Lost in Random recensione: la fiaba di Even e Dicey

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Informazioni sul gioco

Lost in Random è il nuovo action adventure sviluppato da Zoink Games e pubblicato da Electronic Arts esclusivamente in formato digitale. Dalle forti tinte dark fantasy e con un’estetica che richiama indubbiamente Tim Burton, il gioco degli sviluppatori di Fe figura nel catalogo EA Originals. Quest’anno abbiamo già avuto modo di esprimere un ottimo giudizio su It Takes Two, appartenente alla stessa schiera di titoli originali.

Il gioco del team svedese è disponibile dal 10 settembre su PC, Xbox One e Series X|S, PlayStation 4 e 5 e Switch. Ve ne abbiamo già parlato nella nostra anteprima del gioco. Dopo averlo giocato su PC, è il momento di farvi conoscere la nostra opinione su questa nuova avventura fiabesca.

lost in random screenshot

Una fiaba semplice

La storia di Lost in Random non brilla certo per l’originalità, ma questo non è affatto un male. L’impostazione fiabesca lo rende un gioco per tutti e la semplicità si sposa perfettamente con gli altri elementi. Il regno di Alea (la traduzione scelta per Random) è letteralmente in balia del caso. Ogni stravagante personaggio, luogo e persino il lost in random even oddnostro modo di agire ne sono condizionati. Ciò tesse un filo comune che tiene stretto l’intero titolo e gli dona un’anima propria.

La narrazione ruota attorno alla drammatica e forzata separazione di due sorelle. Even e Odd (letteralmente Pari e Dispari) vedono infatti stravolte le loro vite a causa della crudele Regina, che, grazie al suo potente Dado Nero, decide le sorti dei neo dodicenni. Il risultato del lancio decreta in quale dei sei reami ognuno è condannato a vivere per sempre. Odd subisce la sorte peggiore ed è costretta a seguire la sovrana in quello più ambito e allo stesso tempo temuto, Sest’Incanto. Even, giovane ragazza ribelle spinta dall’amore fraterno, non si dà per vinta ed è determinata a riportare sua sorella a casa. Armata della sua fidata fionda, si incammina nel suo viaggio.

Ma perché i dadi sono così importanti? Molto tempo prima di questo incipit narrativo, i potenti artefatti venivano utilizzati dai dadimastri in occasione di epiche battaglie. Si trattava di un passato glorioso, l’apice di Alea, in perfetta contrapposizione con l’oscuro ed incerto presente di Even. Dopo l’ascesa al potere della regina, infatti, tutti i dadi sono stati distrutti, ad eccezione del suo personale. In questo modo la tiranna ha ottenuto il controllo su ogni reame ed esercita incontrastata il suo potere, supportata da Tata Fortuna e orde di robot.

Come può la ragazzina del povero reame di Primagora affrontare una tale minaccia? Incontrando quasi per caso l’unico dado sopravvissuto, Dicey.

L’estetica

La prima cosa che colpisce visivamente è l’estetica, che veste il mondo di gioco con tinte scure e decadenti. L’ispirazione è innegabile, le opere cinematografiche di Tim Burton hanno giocato un ruolo essenziale in fase di ideazione. Gli appassionati riconosceranno senza difficoltà ogni riferimento a Nightmare Before Christmas, Frankenweenie e gli altri capisaldi del genere. Tuttavia Lost in Random non è un prodotto interamente derivativo. Ad arricchire visivamente (e non solo) il mondo di gioco vi è una componente da giochi da tavolo, con tanto di mazzo di carte personalizzabile.

I personaggi stravaganti sono la normalità ad Alea

Capiterà quindi di trovarsi in reami popolati da bizzarri abitanti che ricordano marionette o figure umane estremamente caricaturali. Allo stesso modo, però, potreste imbattervi in una vallata composta letteralmente da giganteschi dadi ed in enormi pedine da gioco animate. Ognuno dei reami è caratterizzato da elementi ben definiti, che impattano sullo stile degli ambienti, ma anche sugli abitanti. Ad esempio, Borgodoppio è proprio formata da due centri abitati opposti ed i suoi abitanti hanno una doppia personalità, mentre Triscordia è dilaniata da una guerra tra tre fratelli. Non vogliamo svelarvi altro, il gioco ha molte piacevoli sorprese da scoprire durante il viaggio di Even. Sappiate che ogni scenario è davvero caratteristico e merita di essere ammirato.

Anche il level design si presenta ottimo. Tutte le zone sono ben dettagliate e molto gradevoli alla vista. Questo elemento è anche interattivo e permette di superare diversi ostacoli risolvendo enigmi, o esplorare meglio le aree alla ricerca di collezionabili e monete ben collocati dal team di sviluppo.

 

Chi di spada ferisce, di dado perisce

Lost in Random presenta un gameplay accessibile, ma con un combat system decisamente riuscito. Non vi nascondiamo la nostra gioia nel sentire, specialmente in una produzione di queste dimensioni, una ventata d’aria fresca rispetto al classico hack and slash fantasy. Dicey, infatti, non è solo un fedele compagno di viaggio, ma la chiave di volta del piano di Even. Il suo potere magico è essenziale per affrontare tutti ciò che ostacoleranno la giovane nel suo cammino.

Non abbiamo armi o potenti incantesimi all’inizio di ogni scontro. L’energia del cubo va caricata colpendo i cristalli grazie alla fionda e questa permette il lancio del dado. Qui entra in gioco la casualità, che ricordiamo permea l’intero mondo di Alea. Il numero ottenuto determina un quantitativo di punti che si possono spendere per giocare le carte, anch’esse pescate casualmente dal nostro mazzo. Solo con le carte è possibile ottenere svariate armi, strumenti difensivi, abilità extra ed esplosivi. Ciò garantisce un combattimento sempre diversificato e ricco di strategie e dinamiche intercambiabili. La difficoltà rimane comunque relativamente semplice.

max mazzieri
Max Mazzieri è il nostro fornitore di carte di fiducia

Ad alcuni il combattimento tramite carte potrà ricordare quanto visto in Kingdom Hearts Re:Chain of Memories, ma qui è decisamente tutto più dinamico e comprensibile, oltre che coerente al mondo di gioco. Ogni mazzo è composto da 15 carte, che dovremmo scegliere tra le 34 (doppioni esclusi) disponibili. Possiamo ottenerle come ricompensa nelle quest secondarie, oppure acquistarle dallo stravagante Max Mazzieri.

Questo sistema purtroppo mostra il fianco nelle fasi più avanzate di gioco. Vi ritroverete spesso ad eseguire le stesse azioni quando avrete capito il funzionamento della meccanica. Avendo avuto a disposizione più carte probabilmente il combattimento sarebbe risultato meno ripetitivo. Anche il numero di nemici è irrisorio e le boss fight sono basilari. Questa debolezza, però, è compensata dagli scenari speciali di combattimento, in cui bisogna muovere delle grosse pedine con il lancio del dado. Queste giungono su diverse caselle, innescando altrettanti diversi effetti collaterali e combattimenti più vari.

Tecnicamente curato

Per quanto riguarda il comparto tecnico, i ragazzi di Zoink hanno eseguito un buon lavoro. La grafica sposa bene l’estetica e la palette di colori freddi e molto scuri è sicuramente la scelta più azzeccata. Il carattere dark della fiaba narrata viene dipinto con cura e alcuni scorci sono spettacolari da ammirare, nonostante l’eccesso di nebbia. Nelle circa 12 ore (15-20 se ambite al completamento) che vi serviranno per portare a termine il gioco avrete modo di apprezzare a dovere la veste grafica. Non mancano nemmeno cutscene per godere maggiormente dell’aspetto visivo.

Sono presenti dialoghi a scelta multipla

L’audio è di qualità, sia per le musiche che per il doppiaggio. Le prime ricreano l’ambiente tetro e stravagante che si pone davanti a Even e Dicey. Il doppiaggio purtroppo è solo in inglese, ma ben confezionato, soprattutto per quanto riguarda il Narratore, che spesso fa battute nel proseguire la fiaba. Le voci dei personaggi sono diversificate e ricche di filastrocche e situazioni caricaturali, in linea con il resto del titolo.

Purtroppo Even non è doppiata nei dialoghi, ciò infrange la magia delle battute studiate e quindi l’immersività di un ottimo gioco. Il difetto maggiore in questo frangente è la varietà dei personaggi, ogni città infatti abbonda di cloni con nomi diversi. Anche le missioni secondarie spesso sono abbozzate, ma incentivano all’esplorazione, per conoscere il bizzarro mondo di Alea ed i loro abitanti.

lost in random

Conclusioni 

Lost in Random è un ottimo gioco, considerata la sua natura originale e le capacità del team di sviluppo. Fondere l’estetica tipicamente burtoniana con l’essenza dei giochi da tavolo si è rivelato vincente, soprattutto nel sistema di combattimento. L’esperienza di gioco ad Alea merita sicuramente la vostra attenzione, anche se non siete cultori della fiaba dark. Purtroppo la varietà del titolo cede con il progredire dell’avventura, ma non macchia irrimediabilmente un prodotto che si presenta molto valido.

Il nostro giudizio sul gioco quindi non può che essere positivo. Nonostante i difetti citati, Lost in Random vi conquisterà grazie al suo peculiare e bizzarro fascino, facendovi arrivare fino alla fine della fiaba senza problemi. Se siete giocatori frettolosi, potreste sacrificare qualche missione secondaria o angolo della mappa da esplorare, ma ciò non vi priverà della magia che regna ad Alea.

Come gli stessi abitanti sono soliti proferire, quindi:

Random rules!

Facebook Comments
lost in random
0
Amazing
80100
Pros

Fiaba semplice ma riuscita

Esteticamente ricco di sorprese

Combattimento originale e adatto a tutti

Cons

Il gameplay tende a diventare ripetitivo verso la fine

Poca varietà su diversi fronti

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