La censura cinese: i personaggi “effeminati” e il blocco ai nuovi giochi

censura cinese

La censura cinese del governo autoritario di Xi Jinping aumenta la sua stretta sul mondo dei videogiochi. Infatti, a essere colpito non è solo il numero di ore settimanali che i minorenni cinesi potranno passare a giocare, fissato all’irrisorio limite di 3 ore. Da poco è infatti stata infatti introdotta una restrizione legata ai contenuti.

Una delle preoccupazioni più grandi per il Partito Comunista Cinese è la rappresentazione dei modelli maschili in tutti i media. Questi infatti dovrebbero rispecchiare maggiormente l’idea di uomini forti, all’altezza con la potenza statale. Per cui arriviamo alla stretta di cui parliamo oggi: le autorità hanno ordinato di ridurre il numero di rappresentazioni di uomini effeminati o troppo emotivi.
Ciò dunque si ripercuoterà nella produzione videoludica su due fronti. Il primo ovviamente riguarda l’estetica di personaggi maschili, che dunque potranno essere più standardizzati. Il secondo è un possibile minor approfondimento emotivo, dato che gli uomini dovranno essere granitici.

Il blocco ai nuovi giochi e le conseguenze della censura cinese

Ovviamente queste imposizioni della censura cinese non sono rimaste né rimarranno senza conseguenze. Ciò contando anche che il governo della Cina ha imposto alle aziende del territorio di concentrarsi meno sui profitti.
Con “aziende del territorio” facciamo riferimento ai colossi del gaming Tencent e NetEase, licenziatari di moltissimi videogiochi di successo, oltre che associati a praticamente software house di tutto il mondo.

Non solo ma, come riportato da Bloomberg, la Cina è pronta a sospendere (almeno temporaneamente) l’approvazione di nuovi titoli online. Il tutto sempre nell’ottica del ridurre gli effetti dell’oppio spirituale, così lo definisce il governo del paese, generato dai videogiochi.
Neanche a dirlo, il mercato videoludico cinese ha subito un tonfo finanziario nel valore delle azioni delle due compagnie. Complessivamente, fra le due aziende, il totale di denaro andato perduto equivale a circa 60 miliardi di dollari, una cifra impressionante.

FONTE: FirstPost; Kotaku

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