Intervista a Gonzalo Martin: doppiatore di Life is Strange 2 e premio BAFTA 2020

Informazioni sul gioco

Ospite di oggi della nostra rubrica delle interviste è Gonzalo Martin, voce di Sean Diaz, protagonista del celebre titolo della Dontnod Entertainment, ovvero Life is Strange 2. Il giovane doppiatore si è fregiato di un riconoscimento davvero importante, ovvero il premio BAFTA videoludico del 2020, per la Miglior Performance per un ruolo da protagonista, ottenuto proprio grazie alla sua eccellente prova in Life is Strange 2, gioco che abbiamo già trattato nel dettaglio in precedenza.

Siamo molto fortunati a intervistarlo, non solo per la valenza artistica che si cela dietro un lavoro enorme come quello di Life is Strange 2, ma anche per il lato umano che è riuscito a trasmettere al pubblico grazie alla sua incredibile prestazione da doppiatore nei panni per l’appunto di Sean Diaz. Il gioco tocca dei temi molto delicati e lo fa nel migliori dei modi, calandoci quasi subito in una storia dai risvolti amari e molto attuali, che entrano di prepotenza nell’esperienza del giocatore quasi come un pugno nello stomaco; non mancano espliciti riferimenti alla situazione americana su temi razziali, della violenza gratuita da parte della polizia e di alcuni deliranti cittadini. Life is Strange 2 riesce nell’intento di affrontare alcuni temi più scottanti ed estremamente maturi senza mai banalizzarli e senza mai compromettere il lato puramente videoludico, con le classiche componenti del gameplay che hanno reso unici i titoli della software house francese.

Gonzalo Martin nasce a Buenos Aires, in Argentina e, nonostante un’iniziale professione come pilota, decide di iniziare la carriera di attore e doppiatore. All’età di 18 anni si trasferisce a Los Angeles, negli Stati Uniti, per coltivare la sua passione e nel 2015 si laurea all’Associates of Fine Arts in Recitazione per il cinema. Life is Strange 2 rappresenta il suo primo lavoro da doppiatore.

Gonzalo Martin durante il live action di Life is Strange 2.

 

  • Come ti sei avvicinato a questa professione che in seguito avrebbe segnato profondamente la tua carriera personale? Sei soddisfatto del tuo percorso fino ad ora? Quali sono i tuoi obiettivi nel prossimo futuro, puoi rivelarci qualcosa?

Ho fatto il provino per la parte di Sean Diaz: sono andato, ho registrato tutto e poi non ho più ricevuto risposta per 6 mesi, finché non mi hanno richiamato. Sono tornato senza nemmeno sapere che fosse la stessa chiamata ed ho ottenuto la parte. Ero molto eccitato di sapere che avrei lavorato su un videogioco, perché era un nuovo campo di recitazione per me, ma lo ero altrettanto dopo aver saputo che il gioco fosse già parte di un franchise di enorme successo. Sono molto soddisfatto della mia carriera fin’ora, non mi sarei mai aspettato di vincere un Bafta ed è sempre stato un sogno sin da quando ho iniziato a recitare.

I miei prossimi obiettivi sarebbero di essere più coinvolto nella comunità del doppiaggio e completare più progetti, come anche creare e produrre il mio personale contenuto e a tal proposito sto cercando di sviluppare uno show di cui sono molto entusiasta.

 

  • Quali sono i motivi che ti hanno portato a rivelarti al pubblico attraverso la cinematografia e il doppiaggio? Puoi dirci quanti sacrifici hai dovuto fare prima di raggiungere questo livello di esperienza? Che consiglio daresti ai futuri e aspiranti attori? 

La ragione per cui sono diventato un attore si fonda sulla mia volontà di raccontare storie che ispirino le persone, le impressionino e che generino qualcosa dentro di loro, che sia farle ridere o piangere, per portarle via in un mondo dove tutto è possibile per un paio d’ore. Ho dovuto fare molti sacrifici per diventare quello che sono oggi: prima di tutto ho dovuto lasciare la mia città di origine, la famiglia, gli amici, il mio supporto nativo, per mettermi in gioco e seguire i miei sogni. Questo di per sé significa compiere un grosso sacrificio ed un grosso cambiamento nello scenario, nella cultura, nel linguaggio, nel supporto nativo. Per acquisire il livello di abilità necessario per rappresentare Sean Diaz nel migliore dei modi ho fatto il sacrificio di andare a dormire per strada per un fine settimana, per capire esattamente cosa stesse attraversando il personaggio e raffigurarlo al meglio.

Il mio consiglio per gli aspiranti attori è sicuramente di studiare. Se questa è veramente la vostra passione, siate pazienti ed investite nei vostri sogni, perché ci vorrà un po’ per vederli decollare, ma non mollate mai perché se sono importanti per voi, lo faranno.

  • Raccontaci della tua esperienza come doppiatore in un videogioco, quali sono stati i momenti più belli e indimenticabili in compagnia di un maestro come Michel Koch? Com’è stato dare la voce al protagonista Sean Diaz?

Lavorare su Life is Strange 2 è stata una delle migliori esperienze della mia vita. È stato un lavoro, un viaggio che è si è tenuto in 3 anni della mia vita e lavorare con Philip [Bache] e Michel [Koch] è stata una bellissima esperienza. Loro sono stati così bravi con me, così pazienti nella cabina, era così incredibile fare ogni sessione, è stato uno sballo! Senza dubbio uno dei momenti indimenticabili è stato il giorno in cui abbiamo terminato di registrare tutto, l’ultimo giorno sul set. È stato molto piacevole perché è stato molto gratificante sapere di aver concluso un viaggio così entusiasmante, un gioco così sorprendente tutti insieme, ma è anche stato molto difficile realizzare che quella fosse la fine di un’era, il momento di lasciar andare questi personaggi e tutte le persone con cui hai lavorato e visto molto spesso negli ultimi 3 anni. È stato molto difficile, in un certo senso agrodolce, mi è piaciuto.

Dare la voce a Sean Diaz è stata l’avventura di una vita, non avrei mai immaginato che fosse così divertente prestare una voce e farlo per i videogiochi. Sono così travolto e grato per tutto l’affetto che ho ricevuto dai fan che non potrei essere più riconoscente per essere parte di un franchise così sorprendente

 

  • Sappiamo che di recente hai vinto il premio BAFTA per i games awards del 2020. Com’è stato vincere un premio così importante? Raccontaci la tua esperienza. 

Non potrei essere più al settimo cielo di così per aver vinto il Bafta. Sono incredibilmente grato e molto entusiasta per ciò che verrà. Mi sono sentito davvero uno sballo a vincere un premio come il Bafta, visto che è sempre stato un mio sogno. Infatti, nel 2015, quando stavo lasciando l’Argentina per andare a Los Angeles per diventare un attore, in una riunione con la famiglia da cui mi stavo allontanando, incoscientemente ho detto: “Se in 5 anni non vengo nominato o non vinco un premio come l’Oscar o il Bafta, basta!”. La mia affermazione era così stupida che non avesse nemmeno una fine. Ero così ingenuo e non avevo idea di quanto fosse competitivo questo settore, quanto arduo significasse diventare un attore e quale fosse l’attesa media per essere effettivamente nominati per qualcosa di simile.

Tuttavia non conoscevo nemmeno il potere della manifestazione e ho solamente dimostrato qualcosa di veramente importante e potente al mondo. A marzo 2020, esattamente 5 anni dopo, sono stato nominato per il Bafta e ho vinto come Migliore Performance. Non posso davvero credere che questa dimostrazione sia diventata realtà, sono più che grato.

 

  • Ti ringraziamo per il tuo tempo che ci hai dedicato, ma prima di andare vorremmo sapere qualche retroscena sulla tua vita da attore e doppiatore per il lavoro svolto in Life is Strange 2.

Vi lascio con il mio aneddoto preferito di uno dei giorni sul set mentre facevamo Life is Strange 2. È stato quando stavamo filmando la fine dell’Episodio 4 ed è stato uno dei giorni più duri perché Phil mi stava davvero pressando nella cabina, strapazzandomi take dopo take, dopo take, dopo take di Sean picchiato ripetutamente, mentre implorava per il bene del fratello e abbandonava la speranza e la paura, disposto a morire lì sul posto. Sono stato spinto ad un altro livello, mi sono sentito evolvere ora dopo ora di registrazioni di Sean malmenato, poi ho guardato Phil attraverso la cabina, nel silenzio e nell’incertezza pensavo: “Mio dio abbiamo finito o stiamo per fare un altro tentativo”. Vedo Phil che mi guarda e fa: “Ce l’abbiamo!” Io ero tipo: “Ohh” [sospira vistosamente]. Quel giorno è come se avessi vinto una maratona, è stato incredibile, il momento in cui mi sia sentito più orgoglioso del lavoro svolto là e ricordo che, quando siamo andati via, Phil mi ha detto: “Aspetta un attimo, volevo solo dirti gran bel lavoro oggi e se mai verrai nominato per un Bafta, sarà per lo sforzo che hai fatto oggi. Ben fatto!”. Il resto è storia, tutto ciò è accaduto perché ci abbiamo messo tutti gli sforzi e il gioco è veramente ottimo, mentre io rimarrò nella storia per sempre.

Grazie infinite per l’intervista e per lo spazio che mi avete concesso, mi sono divertito molto e spero di vedervi presto!

 

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