Stellar Blade è una delle poche esclusive PS5 in uscita in questa primavera. In uscita tra poche settimane, Sony ha pubblicato una versione di prova e siamo corsi a farne il provato della demo.
Indice
Stellar Blade anteprima – il provato della demo PS5: introduzione e storia
Il gioco sviluppato da ShiftUp ed edito da Sony ha suscitato parecchio interesse sia perché è di stampo soulslike – un genere che va molto di moda e ha conquistato sempre più pubblico ultimamente, come dimostrano le 20 milioni di copie vendute da Elden Ring e il successo di Sekiro, sia per l’ambientazione futuristica e l’affascinante protagonista femminile.
Una breve introduzione proprio alla storia, perché potete approfondirla meglio nel nostro articolo di recap. In un universo futuristico distopico, l’umanità viene cacciata dalla Terra dopo una guerra persa contro gli spietati e mostruosi invasori alieni della razza Naytiba.
Eve e la sua squadra vengono inviate dalla Colonia per combattere i Naytiba e riprendersi la Terra. Stando alla breve introduzione che ci ha sottoposto la versione di prova, Eve sembra una recluta che deve ancora completare l’addestramento, o che ancora non ha mai combattuto battaglie importanti e non ha molta esperienza.
Tuttavia, tutti i suoi compagni più esperti vengono sterminati, e lei si ritrova a doversela cavare, solo con l’aiuto di un superstite di nome Adam, che la conduce a Xion, l’ultima città rimasta in piedi sul pianeta Terra.
Stellar Blade anteprima – il provato della demo PS5: che tipo di gioco abbiamo di fronte?
Stellar Blade utilizza un’inquadratura in terza persona, dalle spalle del protagonista. L’impostazione è di tipo action-GDR ma NON open world. Quindi ci sono posti più o meno ampi che si possono esplorare ma comunque la progressione è guidata.
L’impronta soulslike è forte ma non impietosa. La demo di Stellar Blade ci ha proposto due modalità di gioco – a quanto pare selezionabili in qualsiasi momento – con quella storia più accessibile, che ci guida nell’imparare le dinamiche di gioco e le mosse, e l’altra per giocatori esperti di soulslike come Dark Souls, Elden Ring o Lies of P.
La componente GDR è sviluppata nella forma di missioni principali e secondarie, upgrade di armi ed equip, sviluppo di abilità e via dicendo.
Nella modalità storia la difficoltà è abbastanza abbordabile e possiamo dire che l’esperienza propostaci – almeno dalla demo – è quella di un souls adatto a tutti, anche per chi si cimenta per la prima volta con questo genere.
Sostanzialmente, il combattimento si basa su parate e schivate, con il tempismo che la fa da padrone. Una parata perfetta ci darà più tempo per colpire perché il nemico resta stordito per qualche frazione di secondo in più.
Ci sono poi schivate e super schivate, con queste ultime che sono attivabili quando alcuni nemici eseguono degli attacchi particolarmente potenti che non sono bloccabili. In ogni caso, chi ha già dimestichezza coi giochi di FromSoftware saprà bene di cosa stiamo parlando e potrà scegliere la difficoltà più avanzata.
Alcuni nemici sono armati di scudo e possiamo distruggerlo rendendoli più vulnerabili. A proposito di distruzione, c’è un certo grado di distruttibilità nell’ambiente, ma spesso relegato solo oggetti piazzati ad-hoc per contenere loot.
Stellar Blade demo PS5 gameplay: come si gioca pad alla mano
In Stellar Blade, abbiamo potuto provare buona parte del livello iniziale con una boss fight completa. Il mondo in rovina della Terra futuristica è tutto da esplorare, con ponti caduti, edifici semi distrutti e ostacoli da superare.
Questo setting ha permesso agli sviluppatori di guidare il giocatore attraverso percorsi obbligati, ma c’è comunque una buona possibilità di esplorazione e di vagare alla ricerca di oggetti, medkit, collezionabili e soldi.
C’è anche una buona componente platforming, che ci ricorda vagamente Tomb Raider. Ad esempio, più volte per passare da un edificio fatiscente all’altro è stato possibile utilizzare le anime di acciaio di soffitti ormai crollati rimaste sospese, utilizzandole come fossimo delle ginnaste.
Ma la vera anima del gameplay è il combattimento. Ogni area che abbiamo esplorato era disseminata di nemici più o meno forti. Non tantissimi: solitamente se ne affrontano 3-4 alla volta di quelli più scarsi, mentre quelli più pericolosi si affrontano quasi sempre in 1vs1.
Il gioco viene salvato agli avamposti e ai Campi Base, una sorta di checkpoint da attivare, e sono abbastanza frequenti. Questo approccio già abbassa la difficoltà rispetto a un qualsiasi souls di FromSofware, e rende questo gioco più simile a Sekiro.
Sempre negli avamposti, potremo riposarci utilizzando delle sedie, e acquistare oggetti per curarci e altra roba utile, spendendo il denaro lasciato dai nemici come loot. Oltre a ciò, potremo anche spendere i punti abilità accumulati in diversi alberi di abilità, come vedete in foto sotto.
Una cosa che ci ha perplessi è che il loot va recuperato manualmente premendo R2, la raccolta non è automatica, e siccome non è particolarmente visibile, ho avuto costantemente la sensazione di non recuperare tutto da terra.
I Campi Base sono degli Avamposti più avanzati. Qui troveremo i medkit rifocillati e potremo anche aumentarne la quantità massima stoccabile, e inoltre potremo anche potenziare le armi e l’equipaggiamento – e infatti sono solitamente posti in punti strategici come prima dei boss.
Tornando al combattimento e al gameplay, la sfida proposta non sembra irresistibile come quella dei giochi di FromSofware: lo spazio di interazione per schivate e parate è abbastanza ragionevole e in nemici non ci facevano secchi con un paio di colpi.
Occorre però fare molta pratica perché ogni nemico – e soprattutto miniboss e boss – ha un pattern di attacco specifico che va imparato. E l’unico modo è farsi bastonare un po’….
Stellar Blade anteprima: aspetto tecnico – modelli, texture, grafica, risoluzione, frame-rate e sonoro
I modelli di Eve e dei personaggi sono ben fatti e lasciano a volte col fiato sospeso. L’approccio stilistico è un po’ tendente allo stile anime – coreano, ma senza eccedere troppo.
I capelli e i vestiti della nostra eroina svolazzano realisticamente con le mosse del combattimento in modo naturale, mentre la sua tuta protettiva sensualmente aderente – che fornisce anche uno scudo – sbrilluccica coi riflessi del sole e delle luci ambientali, enfatizzando le sue avvenenti forme.
Il sistema d’illuminazione appare pure convincente, anche se abbiamo notato una certa discrepanza tra le diverse sezioni del livello di prova. Buone pure le texture e i modelli poligonali di personaggi e nemici, anche se anche qui alcune appaiono molto meno curate, soprattutto quelle dei palazzi in rovina e delle sezioni opzionali accessibili solo con l’esplorazione.
Le cut-scene, inoltre, sono generalmente di qualità superiore rispetto al gameplay in tempo reale.
A proposito dei nemici, quelli che abbiamo incontrato ci ricordano molto quelli di Dead Space e di Silent Hill. Se è un bene o un male, sta a voi dirlo. A me, personalmente, hanno sempre suscitato più timore rispetto a draghi e mostri fantasy!
Per quanto riguarda le modalità di rendering, abbiamo tre modalità disponibili: bilanciato, prestazioni e grafica. La prima offre un mix tra frame-rate e qualità, la seconda punta ai 60fps bloccati sacrificando dinamicamente la qualità, mentre la terza punta al 4K nativo a 30fps.
Personalmente, ritengo che questo tipo di giochi vada giocato necessariamente al frame-rate più alto possibile per il semplice fatto che a 30fps c’è meno fluidità tra i fotogrammi e di conseguenza i movimenti sono più legnosi, quindi all’atto pratico c’è meno spazio di azione per schivare, parare e colpire.
La modalità bilanciata forse non tiene i 60fps fissi, ma ci sta per parecchio del tempo, e la preferirei rispetto a quella prestazioni, dove grafica ed effetti grafici possono peggiorare molto in alcune scene. Ho giocato infatti sempre con quella Bilanciata.
Non mi ha impressionato invece il sonoro, in particolare la traccia della colonna sonora simil idol coreana in background, sempre la stessa e a tratti fastidiosa, e questo nonostante l’autorevole firma di Keiichi Okabe che mi aveva creato aspettative.
Stellar Blade anteprima – il provato della demo PS5: le nostre impressioni
La demo di Stellar Blade ci ha convinto e incuriosito. Per completare il livello conclusosi con la lotta con un boss ci è voluta circa un’ora ma abbiamo solo toccato la superficie di un sistema di combattimento, di upgrade e di equip che sembra molto sfaccettato e profondo. In pratica, ci è rimasta la salivazione abbondante.
Sembra un gioco adatto a tutti gli amanti degli action-adventure con impostazione GDR/soulslike, ma con un livello di accessibilità abbastanza morbido. I giocatori navigati, però, sembra che possano impostare un livello di sfida più impietoso.
Non vediamo quindi l’ora di provare il gioco finale e dirvi di più…stay tuned!