Hyrule Warriors: L’era della calamità, 6 motivi per valutarne l’acquisto

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Mentre su altri lidi imperversa l’hype da next-gen, Nintendo Switch si avvicina al quarto anno di vita con ottimi dati di vendita. In attesa dei grandi titoli un po’ spariti dai radar (come Bayonetta 3, Metroid Prime 4 e No More Heroes 3, quest’ultimo rinviato al 2021), tra pochi giorni potremo mettere le mani su Hyrule Warriors: L’era della calamità.

Il secondo capitolo crossover tra la saga di The Legend of Zelda e quella di Warriors, arriverà il 20 novembre 2020, distribuito da Koei Tecmo. La novità più interessante di questo gioco è sicuramente la sua trama, ambientata 100 anni prima gli eventi di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che ci vedrà affrontare la grande guerra contro la Calamità Ganon, un evento che prima d’ora era stato visibile solamente in alcuni flashback.

Data la particolare natura di questo spin-off, mai come oggi vi consigliamo di provare la demo disponibile sull’eShop. Noi di VideoGiochItalia abbiamo preparato 6 motivi per valutare l’acquisto di Hyrule Warriors: L’era della calamità, con la speranza di guidarvi al meglio nella vostra scelta.

3 MOTIVI PER ACQUISTARE Hyrule Warriors: L’era della calamità

Ritorno a Hyrule

Inutile nasconderlo, gran parte del fascino che pervade Hyrule Warriors: L’era della calamità è dovuta alla presenza della storica saga Nintendo, e gli sviluppatori lo sanno bene. Negli ultimi anni, infatti, la serie Warriors è stata mixata con IP di caratura internazionale come One Piece, Gundam, Berserk e Fire Emblem.

Le vicende di gioco si svolgono nel regno di Hyrule, 100 anni prima degli eventi narrati in The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Potremo ritrovare ambientazioni, musiche e personaggi già apprezzati nell’opera principale. Il tutto è impreziosito dalla supervisione dello storico producer Eiji Aonuma, la cui mano si nota nella fedeltà con cui sono stati riproposti alcuni scenari e nei filmati che raccontano la storia, davvero di ottimo livello.

Hyrule Warriors: L’era della calamità può quindi aiutare i fan di Zelda ad ingannare l’attesa per il sequel di Breath of the Wild, al momento senza una data di uscita annunciata.

La vera ballata dei Campioni

Uno dei motivi per cui può valere la pena acquistare L’era della calamità è, senza dubbio, l’occasione di giocare nei panni dei 4 Campioni di Hyrule. Questi personaggi così importanti sono apparsi finora solamente nei flashback, e quando uscì il secondo DLC di Breath of the Wild, dal titolo La ballata dei campioni, in molti si aspettavano di poterli impersonare, rimanendo però delusi.

Questa volta potremo finalmente scendere in campo con il potente Daruk, il carismatico Revali, la dolce Mipha o la saggia Urbosa. Ad essi si aggiungono ovviamente Link, Zelda, Impa da giovane e molti altri ancora, ognuno con il proprio stile di combattimento e un’abilità esclusiva. Da apprezzare la possibilità di passare da un personaggio all’altro istantaneamente, sia per variare le modalità di attacco, sia per evitare lunghe corse per raggiungere nuovi punti di interesse apparsi sul terreno.

La storia ed i suoi numerosi filmati ci consentiranno di conoscere più a fondo i Campioni, il Re di Hyrule, Zelda e tutti gli altri, di esplorare le loro motivazioni ed il background.

Più simile ad uno Zelda che ad un Warriors

Hyrule Warriors: L’era della calamità ha infine il pregio di provare a svecchiare la formula tipica del musou, finendo per assomigliare più ad un Action-GdR, grazie alla possibilità di livellare e di gestire equipaggiamenti e risorse. Sia chiaro, restano le classiche battaglie della durata di circa mezzora in cui abbattere centinaia di nemici e qualche boss sparso sul terreno di gioco, ma tra una missione e l’altra ci si può distrarre con tanti piccoli extra.

Prima e dopo ogni combattimento saremo con Link in cima alla Torre nel centro della Piana di Hyrule, da cui potremo aprire la mappa e scegliere il da farsi. Potremo controllare i nostri personaggi, migliorare il loro equipaggiamento con armi e armature sbloccati durante l’ultima battaglia, cucinare piatti prelibati che se consumati prima di scendere in campo elargiscono ottimi bonus, vendere e comprare oggetti e materie prime, ecc…

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Via via che procediamo nei capitoli, sulla mappa si attiveranno tante richieste di aiuto da parte degli abitanti, che solitamente richiedono alcune materie prime per essere superate. Questi incarichi, spesso completabili immediatamente se si esplorano con cura i livelli, non sono da sottovalutare perché sbloccano attacchi extra per le combo dei personaggi, vita aggiuntiva o addirittura funzioni utili come il commerciante di funghi, di pesce, di armi e altro ancora.

Per finire alcuni di questi incarichi sarà necessario ripetere le missioni già completate e farmare materiali; il tutto è facoltativo, ma allunga la durata del gioco per i completisti e aiuta chi è in cerca di un vantaggio in più per una missione particolarmente difficile. A variare l’azione troviamo delle brevi missioni in cui solitamente è necessario abbattere un numero molto elevato di nemici, entro un determinato tempo limite, da poter sfruttare anche per farmare i materiali ottenuti da un determinato mostro. Tornano anche i simpatici Korogu, presi di peso da Breath of the Wild, nascosti molto bene nei vari livelli.

Un’ultima nota la vogliamo fare sul reparto grafico, sicuramente il punto debole della produzione, ma è importante sottolineare come i modelli e le animazioni siano di ottima fattura e rendono giustizia alla storica saga di Nintendo.

3 MOTIVI PER NON ACQUISTARE Hyrule Warriors: L’era della calamità

Il musou, un genere per pochi videogiocatori

Hyrule Warriors: L’era della calamità, così come il suo predecessore, affonda le radici nel genere Musou, creato e portato alla gloria dagli sviluppatori di Omega Force sotto l’egida di Koei Tecmo Games. Per chi non lo sapesse, in questi giochi il focus è sui combattimenti contro orde di nemici in grandi aree, dove l’azione tende a ripetersi e l’unica variabile è rappresentata da alcuni boss più resistenti, dalle missioni secondarie e dai numerosi personaggi selezionabili.

Hyrule Warriors: L’era della calamità è quindi un gioco ricco di combattimenti contro centinaia di nemici a schermo, con alcune aggiunte di stampo ruolistico, ma pur sempre focalizzato sul menar fendenti. L’azione tende spesso ad essere confusa, e nell’uso di alcuni oggetti o abilità è perfino difficile mirare al nemico desiderato.

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Per quanto ritrovarsi ad Hyrule evocherà piacevoli ricordi, non aspettatevi di ritrovare la fisica e le interazioni ambientali che hanno consacrato The Legend of Zelda: Breath of the Wild come gioco dell’anno 2017. In questo gioco non è possibile arrampicarsi sulle scale o sulle pareti verticali, gli unici elementi dello scenario con cui si può interagire sono alcune casse da rompere per raccogliere strumenti utili. Nei primi minuti di gioco ci siamo ritrovati spesso confusi, dato che per raggiungere un luogo capiterà di dover fare tutto il giro, senza poter scavalcare una roccia o un cancello, azioni a cui ci eravamo abituati con naturalezza nel gioco della serie principale.

Un ultimo appunto va all’intelligenza artificiale, punto debole di molti musou, data la mole di nemici da gestire contemporaneamente. I nemici vengono gestiti in mini-gruppi che agiscono allo stesso modo, tendono ad essere poco aggressivi anche ai livelli più elevati, arrivando a stare quasi fermi quando ci ritroveremo ad affrontare i loro boss.

Framerate, questo sconosciuto

Un altro problema che affligge da sempre i musou, e quindi anche questo Hyrule Warriors, è il claudicante comparto tecnico. Ad esclusione del reparto audio, che svolge il suo lavoro piuttosto bene, la grafica mostra tutti i limiti di Nintendo Switch.

A mettere in difficoltà la console ibrida, facendo rallentare o crollare il framerate, sono l’elevato numeri di nemici, gli effetti visivi delle esplosioni e i colpi speciali. Menzione speciale, purtroppo, per la modalità co-op, talmente colma di rallentamenti da portarci quasi a sconsigliarvene l’utilizzo. Questo è un vero peccato perché il colpo d’occhio di alcuni paesaggi non è male, e in momenti di calma si possono apprezzare anche alcuni dettagli, come l’animazione dei fili d’erba mossi dal vento.

Per limitare questi problemi e mantenere l’azione il più fluida possibile, si ricorre spesso ad alcuni stratagemmi che rovinano un po’ l’immersione nel mondo di gioco, come il massiccio pop-up di oggetti sullo sfondo. Abbiamo trovato poco piacevole la telecamera posizionata alle spalle del personaggio, davvero troppo vicina e non regolabile, probabilmente per limitare il numero di nemici da caricare nel campo visivo. Dopo un po’ di tempo ci si può abituare a questa soluzione, ma resta davvero fastidioso non accorgersi di alcuni nemici rimasti alle nostre spalle, i quali possono colpirci con frecce e lance. Se questo all’inizio risulta essere un problema da poco, la questione si aggrava ai livelli di difficoltà più elevati, dove ogni punto vita diventa prezioso.

Nessun problema invece per quanto riguarda le cutscene, davvero ben fatte.

Una storia già vissuta…o forse no?

Come affermato in alcune interviste, Hyrule Warriors: L’era della calamità è a tutti gli effetti un prequel canonico di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Se questo farà la gioia di moltissimi fan, desiderosi di vivere quegli eventi così importanti nel GOTY 2017, non possiamo fare a meno di nutrire alcuni dubbi su questa scelta.

Senza fare spoiler a chi dovesse ancora recuperare il titolo menzionato, la guerra contro la Calamità Ganon aveva avuto un esito ben preciso, le cui conseguenze diedero sviluppo ai personaggi e inizio alla trama del gioco. Come si apprende dal primo filmato di gioco, ne L’era della calamità un piccolo Guardiano a forma di ovetto si ritroverà a viaggiare nel passato per avvertire Zelda, Link ed i 4 campioni della guerra imminente.

A nostro avviso questa scelta, seppur suggestiva come tutti i viaggi nel tempo, è altamente rischiosa. Qualora l’esito della guerra dovesse venir riscritto, ci si sentirebbe come se una parte fondamentale di BOTW venisse alterata o, ancor peggio, cancellata. In caso contrario, invece, ci ritroveremmo a giocare molte ore sviluppando un senso di impotenza nei confronti degli eventi della trama, percependo che la fine sia già scritta.

A prescindere da come andrà a finire la storia di Hyrule Warriors: L’era della calamità, la nostra sensazione è che almeno una buona parte della community ne rimarrà delusa.

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E con questo abbiamo concluso la nostra lunga disamina di Hyrule Warriors: L’era della calamità. Noi di VideoGiochItalia speriamo di avervi aiutato a compiere una scelta, e vi ricordiamo che il titolo è in arrivo il 20 novembre 2020, in esclusiva su Nintendo Switch.

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