Lies of P: il nostro provato della Demo

Lies of P demo
Informazioni sul gioco

Lies of P è il nuovo titolo sviluppato da Round8 Studio, famoso fino a poco tempo fa per aver creato il gioco di ruolo multiplayer Bless Unleashed. Questo nuovo prodotto invece si distacca dal precedente lavoro e rappresenta una rivisitazione in chiave più Dark delle avventure di Pinocchio.

Durante il Summer Game Festival, il gioco è stato protagonista di un trailer che ha comunicato la data d’uscita, i bonus pre-order e confermato l’arrivo su PC, PS4, PS5, Xbox one e Xbox Series X/S. Ancora più importante però è stato l’annuncio di una demo giocabile sin da subito. Segnaliamo inoltre che qualche giorno fa, all’Xbox Games Extendend Showcase, Lies of P si è mostrato in un lungo gameplay, incentrato su alcune meccaniche di gioco. Questa demo oltretutto ha registrato oltre un milione di download, confermandone il successo.

Il provato ci ha permesso di addentrarci in tutte quelle che sono le dinamiche fondamentali del gioco, oltre a darci una panoramica piuttosto chiara dell’ambientazione e dello stile artistico. Abbiamo colto l’occasione quindi per testare con mano questa nuova produzione su Xbox Series X, e questa è la nostra impressione.

Il tratto artistico

A colpire inizialmente il giocatore è senza dubbio l’estetica e il tratto artistico. Dopo esserci risvegliati all’interno di un vagone treno e averlo lasciato alle nostre spalle, ci ritroviamo nella città di Krat. Il design è chiaramente ispirato all’ Occidente di fine ottocento.

Nonostante quello che ci circonda mentre passeggiamo sia solo morte e distruzione, la costruzione delle strade e dei palazzi, così come le carrozze, i negozi e tutto ciò che vediamo sullo schermo, fa respirare pienamente tutti gli elementi che hanno reso caratteristico il periodo preso ad ispirazione. A metà dunque tra una Parigi dell’epoca ed una Londra vittoriana, quello che ci viene proposto è un’ambientazione fortemente ispirata.

Lies of P

Il tratto artistico tuttavia prende a modello anche un’altra grande città, famosa però solo negli ambienti videoludici: Yharnam di Bloodborne.

Con il termine Soulslike si intende un videogioco che nella narrativa e nel gameplay si ispira ai prodotti della Fromsoftaware. In questi due aspetti Lies of P è vicino un po’ a tutti i titoli dello studio di sviluppo nipponico, ma ha in Bloodborne un riferimento specifico, e probabilmente eccessivo. Il senso di oppressione e di ansia, l’ambientazione, il buio della notte e i colori decisamente oscuri ci catapultano mentalmente al capolavoro di Hidetaka Miyazaki. Da questo punto di vista quindi possiamo tranquillamente affermare che Lies of P è – metaforicamente parlando – figlio di Bloodborne.

Storia

In Memoria di Collodi

Lies of P è una reinterpetazione della fiaba italiana più famosa di sempre: Pinocchio. L’opera di Carlo Collodi, a cui viene dedicato un ringraziamento ad inizio gioco, funge da base per il racconto, ma se ne distacca piuttosto velocemente.

Lies of P

Come già detto, Pinocchio si risveglia come nella versione originale, se non fosse che, invece del laboratorio di Geppetto, ci ritroviamo all’interno del vagone di un treno fermo. A destare il burattino però, non è la bacchetta della fata turchina, ma una farfalla azzurra e luminescente, accompagnata dalle parole di una misteriosa donna.

In principio troviamo dunque una storia piuttosto differente da quella originale, e stesso discorso vale per il protagonista. Pinocchio è un burattino diverso da quello dell’immaginario collettivo. A colpire è sia il suo braccio meccanico – unica componente metallica del suo corpo – che le fattezze del suo viso , che ci hanno ricordato un po’ il volto Timothée Chalamet. Viene meno anche il carattere euforico e la parlantina tipica della marionetta più bugiarda della storia, che in questo gioco è invece alquanto silenziosa e dallo sguardo triste, quasi come se fosse perso nel vuoto.

Ad accompagnare il protagonista ci sono anche i soliti comprimari che tutti noi conosciamo, più qualche altro personaggio inventato. Il Grillo Parlante, voce della coscienza di Pinocchio, qui è una lanterna di nome Gemini, la Fata Turchina è una interpretazione più giovane e meno classica di quella di Collodi, ed infine Geppetto ha l’aria di essere decisamente meno buono e amorevole di quello che ci è sempre stato presentato negli anni.

Lies of P

Il gioco sembra in effetti recuperare un po’ dell’originale cupezza dell’opera letteraria, distaccandosi definitivamente dalla rosea fiaba a cui il classico Disney – e perché no, anche il lungometraggio di Comencini– ci ha abituato.

Collodi incontra Asimov

Lies of P è un titolo narrativamente molto promettente. La differenza con la storia scritta da Collodi non sta solo nell’estetica e nei personaggi, ma anche nelle avventure in cui si imbatterà Pinocchio. La città di Krat un tempo viva e piena di persone, ora brulica di cadaveri e burattini ostili. Gli automi creati inizialmente per servire gli esseri umani si sono ribellati, e presi da una insensata frenesia, hanno eliminato chiunque fosse nei paraggi.

Questa furia omicida è apparentemente inspiegabile. I fantocci, infatti, vivono in funzione delle stesse regole che guidano i robot delle storie del grande autore di fantascienza Asimov. Il Grande Patto – così chiamato – è costituito da una serie di comandi assoluti, che vengono impressi al momento della creazione. Queste leggi sono così elencate:

  • Prima legge: Tutti i burattini devono obbedire agli ordini del proprio Creatore.
  • Seconda legge: Un burattino non può fare del male agli umani.
  • Terza legge: Un burattino protegge e serve gli umani e la città di Krat.
  • Quarta legge: Un burattino non può mentire.

Lies of P

Come detto, questi comandamenti si ispirano chiaramente alle leggi della robotica di Asimov, ma vengono contestualizzati in maniera perfetta. La quarta legge infatti riprende il tratto più distintivo del nostro protagonista, sebbene manchi l’iconico allungamento del naso. In questo gioco Pinocchio e tutti gli altri della sua specie sono invece riusciti ad aggirare ed infrangere queste regole, e sarà nostro compito scoprire il motivo di questa devastazione.

In questo dark fantasy, ad affiancare un esercito impazzito di marionette, troviamo anche malattie, individui ormai non più sani di mente, alchimisti e molto altro. La reinterpretazione della storia di Pinocchio, unita ad un miscuglio di elementi appartenenti a più generi, rende questo gioco unico nel suo genere e con un potenziale narrativo invidiabile.

Gameplay

Lies of P possiede nel gameplay la stessa ossatura delle opere di Hidetaka Miyazaki. Ciò che lo differenzia però è il corpo costruito attorno a questo scheletro. Con qualche ritocco qui e là, il titolo di Round8 riesce a mantenere una propria identità, pur incarnando alla perfezione lo spirito dei Souls.

I movimenti del burattino

La parata e la schivata sono i due elementi che maggiormente saltano agli occhi del giocatore.

Parare i colpi ricevuti non ci impedisce di rimanere totalmente indenni. I PV persi – seppur minimi – possono essere però recuperati ferendo immediatamente l’avversario. Un principio simile riguarda anche i nemici, che recuperano parte della vitalità persa nel corso del tempo, a meno che non si riesca a colpirli prima.

lies of p combattimento

La guardia perfetta è invece un tipo di parata che, se effettuata appena prima di essere colpiti, consente di non subire danni, e in alcuni casi di stordire il nostro rivale. Quando la barra della vita del nemico sarà contornata da una linea bianca luminosa, potremo utilizzare un attacco fatale.

La schivata invece può essere eseguita in due modalità: una rotolata oppure un passo verso la direzione scelta. La variante usata dipende non da una nostra decisione, ma dall’aver agganciato o meno il nostro oppositore di turno. Eludere il fendete in arrivo non è però un’azione immediata, il movimento partirà qualche istante dopo aver impartito il comando. Questo determina una maggiore attenzione sulle tempistiche, oltre che sulla concentrazione e sui riflessi.

Questo sistema di difesa rappresenta però un ostacolo. La lentezza con cui queste mosse si contraddistinguono, rende il combattimento poco fluido e complesso da ingaggiare, costituendo la vera componente della difficoltà. A questo si uniscono gli intervalli temporali degli attacchi subiti, specie quelli dei boss, complicati da comprendere e assimilare.

Difficoltà e nemici

In Lies of P  la difficoltà degli scontri è piuttosto sbilanciata. I nemici base, seppur molto eterogenei, si rivelano dopo poco decisamente facili da abbattere. Al contrario, i boss e alcune varianti particolari di marionette, risultano al giocatore davvero ardui da sconfiggere. Uno squilibrio che smorza fin troppo il ritmo e potrebbe annoiare l’utente, frustrato da questi cambi repentini e inaspettati.

Indipendentemente dalla semplicità o dalla laboriosità delle battaglie, l’ambiente circostante è disseminato di pericoli, difficili da individuare e prevedere però soltanto per i neofiti del genere. Da qualsiasi angolo, anche da quello più insospettabile, potrà saltare fuori un nemico pronto a colpire. Non è raro, infatti, passeggiare per corridoi e stanze apparentemente vuote e venire attaccati da una marionetta nascosta.

Lies of P

Come già accennato, nel corso delle varie ore di gioco si susseguono diversi tipi di avversari, differenziandosi per armi, modalità offensiva e dimensione. Alcuni nemici poi possono utilizzare un attacco furioso, impossibile da schivare e parare, ma contrastabile con una guardia perfetta.

Le armi

Il sistema delle armi è molto particolare. Innanzitutto, sul vagone treno ci verrà chiesto di scegliere quale stile utilizzare tra quelli proposti, decisione che distribuirà in maniera differente i vari attributi. La via del grillo: equilibrio, predilige un approccio neutro alternando attacchi, parate e schivate senza sbilanciarsi troppo. La via del bastardo: destrezza, favorisce invece il movimento e la velocità. La via dello spazzino: forza, è la proposta orientata maggiormente all’offensiva, senza quindi pensare troppo alla nostra salvaguardia.

Gli armamenti disponibili sono diversi e caratterizzati da lame e impugnature distinte, che potremmo combinare e migliorare più avanti, così da creare nuovi strumenti di morte. L’altra cosa interessante è costituita dall’arte della favola, un tipo di attacco speciale unico per ogni arma. Per utilizzarlo però abbiamo bisogno dell’energia accumulata sconfiggendo gli avversari. Ultimo, ma non per importanza, il braccio a legione. Questo singolare equipaggiamento si sostituisce all’arto sinistro, e possiede abilità di combattimento uniche.

lies of p

Un aspetto che ci lascia un po’ perplessi invece è la smerigliatrice, strumento necessario per riparare un’arma logorata. Il problema è che questa meccanica non aggiunge nulla al gameplay, e non aumenta poi così tanto la difficoltà. Un dettaglio che probabilmente poteva essere evitato.

Stargazer ed equipaggiamento

Come in ogni RPG che si rispetti, Lies of P consente al nostro protagonista di migliorarsi.

In questo svolge un ruolo basilare l’Ergo. Nella trama l’ergo ci viene presentata come la forma di energia che ha permesso l’esistenza dei burattini e la prosperità della città di Krat. Altresì, l’ergo è l’esperienza attraverso cui aumentare le varie statistiche, e – fungendo da valuta – acquistare e accrescere il potere del nostro equipaggiamento. Morire significa abbandonare la nostra esperienza presso il punto ove siamo stati sconfitti, e potremo recuperarla soltanto tornandoci. Per nostra fortuna, se dovessimo perdere la vita contro un boss, l’ergo potrà essere recuperato prima di entrare nell’arena dello stesso, sottraendoci così eventualmente ad uno scontro indesiderato.

Il salvataggio passa mediante alcune stazioni chiamate stargazer, con cui è utile interagire per recuperare salute, teletrasportarsi, potenziarsi e salvare, oltre che fungere da luogo di ritorno dalla morte. Ad ogni nostro riposo i burattini distrutti torneranno alla loro posizione, eccezion fatta per i boss e le marionette più potenti.

lies of p

Pinocchio avrà a disposizione un’attrezzatura molto variegata. Gli amuleti e le parti di difesa ci conferiscono dei bonus alla vita ed alla protezione. Per il resto troviamo vari oggetti consumabili e da lancio adatti in molte fasi del gioco, oltre a materiali di creazione, ed abiti validi però solo a modificare l’estetica del personaggio. Attenzione a tenere sempre in considerazione il peso trasportato, questo potrebbe compromettere seriamente la mobilità, rallentando ulteriormente le capriole e gli affondi.

Lies of P – Conclusioni sulla demo

Conclusa questa esperienza di prova, qual è il nostro pensiero finale su Lies of P?

Quello che ci rimane è senza dubbio la certezza di un impianto narrativo di altissimo livello con delle premesse incredibili. Questa rivisitazione, decisamente più oscura e intrigante, della favola di Pinocchio riesce a catturare sin da subito lo spettatore. Per quanto la narrazione tipica dei soulslike, fatta di dialoghi da interpretare e descrizioni enigmatiche, non rappresenti un modo chiaro per raccontare una storia, Lies of P riesce ad affascinare come pochi nel panorama dei giochi del genere.

L’ambientazione e lo stile poi, nonostante la sua natura fortemente derivativa, costituisce un colpo d’occhio non da poco.

Sicuramente quello che, ad oggi, funziona meno è il gameplay, a causa di un movimento fin troppo lento e di una difficoltà decisamente troppo sbilanciata. Il comparto ludico, quindi, non riesce a reggere il passo con una storia e un’estetica che, se confermate lungo tutto il corso della trama, alzeranno veramente tanto l’asticella della qualità.

Ricordiamo infine che Lies of P uscirà il 19 settembre 2023 per PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S – compreso nell’abbonamento Xbox GamePass. Continuate a seguirci per ogni aggiornamento sul titolo.

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