La Commissione Europea ha pubblicato le proprie preoccupazioni sull’imminente acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft. Di conseguenza, svolgerà un’ulteriore fase d’investigazione più approfondita sulla proposta. La commissione, recita il comunicato stampa, è preoccupata che tale acquisizione possa “ridurre significativamente” la competizione nel mercato della distribuzione di videogiochi per console e PC e nel mercato dei sistemi operativi. A gennaio di quest’anno, Microsoft ha annunciato una proposta di acquisizione per la corporation Activision-Blizzard per la cifra di 68.7 miliardi di dollari. È stata definita come la più grande acquisizione dell’intero mercato videoludico.
Tale proposta ha immediatamente attivato gli organi regolatori antitrust in giro per il mondo, che mano a mano stanno esprimendo il proprio verdetto. Al momento, l’antitrust brasiliano e saudita hanno dato il via libera all’acquisizione, mentre l’antitrust britannico ha aperto una seconda fase di indagine per approfondire le proprie preoccupazioni. Si attende anche il resoconto da parte della Federal Trade Commission (FTC) americana che, secondo The Information, sta conducendo un’investigazione che potrebbe concentrarsi anche sui dati dei consumatori e sul potenziale impatto sui lavoratori.
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Le preoccupazioni
La Commissione è preoccupata che, dopo tale acquisizione, Microsoft possa precludere l’accesso ai videogiochi di Activision-Blizzard. Questo soprattutto a “titoli di alto profilo e di successo (i cosiddetti AAA) come Call of Duty”. Call of Duty si riconferma un punto centrale all’interno della discussione sull’acquisizione, nonostante nel catalogo di Activision-Blizzard siano presenti altri titoli di forte richiamo come World of Warcraft, il celebre MMORPG, e Candy Crash, un successo per mobile prodotto dalla sussidiaria King.
All’interno del resoconto, la Commissione sottolinea che Microsoft potrebbe avere “la possibilità, nonché un potenziale incentivo economico, a impegnarsi in strategie di preclusione vis-à-vis nei confronti dei distributori rivali, impedendo a queste società di distribuire i videogiochi console di Activision-Blizzard su console o degradando i loro termini e condizioni per l’utilizzo o l’accesso a questi videogiochi”. Dal resoconto della Commissione Europea si può notare come le preoccupazioni sollevate risultino in linea con le preoccupazioni della Competition and Market Authority (CMA) britannica, toccando anche l’argomento delle sottoscrizioni e del cloud gaming.
In merito a questi due ambiti, la Commissione ha affermato di essere altresì “preoccupata” che Microsoft, acquisendo Activision-Blizzard, possa precludere l’accesso ai propri videogiochi, “fondamentali per la fornitura di questi nascenti servizi di sottoscrizione e di cloud gaming”. Tale preclusione potrebbe “ridurre la competizione nei mercati di distribuzione di videogiochi PC e console, portando ad un aumento dei prezzi, minore qualità e minore innovazione per i distributori di videogiochi console, che potrebbero a loro volta ripercuotersi sui consumatori”.
Sistemi operativi
L’indagine preliminare affronta anche un altro tema, ovvero i sistemi operativi. In particolare, riporta la commissione, c’è preoccupazione che Microsoft possa ridurre l’abilità dei fornitori rivali, che sviluppano sistemi operativi per PC, nel competere con il proprio sistema operativo, “combinando i videogiochi Activision-Blizzard e la distribuzione di Microsoft per lo streaming cloud su Windows”. Questo, secondo la Commissione, “potrebbe scoraggiare l’acquisto di PC senza sistema operativo Windows”.
Riunioni pre-notifica e seconda fase
Secondo Gamesindustry.biz, da gennaio 2022 sia Activision che Microsoft hanno avuto degli incontri con i regolatori a Bruxelles antecedenti alla notifica ufficiale avvenuta il 30 settembre 2022. Questi incontri vengono definiti di “contatti pre-notifica” e sono una parte importante all’interno del processo di valutazione delle acquisizioni da parte della Commissione Europea. Anche in situazioni apparentemente non problematiche. Il contenuto di tali riunioni è confidenziale e, come riportato in documenti ufficiali della Commissione Europea, sono volontari e svolti senza pregiudizio.
La Commissione Europea ha ora 90 giorni per prendere una decisione. Condurrà una seconda fase di investigazione per analizzare gli effetti della transazione, al fine di determinare se le preoccupazioni esposte in questa fase preliminare sono, o meno, confermate. Il verdetto è calendarizzato per il 23 marzo 2023.
Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, ha affermato che la Commissione “deve assicurare che rimangano opportunità per futuri ed esistenti distributori di videogiochi per PC e console, nonché per i rivali che forniscono sistemi operativi su PC”. “Il punto è di assicurare che l’ecosistema gaming rimanga vivace e a vantaggio degli utenti in un settore in rapida evoluzione. La nostra indagine approfondita valuterà in che modo l’accordo influenza la filiera del videogioco” conclude la commissaria.
Fonti: Comunicato Stampa, Financial Times, The Information.