Resident Evil Village: 6 motivi per valutarne l’acquisto

Resident Evil Village
Informazioni sul gioco

Resident Evil Village è finalmente in dirittura d’arrivo sulla maggior parte delle piattaforme, il 7 maggio 2021. L’atteso nuovo capitolo della ventennale saga Capcom è chiamato a replicare gli ottimi risultati del precedente episodio, quel Resident Evil 7 capace di rinnovare e farsi apprezzare da critica e pubblico.

Dopo un paio di uscite considerate troppo action dalla fanbase, gli sviluppatori hanno optato per una nuova strada, nonostante le ottime vendite di Resident Evil 5 e Resident Evil 6. Si è quindi ritornati a un’ambientazione più claustrofobica, con più enigmi e una minor disponibilità di armi, passando contestualmente dalla visuale in terza persona alla prima.

Il cambiamento, probabilmente ispirato anche dal successo di certi giochi indie come Amnesia e Outlast, ha dato il via a un nuovo corso che proseguirà in modo del tutto simile con questo ottavo episodio.

Per aiutarvi a fare una scelta, oggi analizzeremo 6 motivi per valutare l’acquisto di Resident Evil Village, preparati dallo staff di Videogiochitalia.it. Tre buoni motivi per dare fiducia all’ultimo capitolo della saga survival horror di Capcom, e tre motivi per decidere di non farlo o aspettare un’offerta a prezzo ridotto.


3 Motivi per Acquistare Resident Evil Village

Il nuovo arco narrativo prosegue

resident evil villageUno dei motivi più interessanti per giocare a Village fin da subito è sicuramente la trama. In seguito all’apertura di un nuovo arco narrativo nel capitolo precedente, Capcom porta avanti la storia di Ethan Winters e della moglie Mia, in quella che secondo i leaker è destinata a divenire una trilogia.

Dopo un periodo tranquillo seguente le vicende di Resident Evil 7, Ethan si scontrerà con Chris Redfield, inspiegabilmente passato dalla parte dei cattivi. Il nuovo protagonista partirà alla volta dell’Europa orientale per salvare sua figlia Rosemary, finendo per combattere vampiri e licantropi, giusto per non farsi mancare niente!

Gli sviluppatori hanno imbastito una trama ancor più corposa, ambiziosa e coinvolgente di quanto fatto in precedenza con la famiglia Baker. Secondo un’interessante dichiarazione diffusa alla stampa, alcuni membri dello staff Capcom impegnati su altri progetti sono stati interpellati per valutare il gioco. Il team di sviluppo temeva di esagerare con alcune scene horror, e ha quindi cercato dei pareri da un punto di vista esterno.

In questo gioco avremo a che fare con spazi più aperti e un maggior numero di personaggi, dato che nel villaggio che dà nome all’opera sono presenti abitanti non ostili. Come sempre è esemplare la cura con cui Capcom replica fedelmente i luoghi in cui viene ambientato Resident Evil. Ecco quindi che troviamo il cognome Dimitrescu, tra i più diffusi in Romania in passato. Stessa cura per l’architettura, per alcuni nemici ispirati al folklore locale e per la valuta presente nel titolo, il Leu rumeno.

Lo stile di gioco è rimasto pressoché uguale a livello di gunplay ed enigmi, ma è stata migliorata e ampliata la funzione di crafting, così da aggiungere un elemento strategico in più. Grazie all’impiego del RE Engine, Village è bello da vedersi su vecchia e nuova gen. Ottimo l’audio 3D, ormai punto saldo della serie, che aumenta l’immersione nel gioco e permette di rilevare i nemici.

Grazie a un’ottima campagna marketing, fatta di trailer ben realizzati e demo rilasciate con cadenza costante, è stato possibile saggiare con mano le atmosfere e il gameplay delle prime zone. Le impressioni di fan e critica specializzata sono state ottime, stimolando quel genere di sensazione in cui non vedi l’ora di poter continuare l’avventura e scoprire di più.

Resta da verificare la qualità dell’opera sul lungo termine, dato che spesso i giochi di Resident Evil tendono a perdersi un po’ in finali troppo action e confusi, ma al momento non possiamo che dare piena fiducia a Village.

Operazione Nostalgia

Inutile nascondersi dietro un dito, Village pesca a piene mani dall’immaginario e da alcuni spunti di gameplay di Resident Evil 4. Ma questo è da considerarsi un punto a favore! Il capitolo spagnolo è senza dubbio il più amato della seconda trilogia, un ibrido perfetto tra action ed enigmi tipici dei primi Resident Evil.

Il primo elemento che ritroviamo nel nuovo gioco è l’ambientazione iniziale, ci muoveremo infatti in un villaggio pieno di nemici. Ben nascosti troveremo anche numerosi abitanti, sopravvissuti a vampiri e licantropi. È abbastanza inusuale trovare tanti NPC in un Resident Evil, ma potrebbe rappresentare un’interessante novità.

A seguire ci sposteremo nel Castello Dimitrescu, forse la location più interessante tra quelle svelate finora. Così come nel quarto capitolo, la sfarzosità degli ambienti non ostacola affatto la creazione di situazioni spaventose per il giocatore. A capo della struttura vi è poi l’affascinante Lady Dimitrescu, una vampira alta quasi 3 metri, capace di catalizzare l’attenzione dal primo filmato in cui è stata mostrata.

A livello di gameplay ritroviamo la divertente valigetta a caselle in cui sistemare armi, munizioni e cure in maniera simile a Tetris. Questo elemento è capace di rappresentare un gioco nel gioco e diventare l’incubo di tutti gli ossessivo-compulsivi come l’autore di questo articolo!

Altra feature ispirata a Resident Evil 4 è il mercante da cui poter comprare oggetti utili e potenziamenti. In questo episodio sarà il Duca ad aiutarci, un simpatico personaggio situato in punti prestabiliti della mappa.

Infine ritroviamo I Mercenari, una modalità arcade dedicata a chi vuole un po’ di sano sparatutto senza tempi morti. Questo minigioco, in cui si punta al miglior punteggio in un tempo limitato, debuttò in Resident Evil 3: Nemesis. Ottenne il consenso a partire dal quarto capitolo, con la definitiva svolta action della saga.

Ricordiamo che Resident Evil 4 tornerà con una nuova versione in VR per Oculus Quest 2. Il titolo è in sviluppo da 2 anni, ma al momento è sprovvisto di data d’uscita.

I nuovi mostri

Dopo la pazza famiglia Baker, in questo gioco troveremo dei nuovi nemici, ben caratterizzati e ricchi di carisma.

Oltre ai Dimitrescu, rappresentati dall’affascinante vampira citata poco fa, ci saranno altre tre casate con rispettive tipologie di mostri da fronteggiare. Tra questi figura Heisenberg, uno dei primi personaggi rivelati, fratello della gigantessa e capo dei licantropi. Ironicamente il suo aspetto ricorda il personaggio di Van Helsing, famoso cacciatore di vampiri in numerose opere letterarie e cinematografiche. Ethan sarà suo prigioniero prima di finire nel Castello Dimitrescu.

Le famiglie Moreau e Beneviento sono invece composte da tritoni e ghul. I primi vivono in un bacino idrico nei pressi di un vecchio villaggio di pescatori. Il loro patriarca, Salvatore, nasconde gran parte del suo corpo deformato sotto un mantello. Nel bacino vive anche una creatura mutante simile a Del Lago di Resident Evil 4.

Donna Beneviento e i suoi fantasmi risiedono in una tenuta ai confini del villaggio, completamente avvolta dalla nebbia. La padrona è vestita a lutto, tiene il viso coperto e parla come un ventriloquo tramite Angie, un’inquietante marionetta posseduta.

Tutte le casate fanno riferimento a una certa Madre Miranda, venerata dai nemici ma anche dagli abitanti del villaggio come se fosse una divinità. Di lei non si sa nulla, ma sembra in procinto di realizzare un terribile rituale tramite la figlia di Ethan.

L’ottavo capitolo della saga si lancia quindi nell’esoterismo e nel sovrannaturale più estremo, le varie creature sono un bel passo in avanti rispetto agli anonimi micomorfi di Resident Evil 7. Ci aspettiamo comunque una spiegazione logica e scientifica a tutte queste aberrazioni, come da sempre ci ha abituato la serie.

Non a caso, nel centro del villaggio è inciso su pietra il simbolo dell’Umbrella Corporation, più precisamente nel punto di congiunzione tra le residenze delle quattro casate. È qui da molto tempo, da ancor prima che la suddetta azienda venisse fondata; che sia il momento di scoprire nuovi retroscena sulla multinazionale senza scrupoli che ha dato il via a tutto?


3 Motivi per NON Acquistare Resident Evil Village

Con gli occhi di Ethan

È sicuramente un’impresa trovare tre difetti a un gioco AAA come Resident Evil Village, ma abbiamo trovato alcuni punti su cui vi invitiamo a riflettere, per evitare di rimanere delusi.

Come accaduto in passato con Resident Evil 4, quando Capcom cambia le carte in tavola finisce inevitabilmente col perdere una buona fetta di fan storici. È accaduto così anche per Resident Evil 7, colpevole di aver mutato uno dei fondamenti della serie e di aver rinunciato agli zombie classici.

L’ottavo episodio della saga principale seguirà la strada tracciata da Resident Evil: Biohazard, con buona pace di chi aveva criticato il passaggio alla prima persona e l’assenza di personaggi storici (al di là di Chris Redfield).

Per molti giocatori la visuale in prima persona è proprio un limite strutturale, che impedisce di godersi appieno l’avventura. L’atmosfera può trarne beneficio, ma spesso si ricorre all’abuso dei jumpscare. Altra problematica è la difficile gestione dei movimenti quando ci si ritrova accerchiati dai nemici, finendo spesso per subìre attacchi alle spalle. Chiunque ha vissuto, almeno una volta, la frustrazione di veder scendere quella macchia di sangue sullo schermo mentre pensava di avere tutto sotto controllo.

In ogni caso, che Resident Evil Village sia un gioco di alto livello è chiaro a tutti fin dal primo filmato; forse potrebbe essere la volta buona per dare una chance a un titolo in prima persona.

I passi falsi di Capcom

È fuori dubbio che Capcom abbia mostrato del coraggio con Resident Evil: Biohazard. In un momento in cui la saga vendeva bene si è deciso di puntare su una nuova prospettiva, tornando alle origini in termini di gameplay e atmosfera. La rivoluzione è andata bene e ha convinto la maggior parte dei fan e dei critici.

Se ritoccare il concept di una propria IP è difficile, lo è ancora di più continuare a convincere con i capitoli successivi. Basti pensare a come, dopo aver raggiunto un ottimo compromesso action-horror con Resident Evil 4, Capcom non sia riuscita a replicare certi livelli nei due giochi successivi.

Lo stesso è accaduto con il remake di Resident Evil 2, apprezzato al punto di conquistare varie nomination e premi. Il remake di Resident Evil 3, uscito appena un anno dopo, ricevette ben altra accoglienza. Oltre a durare davvero troppo poco, era privo di una delle sezioni più amate nel gioco originale: la torre dell’orologio.

È lecito quindi essere dubbiosi sulla bontà di questo nuovo capitolo, vista anche la marea di produzioni dedicate al franchise: spin-off, film, serie tv…Riuscirà Capcom a confezionare un prodotto all’altezza delle aspettative?

I difetti ricorrenti negli ultimi capitoli

Per finire vogliamo prendere in esame alcuni difetti tipici della serie, presenti soprattutto nelle ultime uscite.

Nonostante il ritorno della modalità Mercenari, Resident Evil Village resta un’avventura single-player. La durata della campagna principale, stando a quanto emerso da alcuni rumor, si assesta sulle 10-13 ore. Superiore a Resident Evil 7 e ai due remake, ma a nostro avviso si può fare ancora di meglio. Sarebbe sicuramente gradita la distribuzione di DLC gratuiti, come avvenuto con Biohazard.

Un altro punto su cui nutriamo dei dubbi sono le boss fight. Quelle del gioco precedente risultavano poco ispirate e talvolta ripetitive, anche a causa del ridotto cast di nemici. In questo capitolo, data la natura sovrannaturale dei nemici, ci aspettiamo degli scontri molto più appaganti e variegati.

Un difetto che invece ritroviamo in quasi tutta la saga è il progressivo calare della tensione. Accumulando munizioni e prendendo confidenza con i nemici, le fasi finali dei Resident Evil tendono sempre a concludersi in modo battagliero e frenetico. La nostra speranza è che stavolta il giocatore possa restare col fiato sospeso fino alla fine. Se così fosse, anche una longevità ridotta sarebbe più facile da digerire in favore di un’esperienza globale soddisfacente.

Questi difetti che abbiamo elencato sono piccoli dettagli che sicuramente non rendono gli ultimi episodi dei brutti giochi, ma speriamo che gli sviluppatori ci abbiano dedicato tempo e risorse. Con il giusto impegno Village potrebbe venir fuori un capolavoro, rendendo l’epopea di Ethan Winters una delle più apprezzate di sempre.


Questi sono i 6 motivi che la redazione di Videogiochitalia.it ha raccolto per guidarvi all’acquisto di Resident Evil Village. Noi non vediamo l’ora di poter mettere le mani sull’ultima fatica Capcom, e farla pagare a vampiri e licantropi. E voi? Siete in hype per il nuovo Resident Evil? Fatecelo sapere!resident evil village

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