Intervista al doppiatore Aldo Stella: voce di Clank in Ratchet & Clank

aldo stella intervista
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Arricchiamo la nostra rubrica delle interviste con il doppiatore Aldo Stella. È noto nel mondo videoludico per aver prestato la voce al robot Clank della famosissima serie Ratchet & Clank. Oggi scopriremo qualche aneddoto dietro al suo lavoro.

Chi è Aldo Stella

Aldo Stella nasce a Torino il 30 dicembre del 1955 e fin da subito mostra una particolare attitudine per il mondo artistico. Da giovanissimo decide di frequentare la scuola di recitazione del regista RAI Ernesto Cortese. Col passare degli anni perfeziona le tecniche di recitazione tanto da iniziare il percorso come attore all’interno delle compagnie teatrali.

Dal 1987 si trasferisce a Milano e da quel momento entra in contatto con il mondo del doppiaggio, mestiere che lo terrà occupato per più di vent’anni. Attore, doppiatore, dialoghista e direttore del doppiaggio, oggi Aldo Stella è impegnato prevalentemente in lavori teatrali.

Cosa ha doppiato

Come doppiatore Aldo Stella lo ricordiamo per aver lavorato in molte serie animate, come per esempio in Dragon Ball Z nei panni di Guldo, il Cappellaio Matto nella serie di Batman e a Carlo (Kazuya Hatta) nella serie È quasi magia Johnny. Inoltre ha diretto il doppiaggio nelle versioni italiane di numerosissime serie anime come I cinque samurai, Lamù, la ragazza dello spazio, Tutor Hitman Reborn e Mazinger Edition Z: The Impact.

Per quanto concerne il mondo videoludico, Aldo è la voce ufficiale italiana di Clank nella serie Ratchet & Clank, del Dr. Eggman a partire da Sonic Generation e di Crazy Earl in Borderlands, Borderlands 2, Borderlands: The Pre-Sequel e Borderlands 3.

L’ultimo capitolo della serie Ratchet & Clank uscirà il prossimo 11 giugno su PlayStation 5 e vedrà ancora Aldo Stella prestare la voce al piccolo robot Clank. A tal proposito, vi invitiamo a leggere la nostra anteprima su Ratchet & Clank: Rift Apart.

 

Intervista ad Aldo Stella

  • Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo del doppiaggio?

Ciao a tutti, e grazie per avermi invitato a questa intervista. Dunque, confesso di essere un doppiatore per caso, poiché io nasco come attore di teatro, in quanto non avevo mai neanche pensato di fare doppiaggio. Chiaramente il doppiaggio è una delle possibili attività che fanno parte del lavoro dell’attore.

Nel lontano 1987 mi trovavo a Milano per le prove di uno spettacolo e, in quell’occasione, incontrando dei colleghi, questi mi dissero: “Visto che sei qui, perché non provi a frequentare un po’ le sale di doppiaggio? E magari fare qualche turno”. Iniziai con qualche turno, poi negli anni divenne la mia attività prevalente in parallelo alla mia attività nel campo teatrale.

  • Uno dei personaggi più significativi dell’intero panorama videoludico è sicuramente Clank della serie Ratchet & Clank, quali aneddoti puoi raccontarci dietro il doppiaggio di questo titolo?

In realtà non è che ci siano molti aneddoti. Sapete che quando si registra si è da soli con il direttore e il fonico, non ci sono altri colleghi, di conseguenza non si possono avere delle interazioni.

Posso dire che quando l’ho fatto la prima volta, ormai parecchi anni fa, sicuramente non pensavo che avrebbe avuto tutta questa fortuna. Sicuramente Clank è uno dei personaggi che, a causa delle sue peculiarità, davano a me date le mie caratteristiche vocali. Nella prima fase aveva anche delle particolarità molto precise, quasi British, sempre formale per poi emanciparsi. In conclusione, non pensavo che mi avrebbe assicurato questa popolarità. Ancora oggi dopo molti anni è un personaggio sulla cresta dell’onda.

  • Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare? E a quale sei più affezionato?
il professor Timothy O’Neill della serie animata Daria.

Il personaggio più difficile da doppiare mi capitò all’inizio della mia carriera, quando ero appena arrivato a Milano. In pratica, in uno studio dove si doppiava una nota soap opera era partito per le ferie il doppiatore titolare di un ruolo e purtroppo non poteva tornare in tempo per doppiare un episodio. Non sapendo chi chiamare, lo fecero fare me, solo che il personaggio in questione, io avevo 32 anni all’epoca, era un santone indiano di più di 50 anni. Fu una tortura, perché naturalmente la mia voce non andava bene. Ricordo quel turno come un delirio da cui sono uscito distrutto che per certi versi demotivato.

Il personaggio a cui sono più affezionato è sicuramente il professor Timothy O’Neill della serie animata Daria, perché quando andai a fare il primo turno il direttore mi disse: “Ti ho dato questo personaggio perché sei tu”. Effettivamente ci sono molte analogie a livello caratteriale, anche se non so esattamente se sia un complimento.

  • Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?

Il doppiaggio, benché molti possono non saperlo, è una specializzazione del lavoro dell’attore e quindi non si può fare il doppiaggio, se non si è almeno potenzialmente degli attori.

Il consiglio è quello studiare almeno 2 anni nei corsi di teatro in una scuola autorevole per poi fare un corso di doppiaggio. Quindi cercare di trovare un insegnante che sia effettivamente una persona che lavora nel mondo del doppiaggio e dopodiché tentare i primi provini e piano piano puntare a personaggi sempre più importanti. Per doppiare non basta saper parlare né tanto meno farlo bene, ma bisogna saper recitare. Dopo aver imparato anche questo è necessario tramutarla all’interno di una gabbia tecnica precisa, che è il doppiaggio.

  • Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo sapere un curioso aneddoto sulla tua carriera.

Visto che parlavamo di Clank, posso dire che non è stato il primo robottino che ho fatto, perché anni prima feci la voce di un robottino che aveva la forma di una notissima lattina di bibita gasata. Il robottino in questione interloquiva con il conduttore all’interno di una trasmissione, naturalmente era telecomandato e io gli prestavo la voce tramite un microfono. Quindi sono esistiti altri robottini nella mia carriera oltre a Clank.

Grazie per l’intervista e un saluto affettuoso a tutti da parte di Clank.

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