Continua senza sosta il nostro appuntamento con i doppiatori. Oggi raccogliamo nella nostra rubrica delle interviste la testimonianza del doppiatore professionista Dario Sansalone.
Dario Sansalone recentemente ha prestato la voce a uno dei fratelli Holt del videogioco esclusiva Microsoft As Dusk Falls.
Chi è Dario Sansalone
Dario Sansalone nasce a Siracusa il 29 luglio del 1984.
Nel 2009 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano per poi intraprendere stabilmente la carriera come doppiatore.
Cosa ha doppiato
Dario Sansalone ha doppiato numerose pellicole cinematografiche, lo ricordiamo nei panni di Logan Marshall-Green in How It Ends e Nicolas Giraud in Anton Cechov.
Nelle serie animate ha prestato la voce a Silverbolt in Transformers 2010 Ryo Asuka in Devilman Crybaby e Teppei Kisugi in Captain Tsubasa.
Per quanto riguarda il mondo videoludico ha prestato la voce a Korreh in Horizon Forbidden West, Ramon Salazar in Resident Evil 4 Remake, Dale Holt in As Dusk Falls e altri ruoli minori in alcuni videogiochi come Watch Dogs: Legion e Redfall.
Intervista a Dario Sansalone
- Come ti sei avvicinato al mondo del doppiaggio?
Io provengo dal mondo del teatro, mi sono diplomato all’accademia dei filodrammatici. Subito dopo il diploma che presi nel 2009 avevo cominciato a parlare del lavoro a microfono con Sergio Ferrentino per dei radio drammi in teatro e poi con Giacomo Zito per Destini Incrociati.
Ad un certo punto incontro Marisa e Paola Della Pasqua, due direttrici di doppiaggio, che mi invitano ad assistere in sala di doppiaggio. Da li è partito il mio amore per questo mestiere. Un lavoro che non può prescindere dall’interpretazione per cui la base teatrale è fondamentale.
- Nel corso della tua carriera, qual è il ricordo più intenso legato alle tue interpretazioni?
Probabilmente quella del primo protagonista, quando ho doppiato Ryo Asuka in Devilman Crybaby. C’è il monologo finale in cui Ryo si lascia andare in maniera particolarmente emotiva. Era una scena molto intensa quindi dovevo farla in un certo modo.
Faccio una prima prova e Pino Pirovano, direttore della serie, mi dice che non andava, dovevo dare molto di più. Al secondo tentativo entrai a tutti gli effetti nella parte e ricordo che a sorpresa il direttore del doppiaggio rimase soddisfatto.
Vidi la scena e mi resi conto che effettivamente era stata molto forte. Una sintonia molto intensa e che ricordo con immenso piacere.
- Sappiamo che hai doppiato Dale Holt in As Dusk Falls, trattandosi di una personalità tormentata a causa della situazione familiare in cui è coinvolto, come è stato doppiare un prodotto così originale come il titolo targato Interior Night?
Nei videogiochi è tutto più complesso perché non vediamo nel dettaglio le scene che andiamo ad incidere. Non sappiamo fino in fondo che cosa stiamo andando a doppiare.
In questo caso sono stato fortunato perché da bambino in Sicilia avevo conosciuto tre fratelli per certi versi simili a quelli del videogioco. Quando mi hanno raccontato la storia di questa famiglia che avrei dovuto doppiare mi sono venuti in mente proprio loro, soprattutto il fratello di mezzo.
Erano abbastanza tormentati e in qualche modo mi ha riportato a quella situazione di me bambino che vedevo questi fratelli molto complessi.
- Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo conoscere un curioso aneddoto sulla tua carriera.
A volte capita di doppiare dei personaggi in alcun reality un po’ troppo spinti. In questi casi cerco di mantenere una distanza emotiva, pur approcciandomi in maniera ovviamente professionale.
Mi rendo conto che non è proprio un aneddoto specifico; tuttavia, vi ringrazio infinitamente per questa intervista e per il lavoro che fate. A presto.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.