IGDA, il caso Scheurle e le criticità nella gestione

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In questi ultimi anni stiamo assistendo ad uno scrutinio attento di molte aziende videoludiche. I casi di cultura tossica e discriminazione dentro quegli ambienti stanno pian piano emergendo, soprattutto dopo i recenti scandali a Ubisoft, Activision-Blizzard, Riot Games e Sony. Tali criticità, però, non riguardano unicamente le industrie definite tripla A, ma anche gli studi indipendenti.

Un recente indagine condotta da Gameindustry.biz a febbraio 2022 scopre una cattiva condotta da parte dell’ IGDA, l’International Game Developer Association, nel trattamento delle segnalazioni di molestie e comportamenti tossici all’interno della sua stessa struttura.

Cos’è l’IGDA?

IGDA, International Game Developer Association, è un’organizzazione non profit che si occupa di rappresentare tutti gli individui che creano videogiochi. Si tratta di un network globale che racchiude “comunità collaborative di individui da tutti i campi di sviluppo videoludico.” Lo scopo è quello di accompagnare nella crescita professionale, un ruolo molto importante all’interno del settore. Ci sono diversi capitoli dell’associazione in giro per il mondo, anche in Italia. A Torino, la community di IGDA conta “160 professionisti/studenti del settore.” Nell’articolo troverete anche una distinzione tra IGDA e IGDA Foundation (IGDAF), la prima è stata spiegata nel paragrafo di cui sopra, mentre la seconda è un ente di beneficienza pubblico. La fondazione si occupa di “migliorare le vite degli sviluppatori attraverso un ambiente di sviluppo con community diverse e inclusive.”

In questo periodo di scrutinio dei vari ambienti di lavoro nell’industria, la loro presenza risulta fondamentale per valorizzare gli addetti ai lavori. Nel 2020, infatti, l’IGDA aveva pubblicamente criticato l’intero settore industriale videoludico per come aveva ignorato le accuse di maltrattamenti e discriminazioni. L’organizzazione ha, quindi, incoraggiato le vittime a prendere contatto con loro per ricevere supporto, in virtù della loro policy a tolleranza zero verso le molestie.

Il caso Scheurle

Un’investigazione condotta da Gameindustry.biz ha recentemente messo in luce come l’IGDA, nonostante le sue dichiarazioni di supporto agli sviluppatori vittime di abusi, non sia stata capace di gestire le molteplici segnalazioni. Secondo quanto riportato, l’organizzazione avrebbe fallito nell’applicazione delle sue stesse policy per la gestione dei reclami, in più di un’occasione.

Negli scorsi anni emersero accuse contro Jennifer Scheurle, la direttrice del Women in Games Special Interest Group e parte dell’IGDAF Next Gen Leaders. Nel 2019, 11 persone hanno inviato all’organizzazione un documento di 16 pagine che dipingono uno storico preoccupante di abusi, bullismo, comportamenti tossici e diffamazione da parte di Scheurle. All’interno di questo documento ci sono le testimonianze di diversi professionisti del settore, alcuni anche veterani, dichiaratamente a disagio nel lavorare con Scheurle.

Diverse dichiarazioni, inoltre, la accusano di aver preso credito per il lavoro svolto da altri. Secondo quanto dichiarato in un comunicato stampa dall’organizzazione, hanno svolto un’indagine interna al momento della pubblicazione delle accuse, ma non hanno trovato “prove convincenti di illeciti”.

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Fonte: Gameindustry.biz, articolo di Marie Dealessandri

In profondità

Il precedente documento fu archiviato per mancanza di prove convincenti, ma nel 2020 un gruppo di 14 vittime e sei alleati ha inoltrato una lamentela ufficiale contro Jennifer Scheurle. Nel documento di 34 pagine è possibile leggere dichiarazioni sugli abusi personali e professionali perpetrati da Scheurle nel periodo 2017-2020. All’interno del testo sono presenti screenshot, testimonianze nominali e persino timeline degli eventi. IGDA chiede ulteriori prove al collettivo, che nel dicembre dello stesso anno consegna un altro documento aggiuntivo di 78 pagine ricco di prove e di testimonianze.

Le prove riportate supportano le accuse di manipolazione emotiva, grooming, molestie, ostracizzazione di altri colleghi (in particolare di colleghe) e di aver persino aggredito fisicamente una delle vittime. Il reclamo inviato aggiunge un altro tassello: Scheurle era sotto indagine per comportamento inappropriato sul luogo di lavoro di una precedente azienda per cui lavorava. Ha lasciato lasciato la sua posizione prima che le indagini fossero concluse.

Tutta la documentazione fu consegnata all’allora direttrice esecutiva Renee Gittins, che si è dimessa all’inizio di febbraio 2022 per perseguire il suo nuovo ruolo da general manager di Pheonix Labs (studio di sviluppo di Dauntless). Rimarrà comunque nel consiglio di amministrazione dell’organizzazione.

La promessa di IGDA

L’organizzazione, dopo i vari documenti inviati, decise di aprire un’investigazione su Jennifer Scheurle, affermando di “prendere con estrema serietà tutti i casi di molestie”. In un’ email, inoltre, garantirono aggiornamenti durante il processo d’indagine.

Le dimissioni

Il 17 settembre 2021, Jennifer Scheurle, direttrice del Women in Games Special Interest Group e parte dell’IGDAF Next Gen Leaders, si è dimessa spontaneamente dalla sua posizione dopo le accuse.

“Ho provato a incarnare il valore di credere nelle vittime e questo non cambia anche se l’accusata sono io” dichiara in un comunicato su Twitter. “Molte persone che amo sono ferite e il mio desiderio e di non causare ulteriori danni a nessuno di voi.”

“Mi scuso per ogni danno che ho causato, sia passato che presente.”

La malagestione dei reclami

La redazione di Gameindustry.biz racconta di aver contattato diverse persone coinvolte nella vicenda, scoprendo che IGDA non aveva inviato aggiornamenti e non aveva contattato nessuno di loro riguardo alle accuse. Questi hanno ricevuto solo un’email in cui IGDA affermava, senza ulteriori spiegazioni, che non avrebbe agito a riguardo. La mail venne inviata mesi dopo l’invio dei documenti.

Il caso di Jennifer Scheurle ha permesso a Gameindustry.biz di verificare che tale gestione delle segnalazioni non rappresentava un caso unico. Altri due membri dell’industria, rimasti anonimi, hanno confermato che, dopo aver mandato segnalazioni o lamentele sulla violazione di alcune policy di condotta, nessuno di loro ha ricevuto più aggiornamenti, e nessuna azione fu presa dall’organizzazione.

Ciò che l’investigazione mette in luce è una mancanza di rispetto per le policy sul trattamento delle segnalazioni deciso dalla stessa organizzazione. Alanah Pearce, ex giornalista IGN e ora scrittrice a Santa Monica Studios, in un suo recente video ha affermato di aver condotto un’indagine parallela e di confermare quanto riportato da gameindustry.biz.

“IGDA deve continuare a servire l’industria, non vogliamo che sparisca. [IGDA] è estremamente di aiuto per molti sviluppatori alle prime armi. È un’organizzazione di così grande valore [per l’industria] che dobbiamo assicurarci che stiano facendo il meglio.”

Alcune delle fonti intervistate dalla reporter Marie Dealessandri citano nelle loro dichiarazioni che la mancanza di risorse sia parte del problema. Un’organizzazione molto importante per l’industria, ma che dimostra di avere limitate risorse.

“IGDA è una US non profit che deve compilare il cosiddetto “Modulo 990” ogni anno al governo. L’ultimo disponibile del 2019 mostra un fatturato totale di 525mila dollari e nessun impiegato a tempo pieno. Sono stati pagati meno di 130mila dollari in stipendi, compensi e benefit divisi in tre persone.”

La risposta di IGDA

Contattati dalla redazione di Gameindustry.biz, IGDA si scusa per la mancanza di supporto e riconosce l’importanza di aggiornare le sue stesse policy. L’organizzazione prende coscienza di non aver aderito alle sue linee guida. In un caso hanno addirittura condotto un’investigazione in cui avevano parlato prima con l’accusato, lasciando i testimoni solo con dichiarazioni scritte.

Negli ultimi quattro mesi, dichiarano, hanno lavorato con diversi membri dell’organizzazione e leader di community per aggiornare le loro policy. Le aggiunte includono anche un nuovo processo investigativo che comprende la creazione di Comitato Etico composto da individui imparziali.

Fonte: Gameindustry.biz

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