Con l’avvento delle console next gen, molti utenti hanno deciso di cambiare il loro monitor o televisore per sfruttare al meglio i nuovi hardware. Non tutti però possono permettersi di investire cifre esorbitanti per modelli top di gamma, molti giocatori si accontentano di pannelli economici presi con il fine ultimo del gaming, senza troppi fronzoli, elettroniche complesse o filtri migliorativi utili solo agli appassionati di home cinema.
In base poi alle esigenze legate allo spazio, la scelta ricade sul classico televisore da piazzare in salotto, oppure sul monitor da scrivania e questo articolo si rivolge proprio a quest’ultima categoria di utenti.
Parliamo infatti del monitor LG 32ML600 M-B. Un pannello entry level che offre però un’incredibile rapporto tra prestazioni e prezzo, per chi vuole utilizzarlo ai fini esclusivi del gaming.
Indice
Specifiche Tecniche LG 32ML600 M-B
Dimensioni: 32 pollici
Risoluzione: 1920*1080 pixels
Refresh-Rate: 60Hz (sino a 75Hz)
Pannello: AH-IPS
Profondità colore: 8 bit
FRC: No
Retroilluminazione: W-Led
Copertura DCI-P3: 95%
Luminosità: 300 nits
Contrasto nativo: 1200:1
Tempo di risposta in GtG: 5ms
Tempo di risposta: 14ms
Qualità audio-video in relazione ai videogiochi
Come abbiamo detto in apertura, nonostante le specifiche tecniche che potete trovare qui sopra, il monitor LG 32ML600 offre una qualità video davvero sorprendente in relazione al suo piazzamento commerciale.
Ovvio e scontato è che un confronto con monitor di fascia alta sarebbe fuori luogo. Questo pannello LG è pensato per quei giocatori che vogliono spendere il meno possibile e di conseguenza che sono in grado di accettare i compromessi del caso.
Il primo compromesso riguarda la risoluzione nativa, il classico FullHD (ovvero 1920*1080 pixels). Parliamo però di Monitor 4K Input, dotato quindi di un downscaler interno che consente al pannello di ricevere in ingresso sorgenti a una risoluzione molto più alta (sino al 4K UHD), per poi effettuare un processo di dowscaling a quella visualizzabile.
Abbiamo già parlato di questa funzione in alcuni articoli precedenti. Purtroppo trattasi di una feature che i produttori non specificano mai tra nelle schede tecniche e che non garantisce sempre ottimi risultati, ma in questo caso siamo dinanzi a un perfetto funzionamento del downscaler, che, soprattutto quando lavora su sorgenti in 3840*2160p, offre un’immagine molto più pulita e nitida di quella che si può ottenere visualizzando immagini native in FullHD, senza introdurre input lag o artefatti visibili.
La compatibilità con l’HDR fa poi il resto. Certo è che non possiamo parlare di HDR ad alti livelli, il monitor non è stato nemmeno certificato da VESA: la luminosità di picco si assesta attorno alle 300 nits e il gradiente dei colori a 8 bit non va nemmeno vicino a quello che si può visualizzare con pannelli di fascia alta, seppur non siano segnalabili problemi di dithering.
Prima però di demoralizzarvi, sappiate che la resa in HDR non dipende solo dalle specifiche e dalle caratteristiche tecniche. LG 32ML600 nonostante su carta sia un pessimo esemplare, vuoi per un tone mapping molto particolare, vuoi per il pannello IPS che comunque regala colori saturi e accesi, vuoi per una gestione intelligente del punto di nero, si comporta addirittura meglio di altri prodotti destinati a fasce di prezzo più alte.
Uno dei difetti più comuni con l’HDR attivo su pannelli che hanno un picco di luminosità molto basso è la bruciatura del bianco. In pratica all’aumentare della luminosità software (per capirci: quella che possiamo gestire nelle opzioni video di un videogioco), i punti luce o gli elementi tendenti al bianco finiscono con l’inghiottire tutti i potenziali dettagli della scena.
Un problema non di poco conto per chi vuole innanzitutto giocare. In ambito gaming, che è poi quello che ci interessa, non va sottovalutata la possibilità di alzare la luminosità per scoperchiare elementi nei punti scuri. Non a caso la maggior parte dei monitor dedicati nello specifico all’utilizzo videoludico, offrono nel menù di sistema opzioni legate proprio alla gestione del nero, antipode rispetto alla calibrazione home cinema.
Se per la visione di Film o documentari o serie TV, la profondità del nero e la fedeltà dei colori rivestono un ruolo primario, nel momento in cui decidiamo di giocare, le zone troppo scure dell’immagine potrebbero impedirci di visualizzare importanti elementi di gioco o peggio ancora (in multiplayer) avversari occultati. Di conseguenza, per quanto riguarda i videogiochi nello specifico, seppur si tratti all’atto pratico di una rinuncia in termini di qualità visiva e profondità dell’immagine, il punto di nero più alto rappresenta un vantaggio.
Con il monitor LG 32ML600 si può alzare la luminosità di picco software dei giochi senza mai incombere in orrende bruciature del bianco, alzando però di conseguenza anche il punto di nero che non è mai davvero tale ma sempre tendente al grigio scuro (complice il pannello IPS con il suo basso contrasto nativo), con però il vantaggio di poco sopra, ovvero una visione ottimale dell’ambiente di gioco.
Alla luce di questa particolare gestione dell’HDR, il pannello LG rappresenta davvero il miglior compromesso possibile per chi non vuole spendere cifre eccessive ma che nemmeno vuole rinunciare ad alcuni dei vantaggi offerti dall’alta gamma dinamica.
A chiudere poi il quadro tecnico sono input lag e tempo di risposta. Come abbiamo già evidenziato in un articolo precedente, si tratta di due diverse misurazioni. Purtroppo per quanto riguarda il primo non sono reperibili informazioni, mentre per il tempo di risposta si parla di 5ms in Grey-to-Grey.
Dati come al solito fini a loro stessi, all’atto pratico il monitor non presenta evidenti artefatti di ghosting, anzi ancora una volta LG 32ML600 si comporta meglio di altri modelli di fascia più alta, costruiti però con pannelli di tipo VA ben più soggetti a black smearing rispetto agli IPS.
Anche per quanto riguarda le latenza non vi sono problematiche da segnalare. Pur non disponendo di dati specifici, il monitor integra la funzione DAS (Dynamic Action Sync) di LG che garantisce il minor input lag possibile.
Comportamento di LG 32ML600 con le console Next-Gen
In un nostro precedente articolo abbiamo analizzato la particolare gestione dell’HDR da parte dei dispositivi Microsoft.
Le console Xbox vincolano l’output HDR a quello della risoluzione. Se il nostro pannello non ci permette di attivare l’opzione consenti 4K nel menù di sistema, anche l’HDR viene meno.
Una scelta discutibile che però non rappresenta un problema nel caso del monitor LG 32ML600. Come abbiamo detto si tratta di un pannello dotato di downscaler, ergo le console Xbox permettono l’attivazione di tutte le funzioni compreso l’output in 4K con HDR a 60Hz.
Ma cosa accade nello specifico con Xbox Series X? In pratica la console invia in uscita un segnale in 3840*2160 con HDR. Il monitor lo riceve in ingresso ed effettua un downscaling in 1920*1080 con come risultato una resa pulita e compatta, certo non definita quanto un’immagine visualizzata in 4K nativi, ma pur sempre molto meglio del classico FullHD. Lo stesso accade con Xbox Series S, sebbene non sia un sistema pensato per gestire risoluzioni molto alte, necessita della funzione consenti 4K per poter attivare anche l’HDR.
Di conseguenza il comportamento sul monitor LG in questione non cambia, con come unico inconveniente la possibilità di visualizzare qualche potenziale artefatto nel caso di giochi con risoluzione di rendering molto bassa, magari 900p nativi.
Con le console Sony invece non è necessario che la risoluzione di output sia il 4K per poter attivare e visualizzare l’alta gamma dinamica. Con PlayStation 5 dunque, l’utente potrà decidere a suo piacimento quale risoluzione impostare in uscita dalla console.
Potrà selezionare un’uscita in 2160p, lasciando che sia poi il monitor ad effettuare un downscaling, ma ancora meglio potrà optare per il classico 1080p, in questo modo la console invierà un segnale FullHD ed effettuerà a livello hardware un downsampling dei giochi con risoluzioni di rendering molto alte, senza però dover rinunciare all’HDR.
Per quanto riguarda Ps5, ci permettiamo di consigliare questa seconda opzione.
Refresh-rate e Freesync
Trattandosi di un monitor entry level, l’elettronica coinvolta è molto elementare, non sono presenti funzioni come il Freesync e il refresh-rate nativo sono i classici 60Hz (solo con il PC si possono raggiungere i 75Hz).
Questa mancanza potrebbe pesare non poco sulla scelta dell’utente. Come abbiamo detto in un recente articolo, funzioni come il VRR e il Freesync potrebbero rivelarsi fondamentali in ottica di next gen e i nostri test diretti con questo monitor hanno evidenziato i problemi di tearing di alcuni giochi Xbox Series X, come Assassin’s Creed Valhalla e Sea of Thieves. È un vero peccato che LG non abbia voluto dotare il suo ML600 di questa importante caratteristica.
Discorso diverso invece per i 120Hz. Seppur molti giocatori bramino la possibilità di avere un frame-rate molto alto, a 120fps o comunque superiore ai 60, si tratterà sicuramente di una percentuale esigua sul totale dei videogiochi. Si può quindi chiudere un occhio sulla mancata compatibilità.
Caratteristiche Extra
Chiudiamo l’analisi con una panoramica generale del monitor, dotato di due ingressi HDMI 1.4 (versione più che sufficiente data risoluzione e refresh-rate) e di un ingresso analogico VGA, utile per i PC più datati. Non sono presenti casse integrate, ma si può collegare un impianto audio esterno sfruttando l’uscita Jack 3.5 analogica dello schermo.
Il monitor è esteticamente elegante, con il classico stile recente di LG, sebbene il piedistallo non offra alcuna regolazione in altezza ma solo una lieve inclinazione, che può purtroppo scoperchiare materiali costruttivi scadenti, al punto che la base può anche spezzarsi nel punto di avvitatura. Si consiglia l’acquisto di una staffa da scrivania regolabile e potenzialmente più resistente di quella in dotazione.
Elemento di primaria importanza è invece il pannello lucido, incapace di evitare qualunque tipo di riflesso, che sia una finestra o una fonte di luce nelle vicinanze. Il lato positivo è che l’assenza del filtri anti-riflesso regala un’immagine ancora più brillante.
A differenza poi di altri monitor che vincolano la visione HDR ad alcuni preset, con questo LG ML600 si ha un ampio margine di calibrazione dell’immagine. Dalla luminosità sino alla nitidezza, passando per il livello del nero HDMI, opzione che sui modelli superiori di LG risulta oscurata nel momento in cui si attiva l’HDR.
In ultimo segnaliamo la presenza nel menù del pannello, della funzione Crosshair di LG che permette all’utente di attivare un mirino che si sovrappone all’immagine visualizzata ponendosi perfettamente al centro dello schermo, così da agevolare la mira durante la fruizione di FPS o TPS.
LG 32ML600: le Conclusioni
Siamo dinanzi a un compromesso enorme, sia in termini di risoluzione nativa che di resa complessiva. Tuttavia parliamo di un monitor con un prezzo che oscilla attorno ai 200 euro e che tutto sommato offre un’immagine brillante, satura e con un HDR molto particolare, a tratti migliore di quello che possiamo ottenere con pannelli molto più costosi.
Modelli come l’LG 32UN650, sempre IPS ma venduto sulla fascia di prezzo più alta (anche sino a 600 euro), mostrano il fianco a terribili bruciature del bianco e la luminosità di picco non supera poi di molto quella che si può ottenere con questo ML600. Di conseguenza l’unica vera rinuncia quando parliamo di questo pannello entry level risiede nella risoluzione massima visualizzabile (1920*1080) e alla mancanza di funzioni importanti come il freesync.
Ciò nonostante, almeno per quanto riguarda la mera risoluzione, l’utilizzo del monitor con console next gen risulta lo stesso appagante grazie alla funzione di downscaling integrata e dobbiamo considerare anche la distanza potenziale dall’osservatore. Come abbiamo già spiegato in un articolo precedente, la percezione della risoluzione varia anche a seconda del posizionamento del monitor. Questo LG 32ML600 è senza dubbio troppo grande quando visualizziamo un 1080p nativo, perché la densità dei pixels è molto bassa, ma tutto cambia nel momento in cui la risoluzione sorgente supera quella nativa e si genera quello che in gergo tecnico viene chiamato Super Sampling Anti-Aliasing.
Se dunque siete utenti che hanno appena messo piede nella nuova generazione di consoles e che non hanno eccessive pretese ma anzi preferiscono risparmiare cercando un pannello valido ma economico, LG 32ML600 potrebbe davvero fare al caso vostro.