci risveglieremo all’ultimo Luogo di Grazia che avremo visitato. Allo stesso modo, se saremo feriti, riposandoci a questi particolari falò ripristineremo la nostra vita.
Fra le differenze con i classici falò, segnaliamo anche che la presenza della Grazia insita nelle loro fiamme sarà in grado di guidarci nel corso del viaggio.
Infine non ci saranno solo Luoghi di Grazia in cui respawnare se moriremo. Se infatti nei paraggi ci sarà anche una Statua di Marika, avremo la possibilità di resuscitare nelle sue vicinanze.
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Quando parliamo della Grazia e della sua guida, facciamo riferimento a una feature tutta nuova. La Grazia che si sprigiona dai falò dell’Interregno, attraverso la sua luce, ci indirizzerà dandoci vaghe indicazioni su quali potranno essere i prossimi luoghi da visitare.
I boss di trama, quelli opzionali e i nemici comuni
Sicuramente, fra gli elementi che vedremo riproposti in Elden Ring (e non potevamo aspettarci diversamente) ci saranno i boss. Questi saranno, in pieno stile FromSoftware, fortissimi e duri a morire. Già con quelli intravisti in trailer e gameplay, assieme a quelli della closed beta, abbiamo dato uno sguardo agli orrori che ci aspettano al day one.
Si va dal Grave Warden armato di martello all’inquietante Margit the Fell Omen, già pronti a strapparci ogni goccia di sangue.
E se i boss saranno pericolosissimi, non da meno saranno i comuni nemici che popolano l’Interregno. I fan e veterani di Souls e affini ben sanno quanto ogni nemico, anche quello che sulla carta sembra il più debole, non debba essere sottovalutato.
Le armi e le abilità
Come già abbiamo avuto modo di capire, Elden Ring è un po’ il traguardo finale del lungo viaggio iniziato con Demon’s Souls. Fra gli elementi che, nelle parole di Miyazaki, sono stati perfezionati per il gioco in uscita, abbiamo la varietà di armi e abilità.
Il numero di armi e poteri che utilizzeremo nel nostro viaggio nell’Interregno sarà di gran lunga maggiore rispetto a quanto visto finora. Ciò ci consentirà di affrontare in maniere molto più personalizzate ogni situazione e combattimento. Così adatteremo ogni run allo stile che preferiremo. Potremo scegliere fra le moltissime armi di vario genere, oltre che le classiche e nuove magie e incantesimi che ci daranno supporto. Questo senza contare anche tutte le novità che scopriremo in game.
Inoltre non dimentichiamoci anche di indumenti e armature, anche queste ultime con le loro caratteristiche da conoscere e sfruttare al meglio.
I collezionabili
Fra ciò che finora non sembra avere avuto molto spazio fra trailer e presentazioni, abbiamo la raccolta di particolari oggetti. Come possiamo leggere sul sito ufficiale dell’ESRB (l’ente responsabile della catalogazione dei videogiochi per fasce d’età e contenuti), fra molte cose “prevedibili”, in Elden Ring dovremo collezionare due specifici e cruenti elementi.
L’ESRB fa infatti specifico riferimento a “oggetti collezionabili che includono dita e lingue mozzate“.
Il crafting
Nel gioco in uscita a fine febbraio non mancherà anche una componente di crafting. Questa ci consentirà di creare diverse tipologie di oggetti.
Fra questi oggetti, che potremo craftare o recuperare per il mondo di gioco, non mancheranno molti strumenti per recuperare la vita. Tale elemento sarà fondamentale, vista la natura di open world, così da aiutarci a esplorare e viaggiare in maniera più longeva e sicura per l’Interregno.
Lo stealth
Nei vari Souls abbiamo imparato a conoscere tecniche particolare per uccidere i nemici (o comunque per fare loro moltissimi danni). Fra queste c’è sicuramente il backstab. Parliamo dell’attacco alle spalle, attuabile appunto piazzandoci in maniera rapida o senza essere visti dietro i nemici.
In particolare, modalità silenziose se non un vero e proprio stealth sono diventati uno dei fulcri del gameplay in Sekiro: Shadows Die Twice. Sempre nella vecchia intervista più volte citata, il game director ha fatto riferimento a questi elementi. Infatti torneranno a essere una delle possibilità di approccio ai nemici e all’intero gioco anche in Elden Ring.
La cavalcatura
Nell’action RPG ci sarà nientemeno che una cavalcatura per il nostro avatar. Sarà una cavalcatura particolare, sia per quel che riguarda il modo in cui potremo richiamarla, sia per le capacità di cui godrà.
Reima, questo il suo appellativo, sarà un destriero fantasma che potremo evocare all’occorrenza. Grazie a lui, vedremo migliorati e velocizzati gli spostamenti attraverso l’Interregno.
Tuttavia non potremo fare affidamento su Reima in ogni situazione. Infatti il particolare “cavallo” non potrà essere cavalcato ovunque. Il limite di utilizzo si fermerà nelle aree aperte dell’Interregno, mentre gli saranno interdette zone come dungeon e castelli.
Ciò che sicuramente potremo fare con Reima sarà sfruttarne i balzi e il galoppo per affrontare nemici, che siano orde di minion o boss e draghi. In sella al nostro cavallo, potremo sfoderare le nostre armi e le nostre magie per provare un nuovo stile di combattimento e nuove tattiche.
Inoltre, ovviamente non sarà obbligatorio sfruttare la cavalcatura (che sappiamo che in italiano si chiamerà Torrente). Al contrario, potremo scegliere di muoverci liberamente e sempre a piedi.
I talismani e la scomparsa degli anelli
In una delle interviste a Hidetaka Miyazaki che abbiamo già riportato, il creator nipponico ha rivelato una grossa novità per il suo nuovo titolo. Spariranno gli anelli indossabili (grande compagno dei giocatori di tutti i Souls) in favore dei talismani. Ecco di seguito le sue delucidazioni in merito.
Ci sono un paio di motivi per questa scelta. Il primo è che, sì, abbiamo approfondito gli anelli come oggetti equipaggiabili nei nostri videogame precedenti (in particolare nei Dark Souls). E ora i talismani ci hanno permesso di riavvicinarci a quelle idee in maniera differente, con una maggiore varietà di design.
La seconda ragione è che, ovviamente, gli anelli esistono come oggetti fisici da indossare anche in questo gioco. Tuttavia sono più degli oggetti unici che sono parte importante nella storia e negli eventi unici dei personaggi. Per cui volevamo che avessero una posizione speciale all’interno del mondo di gioco e inoltre che fossero qualcosa di differente da un punto di vista del design rispetto ai talismani.
Le evocazioni
Abbiamo già approfondito in merito alla difficoltà di Elden Ring, fra boss e nemici, progressione e abilità. Moltissimi degli elementi mostrati finora sono bene o male in linea con quanto apprezzato negli anni nei prodotti FromSoftware.
Ecco, nella nuova opera avremo una nuova freccia al nostro arco per sfidare la morte. Stiamo parlando della capacità del nostro avatar di evocare in suo soccorso diverse creature. Sfruttando un piccolo strumento, un campanellino, il nostro Senzaluce sarà in grado di richiamare temporaneamente molte tipologie di spiriti. Ciascuna di queste sarà caratterizzata dalle proprie abilità e peculiarità, e nel corso dei mesi scorsi abbiamo potuto saggiare alcuni degli spiriti che potranno farci compagnia. Per citarne giusto un paio, abbiamo visto un branco di lupi e un manipolo di non morti.
Il multiplayer del gioco
Ne abbiamo già parlato nei paragrafi precedenti: a differenza di Sekiro, nel prossimo gioco FromSoftware ritornerà il multigiocatore. Sarà dunque possibile affrontare i pericoli e i boss dell’Interregno non soltanto in solitaria, ma anche in compagnia dei nostri amici.
Elemento importante infatti del multiplayer del titolo sarà la modalità co-operativa. Questa ci consentirà di giocare assieme ad altri Senzaluce come noi, fino a un massimo di 4 giocatori in contemporanea. Per rendere realtà questa possibilità, nel nuovo titolo è stata perfezionato il sistema di password. Sarà infatti un codice specifico, una chiave identica per tutti i partecipanti, che potremo unirci ai nostri amici.
Inoltre, come tradizione dei Souls, anche nell’ultimo arrivato non mancheranno messaggi e consigli degli altri giocatori. Come abbiamo imparato a conoscere nei videogame usciti dalla software house, dovremo anche qui abituarci a veder brillare per l’Interregno tante scritte lasciate dagli utenti. Queste, che noi stessi potremo lasciare a nostra volta, ci connetteranno in maniera asincrona con il resto della community.
Di contro, oltre alla collaborazione con gli altri Senzaluce, come da prassi per i giochi FromSoftware avremo anche il PVP. Come abbiamo già apprezzato (o odiato, a seconda dei casi) nelle precedenti opere dei Souls, potremo diventare vittima delle invasioni. Oppure, se ci sentiremo particolarmente aggressivi, potremo essere noi a invadere il mondo di un altro ignaro giocatore.
Le specifiche e i dettagli tecnici
Il peso del gioco
Nel corso dei mesi scorsi abbiamo conosciuto lo spazio che sarà necessario avere libero sui nostri dispositivi. Questo spazio ovviamente varierà in base al device.
Intanto su PC non abbiamo ancora queste informazioni, che devono ancora essere divulgate. Al contrario, su console la situazione è diversa. Su PlayStation 5 l’action RPG avrà un peso (esclusa l’eventuale patch del day one) di circa 44 GB e mezzo, con la possibilità del preload a partire dal 23 febbraio. Per ciò che riguarda invece le console Microsoft, su Xbox occuperà 50 GB del disco rigido.
Le specifiche tecniche
Oltre al peso, i fan hanno rivolto molta attenzione anche agli altri dati tecnici del videogame, sia per ciò che riguarda la versione PC, sia quelle console. Bandai Namco li ha accontentati, pubblicanto la lista di tutte le specifiche tecniche.
Su PC avremo una risoluzione che potrà arrivare fino a 4K. Questa sarà accompagnata da un framerate a 60 frame al secondo, con in aggiunta anche il supporto all’HDR. Inoltre non mancherà pure il Ray-Tracing, che tuttavia arriverà successivamente tramite patch apposita.
PlayStation 4 ci consentirà di raggiungere i 1080 p dinamici e 30 FPS, e supporterà l’HDR. Allo stesso modo PS4 Pro, che però arriverà fino a 1800 p. Sulla next-gen di Sony invece, PS5, Elden Ring punterà ai 4K dinamici e ai 60 frame al secondo (in Performance Mode). Oltre a ciò, non mancherà ovviamente l’HDR e, come su PC, il Ray-Tracing tramite aggiornamento.
Le specifiche su console Microsoft saranno molto simili. Su Xbox One la console della casa di Redmond spingerà fino a 900 p dinamici e 30 frame, mentre su Xbox One X le performance arriveranno fino a 4K dinamici.
Invece su Xbox Series S il massimo disponibile saranno 1440 p dinamici e 60 fps, mentre i 4K saranno riservati alla console di punta di Microsoft, Xbox Series X. In ogni caso su tutte le precedenti (tranne la versione standard di Xbox One) avremo l’HDR, mentre il Ray-Tracing sarà esclusiva di Series X, anche in questo caso attraverso patch.
E dunque, come accennato, avremo anche la Performance Mode. Questa modalità, quando la attiveremo, aggiusterà la risoluzione dello schermo, puntando in compenso ai 60 FPS. Al contrario, se preferiremo la risoluzione ai frame al secondo, Elden Ring fisserà il imite a 30 FPS, ma con immagini di qualità decisamente migliore.
Inoltre, nella medesima pagina, si fa riferimento alla visualizzazione di determinati elementi a schermo. A quanto pare, in base alla console su cui giocheremo, ci saranno differenze visive riguardanti l’erba e in generale gli elementi del terreno.
Quali sono i requisiti di Elden Ring su PC?
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Ecco di seguito i requisiti minimi e i requisiti consigliati per PC, come comunicati su Twitter dalla stessa FromSoftware.
I requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore:Intel Core i5-8400 oppure AMD Ryzen 3 3300X
- Memoria: 12GB di RAM
- Grafica: Nvidia GeForce GTX 1060 da 3GB oppure AMD Radeon RX 580 da 4GB
- DirectX: DirectX 12 (Feature Level 12.0)
- Spazio disponibile: 60GB
- Scheda audio: qualunque dispositivo audio compatibile con Windows
I requisiti raccomandati:
- Sistema operativo: Windows 10 o 11
- Processore: Intel Core i7-8700K or AMD Ryzen 5 3600X
- Memoria: 16GB di RAM
- Grafica: Nvidia GeForce GTX 1070 da 8GB oppure AMD Radeon RX Vega 56 da 8GB
- DirectX: DirectX 12 (Feature Level 12.0)
- Spazio disponibile: 60GB
- Scheda audio: qualunque dispositivo audio compatibile con Windows
Le funzionalità cross-gen
Nella stessa pagina di Bandai Namco con le specifiche tecniche scopriamo anche i dettagli cross-gen del videogioco. Sulle console Xbox sarà possibile trasportare i salvataggi da old-gen a next-gen e viceversa.
Invece, purtroppo, sui dispositivi Sony questa possibilità non ci sarà, ma la traslazione dei salvataggi sarà a senso unico. Intendiamo cioè che potremo trasferire i nostri save da PS4 a PS5, ma non da PlayStation 5 alla vecchia generazione.
A livello generazionale, poi, sarà disponibile il crossplay, anche se unicamente fra console della stessa famiglia. Per cui gli utenti saranno in grado di giocare fra PS4 e PS5, oppure fra infrastrutture Xbox e PC.
Le pressioni riguardo la resa grafica
Se c’è un titolo dell’universo FromSoftware che negli ultimi anni ha fatto parlare di sé è sicuramente Demon’s Souls Remake. Remake dell’originale Demon’s Souls e fra i titoli di avvio della next-gen di PlayStation, essendo esclusiva PS5, ha stupito fra le varie cose per la rinnovata attenzione alla resa grafica. Da più parti infatti si sono levate le lodi per il lavoro di rifacimento portato avanti dal team di Bluepoint Games.
Miyazaki ha parlato non troppo tempo fa di quanto proprio i risultati ottenuti visivamente da Bluepoint abbiano messo pressione al suo team.
Sì, sono abbastanza sicuro che il nostro reparto grafico abbia sentito la pressione più di chiunque altro […].
La fedeltà grafica non è qualcosa che mettiamo al primo posto. Ciò che richiediamo sul lato grafico dipende dai sistemi e dalle richieste del gioco stesso. E occupa uno spazio minore rispetto ad altri elementi dello sviluppo.
Questo è un frangente in cui mi sento sempre un po’ dispiaciuto nei confronti del team grafico. Ciò dato che so bene quanto lavorino in maniera estremamente dura. E hanno lavorato in maniera estremamente dura anche su Elden Ring. Il team dei sistemi grafici e i nostri programmatori hanno introdotto un sacco di nuove feature per creare i migliori giochi che abbiamo mai fatto […].
L’upgrade next-gen gratuito
Elden Ring uscirà su console Microsoft e Sony, oltre che su PC. Per ciò che riguarda la next-gen delle due compagnie, dunque PS5 e Xbox Series X/S, negli scorsi mesi abbiamo avuto notizia e conferma di alcune caratteristiche.
Sulla nuova generazione di Microsoft il titolo godrà della possibilità dello smart delivery. Allo stesso modo, su PlayStation 5 i giocatori potranno ottenere un upgrade gratuito. In entrambi i casi, ciò significa che potremo acquistare il gioco su old-gen, per poi (quando avremo una console next-gen) farne l’aggiornamento gratuito.
La data di uscita
Dai molteplici rinvii alla data definitiva
Come abbiamo visto, il primo annuncio del gioco c’è stato nel 2019. Eppure, da allora, abbiamo dovuto aspettare decisamente a lungo per avere una data di rilascio quantomeno vaga.
Se infatti all’inizio si era parlato di un’uscita nel 2020, è diventato poi ben presto chiaro che quella data non sarebbe stata rispettata. Da lì si sono rincorsi rumor e speculazioni di insider e personalità del settore videoludico. Secondo questi il reveal del titolo sarebbe stato vicino. Fra questi abbiamo per esempio i Tweet di Jason Schreier, quando però ormai iniziava davvero a farsi concreta la possibilità di nuovi annunci.
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Sempre nel 2021, Yasuhiro Kitao aveva voluto rassicurare i fan in merito allo stato avanzato di sviluppo del gioco. A detta sua, infatti, Elden Ring sarebbe stato ormai prossimo alla conclusione dei lavori. Ciò aveva fatto pensare molti che non ci sarebbe stato alcun rinvio rispetto alla data prevista originariamente, ovvero il 21 gennaio 2022. Tuttavia, come ben sappiamo, così non è stato.
L’annuncio di quella che sarà l’effettiva e definitiva data di uscita del gioco di FromSoftware è arrivato direttamente dalla compagnia. Tramite l’account ufficiale Twitter, l’azienda giapponese ha ufficializzato la nuova release, fissata per il 25 febbraio 2022. Nei motivi della compagnia, leggiamo l’importanza e lo sforzo di implementare nel prodotto finale la profondità e la libertà ricercate.
Fra l’altro, in quell’occasione vi fu anche il primo accenno alla beta chiusa di novembre 2021.
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Il Closed Network Test di novembre 2021
Dunque, per quanto il titolo abbia subito nel corso degli anni vari rinvii, almeno alcuni fortunati giocatori hanno avuto la possibilità di provarlo in anteprima. Questa anteprima, il Closed Network Test, ha avuto luogo fra il 12 e la notte del 15 novembre 2021, a orari prestabiliti.
Per avere la possibilità di essere fra i prescelti, è stato sufficiente registrarsi sul sito di Bandai Namco e aspettare la mail di conferma.
La beta ha permesso a decine di migliaia di utenti di provare con diversi mesi di anticipo l’action RPG. All’interno del test questi hanno tra l’altro avuto accesso a moltissime feature poi presenti nel gioco finale. Per quanto infatti ovviamente non tutto fosse disponibile o perfezionato, nella beta non sono mancati i momenti di stupore. Si va dalla vastità dell’Interregno alle evocazioni, dai boss alle cavalcature, dalle mappe agli scorci mozzafiato.
Le parole di George R.R. Martin sulla lentezza dello sviluppo
Fra le figure che hanno detta la propria sui tempi di sviluppo del gioco, troviamo pure lo stesso George R.R. Martin. In un’intervista a metà 2021 ha fatto riferimento a quanto tempo fosse passato dal termine dei suoi lavori all’effettiva uscita dell’opera.
“Il mio lavoro è terminato anni fa. Questi videogiochi sono come film, necessitano di lunghissimi tempi di sviluppo” ha dichiarato l’autore. “Di fatto volevano un mondo che facesse da setting per il gioco, volevano il mio worldbuilding.”
“Di tanto in tanto mi mostravano il design di alcuni mostri o gli ultimi effetti visivi… ma il videogame ha avuto uno sviluppo molto lento, e ora credo che uscirà a gennaio“.
Le previsioni di vendita
Nonostante il gioco debba ancora uscire, in Bandai Namco hanno già dato prova di fiducia del debutto della loro prossima opera. Già qualche mese fa avevano dichiarato che si aspettano grandi cose nel primo mese dall’uscita.
Con la conclusione del corrente anno fiscale al 31 marzo 2022 (dunque a circa un mese dalla release), Bandai Namco prevede che venderà 4 milioni di copie, un risultato decisamente di tutto rispetto.
Il prezzo
Elden Ring avrà un prezzo in linea con gli altri tripla A. Per cui si attesterà a 69,99 €, a prescindere dalla versione scelta, come indicato sul sito ufficiale di Bandai Namco.
Inoltre, la cosiddetta Launch Edition, appunto questa versione “base” del titolo, non arriverà spoglia di contenuti aggiuntivi. Compresi nel prezzo avremo infatti alcuni omaggi di FromSoftware, oltre ovviamente al disco di gioco su console e al codice per il download su PC.
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3 illustrazioni esclusive dedicate all’Interregno.
- Una toppa in tessuto con la runa dell’Anello Ancestrale.
- 3 adesivi esclusivi.
- Un poster che ritrae un eroe del passato.
- Una steelbook alternativa.
Se poi sfruttiamo il pre-order tramite Bandai Namco, avremo accesso ad altri regali, che saranno i seguenti.
- Il gesto bonus Anello (comunque sbloccabile in game).
- Un wallpaper in HD.
- La guida del gioco digitale.
Fra l’altro, Elden Ring, è stato per molto tempo primo nella classifica dei più venduti di Steam. E anche quando ha perso il primato, ha comunque continuato a mantenersi fra le prime posizioni.
Online, disponibile solo in digitale, abbiamo anche la Digital Deluxe Edition. Assieme ai bonus pre-order appena elencati, con questa edizione i possessori avranno accesso anche alla colonna sonora digitale e all’artbook digitale.
Il prezzo varia a seconda della piattaforma scelta, fra i 79,99 € e gli 89,99 €.
Prezzi di molto maggiorati li avremo per le varie collector’s edition, per le quali vi rimandiamo qua sotto alla sezione dedicata.
Le collector’s edition
La prima delle collector’s è proprio la Collector’s Edition. Sul sito di Bandai Namco viene proposta a 189,99 €.
Gli acquirenti di questa versione godranno della consegna gratuita e di tutti i bonus già elencati nella Launch Edition. In aggiunta, avranno pure quanto segue.
- La colonna sonora digitale completa del videogame.
- Una steelbook esclusiva con il simbolo dell’Anello Ancestrale.
- Un artbook di 40 pagine in lingua inglese con copertina rigida.
- Una statua di Malenia, spada di Miquella, alta 23 centimetri.
Oltre alla Collector’s Edition, c’è già chi ha preordinato l’altra collector’s, ovvero la Premium Collector’s Edition. In questo caso il prezzo è ancora più proibitivo rispetto alla versione standard: 259,99 €.
In aggiunta a tutti gli elementi offerti dalle due edizioni precedenti, con la Premium Collector’s viene offerta anche una replica ufficiale dell’elmo di Malenia. Questo elmo, realizzato in plastica ABS e in scala 1:1, è disponibile in tiratura limitata e numerata, con solo 6000 pezzi sul mercato.
Purtroppo, se state pensando di effettuare il pre-order della Collector’s o della Premium Collector’s Edition, sono entrambe andate a ruba. Sulle relative pagine di Bandai Namco, risultano entrambe esaurite e al momento non sappiamo se vi sarà una nuova infornata di copie sul mercato.