LudoNarraCon, una sintesi

LudoNarraCon
Informazioni sul gioco

La LudoNarraCon, convention digitale organizzata dall’etichetta Fellow Traveller, è giunta al termine della sua quarta edizione. Abbiamo seguito l’evento, andato in onda dal 5 al 9 maggio, e giocato le demo rese disponibili, pubblicando anche una selezione di quelle che ci hanno colpito maggiormente. La LudoNarraCon è un evento che si concentra sul mercato indipendente del videogioco, in particolare punta a risaltare le opere caratterizzate da un forte elemento narrativo. Dopo quattro giorni di dirette intense è necessario quindi tirare un attimo le somme sull’evento per comprenderne l’importanza nel panorama indipendente, nonché per evidenziare i punti su cui si può tranquillamente migliorare in futuro.

Una fiera indie

La parola indie per molti si è svuotata un po’ di significato da quando è diventata praticamente un’etichetta commerciale nel panorama videoludico, indicando prodotti dal budget ridotto o realizzati da piccoli studi. La parola, invece, ha ancora qualcosa da comunicare. Il concetto di “Indie” è mutato nel tempo ed è in corso un dibattito interessante sul significato che ha assunto adesso. Non indica soltanto una contrapposizione netta di questo mercato con le logiche produttive e corporate del mercato tripla A, ma ha al suo interno anche una connotazione politica e un sistema di valori. La LudoNarraCon getta delle basi importanti per come una fiera Indie appare e si comporta, incorporando nel suo palinsesto opere, talvolta underground, peculiari nell’estetica, nella narrativa e nelle meccaniche.

Non è solo una carrellata di giochi, trailer e filmati di gameplay di breve durata, concentrati e studiati per incastrarsi nella scaletta come i pezzi di Tetris. Sono quattro giorni di incontri, presentazioni, panel di discussione su game design, argomenti sociali, storytelling e demo da giocare. Questa fiera, per gli appassionati di Indie, è un appuntamento imprescindibile e di grande significato artistico. Sotto questa prospettiva la LudoNarraCon ha superato ogni aspettativa, costruendo un ambiente di discussione inclusivo e stimolante.

Le discussioni

Nonostante l’orario scomodo per chi seguiva l’evento dall’Italia, la LudoNarracon ha portato sul palco tantissimi volti noti dello sviluppo indie internazionale. È giusto citare Lucas Pope (Paper’s Please e Return of the Obra Dinn), Gareth Damian Martin (In Other Waters e Citizen Sleeper), Florent Maurin (Bury me, my love), Claris Cyarron (Glitchhikers) e Tanya X. Short (Boyfriend Dungeon). I vari panel, con tantissimi altri ospiti, hanno discusso di tematiche sociali, dell’utilizzo delle ambientazioni storiche nei videogiochi, di avvertenze sui contenuti potenzialmente dannosi psicologicamente, ma anche della necessità di diversità nella rappresentazione e nelle romance.

Si è discusso anche di game design e di scrittura videoludica, il tutto sempre con toni molto divulgativi e non prettamente tecnici. Sono risultati piacevoli da seguire e informativi per chi vuole approcciarsi, sia per passione che per lavoro, ad alcuni specifici ambiti dello sviluppo videoludico. Se non siete riusciti a seguire le varie dirette, nessun problema. Sul canale ufficiale di Fellow Traveller è possibile trovare tutte le repliche dei vari panel tematici.

Il lato negativo

Il festival, nel suo complesso, è stato un’esperienza entusiasmante, con una marea di incredibili demo scaricabili gratuitamente da Steam e tante dirette. Uno dei lati negativi di questo evento virtuale, però, riguarda la pubblicità che ha avuto: molto scarsa e poco visibile. Ad aggiungersi a questa poca pubblicità c’è anche la piattaforma su cui si svolgevano tutti i panel organizzati. L’evento ha avuto luogo sulla celebre piattaforma Steam, marketplace digitale di proprietà di Valve e disponibile unicamente su PC.

Le funzionalità di Steam (che possiede anche delle logiche e meccaniche social) sono tantissime e non tutte sono conosciute in egual misura. Ad esempio, la possibilità di fare dirette e live streaming non ha una grande diffusione. Eppure gli eventi che vanno in onda sulla piattaforma di casa Valve sono tantissimi. Ciò può rappresentare un problema per l’utenza che vuole trovare l’evento e che vuole partecipare alle splendide discussioni: l’interfaccia di Steam è alquanto datata. Tale organizzazione, per arrivare al punto, rende molto difficile che le persone scoprano l’esistenza di questa meravigliosa convention, anche per puro caso.

Sono sviste importanti che hanno inficiato nella comunicazione dell’evento e nella sua visibilità al pubblico di videogiocatori, che utilizza quotidiniamente piattaforme come Twitch e Youtube. Non sono disponibili, però, dati sugli ascolti o andamento dell’evento, per cui si possono azzardare solo congetture e opinioni.

Conclusione

La LudoNarraCon è stata una grande opportunità per conoscere opere indie in uscita e prendere una boccata d’ossigeno, ribadendo la posizione che i videogiochi indie rappresentano a livello culturale, oltre le logiche del mercato tripla A e con idee, meccaniche, storie e rappresentazioni controcorrente ed inclusive.

Se foste interessati ad alcune delle opere presentate, potete consultare la nostra anteprima dedicata con una selezione di alcune demo rese disponibili durante i giorni dell’evento. La speranza è che più persone possano seguire la LudoNarraCon il prossimo anno e appassionarsi alla sua atmosfera.

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