L’esodo da Ubisoft: molti sviluppatori abbandonano l’azienda

Ubisoft

È grazie a un report di Axios che siamo venuti a conoscenza di un incredibile fatto che riguarda Ubisoft. Stiamo parlando di un vero e proprio grande esodo degli sviluppatori, come viene definito dagli stessi protagonisti della vicenda, ovvero i dipendenti della compagnia. I numeri sono abbastanza sostanziosi, così come le motivazioni sono molteplici.

I numeri dell’esodo

Come accennavamo, per quanto forse i numeri non siano apocalittici, comunque sono molte le persone ad aver già lasciato la compagnia nelle settimane e nei mesi passati.
Giusto per citare una delle più recenti release di Ubisoft, ovvero Far Cry 6, ad aver lasciato l’azienda sarebbero stati un quinto dei principali sviluppatori del titolo. Stando al report, infatti, ben 5 su 25 dipendenti hanno preso la decisione di allontanarsi volontariamente.
Allo stesso modo, parlando invece della saga di Assassin’s Creed, sono addirittura 12 su 50 gli sviluppatori di alto profilo che hanno lavorato su Assassin’s Creed: Valhalla e che hanno preferito tagliare i ponti con la società.

Assassin's Creed Valhalla

Questo solo per far riferimento ai nomi principali di coloro che hanno lavorato in Ubisoft. Se poi allarghiamo il range anche agli sviluppatori di rango inferiore (o comunque con meno esperienza nell’ambiente), Axios riporta che sarebbero almeno 60 quelli che hanno deciso di licenziarsi negli ultimi mesi. Ciò contando solo le sedi di Toronto e Montreal.

Come risultato, alcuni dipendenti ancora in forze alla compagnia hanno rilasciato interessanti dichiarazioni ad Axios. Stando a quanto riportato, questo esodo avrebbe rallentato o perfino messo in stallo diversi progetti. Infine ciò avrebbe perfino costretto chi è rimasto in seno all’azienda a rivolgersi a sviluppatori esterni per avere supporto nel lavoro.

Le motivazioni dell’abbandono

I motivi che hanno spinto così tanti dipendenti ad allontanarsi sono diversi. In primis abbiamo la retribuzione, che a quanto pare risulta essere bassa rispetto agli standard.

Dopodiché non dobbiamo sottovalutare i casi di abusi sul luogo di lavoro che sono emersi nel corso dell’anno precedente, un po’ come successo più recentemente per Activision Blizzard (e i suoi strascichi).

Infine, terzo elemento di disturbo della vita aziendale sarebbero vere e proprie divergenze creative ed etiche legate a una delle ultime scelte di mercato di Ubisoft. Stiamo parlando della decisione di avvicinarsi al mondo degli NFT e della blockchain, decisione che ha lasciato apertamente basiti anche gli stessi sviluppatori.

Dunque certamente la compagnia non rischia di rimanere a secco di dipendenti, con una forza lavoro di oltre 20.000 dipendenti. Tuttavia questo esodo è comunque un segnale di quanto forse le cose non siano rosee all’interno della multinazionale.

FONTE: Axios; PCGamer

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