Brothers A Tale of Two Sons Remake, la recensione: il ritorno di un grande classico

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Informazioni sul gioco

Brothers A Tale of Two Sons Remake è la versione modernizzata da AvantGarden del grande classico pubblicato nel 2013. La mente geniale di Josef Fares, autore di capolavori come A Way Out e It Takes Two, ha iniziato a dimostrare il suo innegabile talento proprio con questo gioco.

Come sempre, la collaborazione funge da perno all’intera storia, sia dal punto di vista narrativo quanto, soprattutto, a livello interattivo. Il gioco fu molto apprezzato, complici le emozioni legate alla storia e un gameplay divertente, seppur con i suoi piccoli difetti.

Di conseguenza, un remake era davvero necessario? In questa recensione ripercorreremo alcuni dei principali punti di forza del gioco, esamineremo le differenze che rendono questo Remake tale e, ovviamente, vi esporremo alcune delle criticità da non sottovalutare.

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Brothers A Tale of Two Sons Remake recensione, la storia di due fratelli

Non vogliamo svelarvi troppo, dato che altrimenti rischieremmo di rovinare la vostra esperienza di gioco. Si tratta infatti di un’esperienza di circa tre ore, quindi ogni singolo aspetto del comparto narrativo andrebbe scoperto ed esplorato da soli.

I protagonisti sono due fratelli. Naia è il fratellone protettivo, talvolta eccessivamente concentrato sui suoi obiettivi, mentre Naiee è il cucciolotto della famiglia. Quest’ultimo è un vero concentrato di energia, sebbene sia stato costretto a crescere troppo velocemente in seguito ad alcuni avvenimenti tragici.

Ciononostante, la sua grinta e il suo carattere tipico di un ragazzino si manifestano anche nei momenti più semplici. Se Naia cerca di bussare delicatamente alla porta, Naiee ci si fionda contro con calci e pugni. Se invece il fratellone cerca di svegliare un anziano con delicatezza e premura, il ragazzino gli getta dell’acqua fredda addosso senza pensarci più di tanto. Oltretutto con una risata fragorosa.

Tuttavia, il legame viscerale che unisce i due fratelli è tangibile fin da subito. Il senso di protezione accomuna entrambi in ogni singolo gesto, senza dimenticare lo scopo principale del loro viaggio: salvare il loro papà.

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Amici, amori e alleati

Senza svelarvi troppo, crediamo che il comparto narrativo sia semplice ma efficace, capace di emozionare e coinvolgere in molti modi. Durante il loro viaggio, i due fratelli incontreranno diversi nemici ma anche alleati. Che si tratti di teneri animali o di abitanti di un villaggio, questa esperienza breve è contornata da personaggi simpatici, con cui non è assolutamente difficile empatizzare.

Al tempo stesso, avvenimenti apparentemente banali possono far scappare una lacrimuccia, dato che sono stati strutturati in modo convincente. A contribuire è sicuramente il comparto musicale riarrangiato, in grado di valorizzare maggiormente certe scene.

L’amore al centro di tutto, nel bene e nel male

Si può fare bene per amore, ma si può anche rischiare. Questo aspetto gioca un ruolo cruciale nell’intera storia ed è il motore portante dell’intero comparto narrativo. I due fratelli partono per amore del padre e altri avvenimenti successivi, con le loro conseguenze positive o negative, non sono altro che il frutto dell’affetto genuino e spontaneo.

Saremo onesti: A Way Out e It Takes Two sono due mondi completamente diversi, nonché il risultato di un’esperienza che si è rivelata produttiva. Brothers: A Tale of Two Sons è stato sicuramente un trampolino di lancio per Fares, ma narrativamente parlando non può essere minimamente paragonato ai titoli successivi.

Ciò non toglie che questo gioco abbia conquistato una vasta fetta di persone. Si tratta comunque di un grande classico che sa coinvolgere in tutti i sensi.

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Brothers A Tale of Two Sons Remake recensione, il gameplay tra enigmi e collaborazione

Come dicevamo, il perno essenziale di questo gioco è la collaborazione. I due fratelli non possono procedere senza interventi coordinati e bilanciati. Se il fratellone può aiutare nei momenti in cui è necessaria la forza, il fratellino è capace di intrufolarsi negli spazi stretti, così come è dotato di una straordinaria agilità.

L’uno non sussiste senza l’altro, e ciò è palese anche nel gameplay stesso. Anche nella modalità giocatore singolo, infatti, è fondamentale controllare entrambi i fratelli, ciascuno assegnato ad alcuni tasti specifici. Naia, ad esempio, può essere controllato con la levetta analogica sinistra e il tasto L2, mentre Naiee con la levetta sinistra e il tasto R2.

In alcuni casi è stato particolarmente frustrante controllarli entrambi, dando vita a movimenti completamente scoordinati, soprattutto nelle fasi più concitate. Proprio per questo motivo la nuova modalità cooperativa è una manna dal cielo, dato che crediamo che questo gioco sia nato per essere giocato in due.

Completarlo in solitaria è assolutamente possibile e non è così complicato, ma crediamo che l’esperienza sarebbe stata migliore se uno dei due personaggi fosse stato controllato dall’IA al posto nostro.

Boss e nemici

Sebbene gli enigmi e gli elementi classici di un puzzle game rappresentino appieno il gameplay, il gioco è caratterizzato anche da boss fight. In questo caso si tratta prevalentemente di elementi con cui interagire per sconfiggere il nemico, che si tratti di aprire botole per farlo sprofondare all’interno o di intrappolarlo in una gabbia.

L’aggiunta delle cinematiche rende l’esperienza ancora più godibile, ma l’impossibilità di saltarle reca frustrazione, soprattutto se i due fratelli continuano a morire durante il combattimento. Di conseguenza abbiamo dovuto rivedere la stessa cinematica più e più volte, in particolare verso una delle fasi finali (ovviamente eviteremo spoiler).

Ad ogni modo, la presenza dei nemici arricchisce sicuramente il gameplay, rendendolo ancora più stimolante e adrenalinico. Da questo punto di vista il team ha svolto un lavoro magistrale, dato che con interazioni apparentemente semplici i giocatori possono provare una piacevole scarica di adrenalina e divertirsi.

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Brothers A Tale of Two Sons, le novità del Remake

Tra le novità principali di questo Remake troviamo un comparto grafico che rende le ambientazioni, già particolarmente suggestive, ancora più belle. Siamo rimasti incantati dai paesaggi innevati, dalle acque cristalline e dai vari scenari verdeggianti che fanno della natura, come sempre, una meraviglia incantevole e incontaminata.

Come dicevamo, ad arricchire questo Remake è l’aggiunta della modalità cooperativa locale, perfetta per questo tipo di gioco. Non è stato aggiunto un doppiaggio e ne siamo particolarmente felici. La storia riesce a conquistare e ad emozionare anche senza una voce o delle frasi comprensibili.

Naia e Naiee, seppur con il loro linguaggio fittizio e talvolta bizzarro, sanno come coinvolgere nella loro splendida semplicità.

Era necessario? Le nostre conclusioni

Talvolta vengono realizzati Remake o Remastered, a nostro parere, piuttosto inutili (nonché atto di puro e mero marketing). Non è questo il caso, dato che si tratta pur sempre di un grande classico di molti anni fa che ha conquistato innumerevoli giocatori.

Chi ha già giocato questo titolo potrebbe trovare il Remake superfluo, escludendo la nuova modalità co-op da provare. I nuovi giocatori, però, possono scoprire una splendida esperienza, nonché rinnovata e resa ancora più bella grazie ad Unreal Engine 5.

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0
Amazing
75100
Pros

Una storia emozionante e coinvolgente

Gameplay semplice ma divertente

Colonna sonora coinvolgente

Comparto grafico migliorato

Cons

Controllare entrambi i personaggi risulta frustrante

Morire significa rivedere più volte la stessa cinematica senza poterla saltare

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