Il Parlamento Europeo chiede intervento per loot box e protezione dei consumatori

Adriana Maldonado López
Informazioni sul gioco

Il Parlamento Europeo sollecita alla creazione di norme sul settore dei videogiochi online. Il 18 gennaio è stata approvata una relazione che chiede alla Commissione di armonizzare le regole comuni sul tema, con particolare riferimento alla protezione degli utenti e dei consumatori.

Si tratta di una presa di coscienza importante per un settore poco regolamentato, soprattutto per quanto riguarda le loot box, un tema ricorrente nel testo approvato all’europarlamento. Queste, infatti, sono argomento di dibattito decisamente controverso e sul quale alcuni governi nazionali sono già intervenuti. Il Belgio, ad esempio, ha una regolamentazione molto stringente sul gioco d’azzardo, che riguarda il cosiddetto game of chance, mentre la Spagna aveva avanzato una proposta di legge lo scorso anno. Anche l’Olanda, la scorsa estate, ha presentato un disegno di legge bipartisan per regolamentare le casse premio nei videogiochi.

Il rapporto votato dagli europarlamentari è passato con 577 voti a favore, 56 contro e 15 astensioni. A presentarlo è stata l’eurodeputata Adriana Maldonado López del Gruppo Socialisti e Democratici (S&D).

Contenuto della proposta

All’interno del testo vengono chieste norme specifiche per la protezione dei consumatori da pratiche manipolatorie e scorrette, con particolare enfasi sulla protezione delle categorie più vulnerabili e i minori. Si sottolinea anche l’importanza, nell’innovazione e capacità occupazionale, dell’industria di videogiochi online. L’eurodeputata Adriana Maldonado López ha affermato che il suo report “ha messo in risalto i lati positivi di questa industria pioneristica, ma anche i rischi sociali che dobbiamo tenere a mente, come l’impatto del gaming sulla salute mentale”.

“Consideriamo il settore dei videogiochi innovativo e creativo. Un settore che conta più di 100.000 posti di lavoro nell’Unione Europea. Ma abbiamo bisogno di più piccole e medie imprese, più start up, e anche di un approccio comunitario” dichiara Adriana Maldonado López dopo il voto in Parlamento. “Oggigiorno, i giocatori hanno diversi diritti e protezione dei consumatori a seconda del paese in cui sono. Questo non è possibile nell’Unione Europea”.

Loot Box e Gold Farming

In primo luogo sono menzionate le controverse loot box. Queste sono già oggetto di grande dibatto all’interno della comunità videoludica e considerate gioco d’azzardo dalla legislazione belga e olandese. Il testo chiede alla Commissione di analizzare le metodologie di vendita e di “realizzare un approccio europeo comune per garantire la protezione dei consumatori”.

Un’altra pratica menzionata è quella del gold farming, cioè l’acquisto di valuta di gioco e successivamente la vendita con denaro reale. Si cita come pratica di acquisto problematica anche la vendita, scambio o scommessa di interi account con oggetti in gioco specifici. Una pratica diffusa e che alimenta anche un mercato parallelo nel mondo dei videogiochi online, in diretta violazione delle condizioni redatte dagli editori di videogiochi.

Il comunicato stampa sul sito del Parlamento Europeo afferma che nei paesi in via di sviluppo, queste pratiche possono essere utilizzate come strumento per il “riciclaggio di denaro, il lavoro forzato e lo sfruttamento minorile”.

Diritto di recesso facilitato

Il Parlamento Europeo sollecita anche sul tema degli abbonamenti ai videogiochi online, affermando che “la sottoscrizione e la cancellazione dell’abbonamento debbano essere ugualmente facili”. Note di biasimo anche per i rinnovi automatici. Viene chiesta quindi conformità con la legislazione UE sulla protezione dei consumatori.

Protezione dei minori e gruppi vulnerabili

Gli eurodeputati chiedono anche migliore protezione dei minori contro “eventuali danni causati da videogiochi online e dalla pubblicità mirata”. Questo fa riferimento ad un impiego del PEGI, già utilizzata in 38 paesi. Il sistema di classificazione permette ai genitori di essere informati sui contenuti dei giochi e di monitorare meglio le abitudini di gioco dei propri figli. L’invito dell’eurocamera agli sviluppatori di videogiochi è di evitare design manipolativi, come ad esempio i dark patterns presi in considerazione dalla Commissione Europea nel contesto dello Digital Service Act. Si cita inoltre il gaming disorder, la dipendenza da videogiochi. Inserito dall’OMS nel manuale diagnostico nel 2020, con critiche da parte della comunità scientifica.

In Italia il gaming disorder è stato citato nella Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico guidata dal senatore Mauro Maria Marino (Italia Viva).

Il Parlamento Europeo, inoltre, chiede anche ai produttori di videogiochi online di essere più inclusivi e accessibili, e di proteggere maggiormente i dati dei propri utenti. In linea con quanto stabilito dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati.

Sostegno al settore del gioco online

Infine, il parlamento europeo invita la commissione a presentare una strategia per valorizzare l’intero settore. Per far questo, gli eurodeputati hanno proposto l’istituzione di un premio annuale UE per i videogiochi online.

 

Fonti: Testo approvato, Parlamento Europeo, Comunicato Stampa, Agenda Digitale, Plenaria del Parlamento Europeo, The Law Reviews, Valigia Blu, Gioco News.

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