Di solito ci si aspetta che i giochi sci-fi che ci portano ad esplorare pianeti sconosciuti abbiano come protagonisti piccoli alieni (magari verdi), civiltà tecnologicamente avanzate e complesse astronavi. Ebbene, toglietevi dalla testa tutto questo, perché il mondo di The Invincible creato da Starward Industries adotta un approccio totalmente diverso.
Basato sul romanzo L’invincibile di Stanislaw Lem, il gioco viene costruito pensando alla fantascienza retrofuturistica in puro stile anni ’60, quando ancora gli alieni non erano il punto principale delle opere – cartacee e non solo -, ma ci si focalizzava più su ciò che avrebbe fatto l’umanità una volta scoperti altri pianeti in termini di ricerca, catalogazione di eventuali specie ed esplorazione.
Ecco quindi la nostra recensione.
Indice
The Invincible recensione: siamo soli su Regis III?
Possiamo intendere The Invincible come prequel al libro di Lem, anche se alcuni dettagli vengono appunto attinti dalla versione cartacea. Se nell’opera di Lem ci si concentra sull’arrivo della grande nave L’Invincibile, la quale sta investigando sulla scomparsa della nave Condor, nel gioco le cose sono leggermente differenti e iniziano ancora prima.
Nell’avventura videoludica infatti vestiremo i panni di Yasna, un’astrobiologa che insieme ad un gruppo di scienziati, si prepara ad esplorare Regis III per studiare e catalogare eventuali forme di vita. In questo caso il gruppetto non fa parte dell’Invincibile, ma anzi, possiamo dire che si tratta di un’altra fazione che con quella nave non ha niente da spartire.
L’Invincibile infatti fa parte dell’Alleanza, questo gruppo di persone che ha un altro scopo ovvero sfruttare ciò che il pianeta offre: lungo Regis III infatti troveremo scavi, gru e tunnel fatti proprio dall’Alleanza e che saranno fondamentali per capire meglio la storia del gioco.
Non vogliamo spoilerare troppo, è molto facile farlo con questo genere di titoli, perciò non diremo nient’altro a riguardo; starà a voi, se volete, entrare in questo mondo ostile per capire meglio i meccanismi.
Il gioco inizia con Yasna che si risveglia sulle sabbia aride di questo pianeta, senza capire come ci è arrivata vista la sua perdita di memoria e separata dal suo equipaggio. Il suo scopo quindi è quello di ritrovare i membri e cercare di capire perché si è ritrovata sola su questo inospitale mondo.
Regis III è un pianeta molto particolare: all’apparenza non ci sono forme di vita sulla terra desertica e non ci sono nemmeno batteri. La ricerca dell’equipaggio di Yasna quindi si collega all’esplorazione: nel suo cammino la protagonista vagherà su questo pianeta, ricco di sabbia e canyon giganteschi. Una “straniera in terra straniera” tanto per citare un altro libro cardine del mondo fantascientifico degli anni ’60.
Ma Regis III in realtà nasconde ben più di questo e Yasna lo scoprirà man mano che si addentrerà nell’esplorazione.
Yasna non è una militare, solo una scienziata curiosa ma anche impaurita
Se state cercando dell’azione ed eventualmente dei combattimenti, allora questo gioco non fa per voi. Possiamo catalogare The Invincible come un gioco narrativo, un thriller in tutto e per tutto, un po’ come Indika, altro titolo del publisher 11 bit Studios.
Perché Yasna non è addestrata militarmente, non ha armi con sé, non sa combattere: è un’astrobiologa come abbiamo detto, e nonostante sia incuriosita dal mondo in cui si trova, prova anche una certa paura.
Sebbene in alcune sessioni sia sola, Yasna nel suo peregrinare per il deserto alieno può contare su Novik, l’Astrogator con cui è in contatto che si trova sulla nave del gruppo di scienziati e che la guida come può alla ricerca del resto dell’equipaggio.
Con a disposizione solo pochi strumenti (una mappa, un rilevatore e uno scanner), Yasna inizia il suo cammino per trovare tracce dei suoi compagni. Sarà un viaggio molto stancante per la protagonista, che si troverà anche davanti ad alcune situazioni pericolose e che mettono a repentaglio la sua vita.
In un certo senso vivremo la stanchezza dell’astrobiologa: facendole superare una sporgenza, sentiremo lo sforzo che fa per issarsi, mentre se useremo il tasto della corsa, dopo qualche minuto Yasna avrà il respiro faticoso. Allo stesso modo il casco della protagonista si appannerà a causa della condensa. Insomma, tutti gli sforzi che le faremo fare si sentiranno, ulteriore dettaglio questo che mostra quanto lo studio di sviluppo abbia voluto rendere quest’avventura ancora più realistica.
Non solo: nonostante lei sia in contatto con il suo Astrogator, in certe circostanze il segnale radio verrà a mancare. È in queste occasioni che Yasna, forse per farsi coraggio, canterà una nenia sottovoce, il che rende ancora più forte il senso di solitudine che prova a vagare per queste terre aliene.
Il gameplay di The Invincible
Come abbiamo detto, il gameplay si concentra principalmente sull’esplorazione ed i dialoghi: una volta che riusciremo a parlare con Novik, potremo scambiare opinioni e pareri sul mondo che ci circonda.
Non solo, ma durante l’esplorazione avremo modo di interrogarci sul rapporto uomo-macchina, con vere e proprie domande etiche a cui il giocatore dovrà rispondere, secondo il suo punto di vista.
Un robot può sviluppare una propria coscienza o è solo una macchina a cui vengono impartiti ordini? Questo è solo un esempio, ma tutte le domande sono collegate alle scoperte che farà la protagonista. Anche qui preferiamo non addentrarci troppo perché ci stiamo avvicinando nel territorio degli spoiler.
Yasna troverà lungo il cammino diverse diapositive prelevate dai robot che vengono usati dall’Alleanza, l’organizzazione che sta facendo degli scavi su Regis III. Ci sono anche diversi dialoghi a tempo che modificheranno in parte il proseguimento del gioco, così come alcune scelte che influenzeranno il finale.
Il carattere di Yasna può essere in un certo senso plasmato in base alle risposte che daremo: può rimanere l’astrobiologa spensierata e curiosa, oppure all’occorrenza può anche diventare cinica ed egoista. Tutto dipende dalle scelte che faremo.
Ci sono sessioni in cui avremo di fronte enigmi da risolvere, ma si tratta di puzzle molto facili e che non occuperanno troppo tempo. E anche gli strumenti che abbiamo a disposizione (lo scanner, un rilevatore ed un rampino) in realtà sembrano più oggetti di scena, messi lì come contorno alla storia, ma la cui funzionalità è molto superficiale.
Un dettaglio degno di nota è il fumetto che si comporrà man mano che andremo avanti nel gioco e che cambierà in base alle nostre scelte di dialogo o ai ricordi che recupereremo interagendo con i vari oggetti: un’aggiunta davvero particolare che merita una menzione.
The Invincible Voyager Update
Questo mese è arrivato anche il Voyager Update: questo aggiornamento ha apportato alcune modifiche sul controllo di Yasna oltre ad altri dettagli.
Ad esempio ora è possibile guidare il rover sia in prima che in terza persona. Il team ha anche ampliato il FOV a 100, 110 e 120 per consentire una visualizzazione più ampia. Infine sono state aggiunte ulteriori diapositive che spiegano nel dettaglio la storia ed è stata migliorata la camminata della protagonista in alcune circostanze.
Ricordiamo inoltre che il gioco contiene anche una modalità fotografica che ci consente di catturare la splendida ambientazione tra una camminata e l’altra.
The Invincible recensione: conclusioni
Il gioco senza dubbio ha uno stile fantastico e un’atmosfera retrofuturistica che piacerà sicuramente ai fan del genere hard sci-fi. Chi apprezza il genere narrativo non rimarrà deluso dalla storia di Yasna e del suo equipaggio.
The Invincible oltre all’esplorazione ci mette davanti a scelte etiche, non solo sul rapporto tra uomo e macchina, ma anche sui limiti della nostra conoscenza, sulla tecnologia aliena e sulla curiosità insita nell’essere umano di scoprire sempre qualcosa di nuovo anche quando forse questo qualcosa non dovrebbe essere studiato.
Certo è che se cercate azione, questo gioco non fa per voi: come abbiamo detto si tratta perlopiù di un “walking simulator”, dove i momenti adrenalinici si possono contare sulle dita di una mano.
La durata del gioco è di circa sei ore e sfortunatamente non sono presenti i sottotitoli in italiano: data la complessità dei dialoghi in alcune situazioni, consigliamo il gioco a chi mastica abbastanza bene l’inglese, soprattutto durante la scelta delle risposte a tempo.
Una storia avvincente perfetta per chi ama l'hard sci-fi
Personaggi ben delineati
Trame narrative che offrono diversi risultati
Alcune sessioni più lente potrebbero stufare
Non ci sono salvataggi manuali e conseguentemente a volte bisogna rifare tutto il capitolo