The Last Of Us Parte 1: La copertina ci parla di un gioco nuovo?

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Informazioni sul gioco

Avete mai provato a pensare alle copertine come il primo vero inizio della nostra avventura nel gioco? In passato vi abbiamo posto lo stesso quesito, analizzando la copertina del Game of the Year 2020, The Last of Us Parte 2.

La steelbook realizzata per quell’edizione era ricca di elementi stuzzicanti da approfondire. Già nel momento dell’apertura della confezione e del prodotto, non abbiamo potuto fare a meno di notare alcuni dettagli che, per certi versi, si sono palesati anticipatori e propedeutici all’avventura.

Ha senso riproporre la stessa analisi anche per il remake di The Last of Us Parte 1? Scopriamolo insieme, in vista della nuova remastered di The Last of Us Parte II annunciata per PlayStation 5 qualche giorno fa.

Premessa

Naughty Dog non ha apportato modifiche alla trama originale del 2013 per la Parte 1. Se fate parte di quella fetta di pubblico che custodisce questo episodio nel cuore, non vedrete sicuramente l’ora di riviverla sotto una nuova veste, ormai disponibile anche su PC.

Tuttavia, è giusto rivolgerci anche a quella fetta di pubblico che non ha mai messo mano sulla saga e questo remake – che ricordiamo è ben diverso dall’essere una remastered – è il modo ideale per approcciarsi alla dilogia.

Se siete dei novizi, sarà ancora più intrigante per voi cercar di capire come evolverà la storia, contemplando la prima immagine dalla quale vi si chiede di partire. Se, invece, siete dei veterani e stimatori della saga, sarà altrettanto interessante capire quali lenti osservative Naughty Dog ha predisposto per noi.

TLOU Parte 1

Copertine a confronto: 2013 vs 2022

Non si può fare a meno di osservare le dimensioni di Ellie, poiché occupa quasi tutto lo spazio della copertina. Nel capitolo originale, invece, lei e Joel avevano un ruolo più equilibrato nel contendersi il posto in vetrina.

Questa scelta non è casuale. È quasi come se Naughty Dog volesse reimpostare la voce narrante della saga. Prima eravamo portati a pensare alla storia di Ellie e Joel e che quel “Us” del titolo si riferisse a loro. Con la nuova copertina, invece, siamo praticamente indotti a pensare: “Giochiamo la storia di Ellie”.

Questa volta, la rivediamo sola, ma questa versione di The Last of Us Parte 1 si allinea a quella di Parte 2. Ci viene riproposta una Ellie che non ha paura, ma che ci induce a pensare che sia immersa in una situazione più grande di lei. Non sembra interessarle il pericolo. Piuttosto, appare assorta in altri pensieri. Dovremmo vederla nella sua versione pura, essendo una ragazzina. Tuttavia, sembra quasi il riflesso dell’adulta conosciuta in Parte 2.

I piedi di Joel sono quasi avvolti in una nube, le cui trame si distinguono nettamente dal tratto e dai contorni delle altre sagome sull’immagine. Non è possibile nemmeno contemplare i dettagli del suo sguardo, operazione che con Ellie riesce bene. Accade di nuovo, come per la copertina di TLOU Parte 2. Che sia un ricordo rievocato dalla stessa Ellie che guarda indietro?

Questa volta i due non seguono lo stesso itinerario, come quanto avveniva nella copertina del gioco originale. I due intraprendono direzioni diverse e sembrano provare anche emozioni diverse. Essi sembrano destinati ad allontanarsi. Nondimeno, dalla rotazione dei loro volti, è chiaro che comunque c’è qualcosa ad unirli intensamente.

TLOU 1

TLOU Part 1

La scelta dei colori

Ciò che si può notare fin da subito è la scelta del colore dominante. Si riprende il giallo di The Last of Us, scegliendo una saturazione più delicata. Per il capitolo del 2013 scelsero un colore caldo, intenso. È un giallo che si fonde all’arancione, ricreando la tipica atmosfera di un tramonto.

Questa volta, il giallo si mescola al grigio e il paesaggio sullo sfondo si tinge di malinconia. Il giorno sembra far spazio alle angosce e all’oscurità della notte, così come la protagonista sembra procedere rievocando il passato. A farlo pensare, sono i suoi occhi velati di mestizia. Tutto appare confuso, mentre più nitidi sono i personaggi, specialmente Ellie.

Tendenzialmente il colore caldo comunica sensazioni ben precise al lettore. Qui la saturazione non è dalla parte dei giocatori più affezionati. Sembra quasi che il messaggio sia: “Rigiocalo, con più oggettività. Concentrati di più su ciò che vedi”.

Come quanto avvenne per la copertina rigida di TLOU Parte 2, Ellie è dipinta da colori caldi e da maggior luce. Al contrario, Joel torna avvolto nell’ombra, in colori freddi e scuri. Inoltre, nella versione 2013 lo sguardo cade sul bagliore alle loro spalle, che fa pensare alla giusta via da intraprendere. Lo stesso non si può dire per la copertina del 2022. C’è un barlume di luce dietro alle sagome dei protagonisti, ma non dà la stessa sicurezza del primo capitolo. Qual è allora la giusta via da seguire?

Piuttosto, è uno sguardo che riflette la sua luce su di noi, forse per farci sentire protagonisti o coinvolti in questa storia. Perché nessuno può essere escluso in The Last of Us Parte 2. Tutti possiamo sentirci parte di quelle vicende.

TLOU Part 1

Giochi di sguardi

A cambiare è anche l’espressione dei personaggi. Nella copertina originale, Ellie è più vicina ai suoi spettatori, così come lo è all’interno della storia, per la sua estroversione. Joel dirige l’azione, è più distante, ma pur sempre vicino alla ragazzina, con il videogiocatore nel suo campo visivo.

Entrambi osservano qualcosa o qualcuno, come se avessero appena notato un potenziale pericolo in grado di rompere quell’equilibrio. Ellie trasmette più inquietudine, mentre Joel sembra più sicuro, ma ugualmente turbato. Appare più rammarico che paura per la propria sorte.

Nella nuova versione per The Last of Us Parte 1 Joel non si manifesta sorpreso, come nella copertina originale. Ha lo sguardo di chi non sa come fare per cambiare le cose, ma oramai c’è dentro e bisogna procedere. Ellie, invece, non è più spaventata e armata come in origine. Appare più sicura, priva di armi, forse non ne ha bisogno. Tuttavia, ha l’espressione di chi ha un tormento dentro e non riesce a guardare avanti.

Tornano così a ricordarci il giorno e la notte, anche in questa rappresentazione. Un’azione è in corso e un’altra è un finale. Perché si pone l’accento su Ellie? Forse è proprio lei “L’ultima di noi”?

TLOU Part 1

Il vantaggio di una steelkbook

Particolarmente utile in quest’analisi è la contemplazione della copertina rigida di una steelbook, che in questo caso è inclusa nell’edizione limitata di The Last of Us Parte 1 Firefly Edition. In passato avevamo dedicato la stessa attenzione a TLOU Parte 2. Abbiamo notato, infatti, che la minuziosità dei particolari artistici di queste copie rivelano importanti dettagli riscontrabili anche nella storia di gioco stessa.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima e nello sguardo dei due personaggi iconici del gioco si percepiscono informazioni totalmente contrastanti e differenti, grazie anche ai profetici giochi di luce riportati sulla confezione di gioco.

Come vi facevamo notare in passato, dal punto di vista del linguaggio e della comunicazione visiva, la luce è in grado di farci notare moltissimi elementi e dettagli del mondo naturale. Mette questi ultimi in risalto, li definisce e ce ne fa percepire la forma. Dal punto di vista artistico la luminosità ha una grande importanza e, considerando che il videogioco è anch’esso arte, è inevitabile evidenziare anche il suo importante ruolo comunicativo in quest’analisi.

the last of us 2 steelbook

Steelbook a confronto

Che per noi sia estremamente interessante analizzare le versioni steelbook, come per la Parte 2, ormai è assodato. Solitamente sono edizioni ben rifinite e ricche di dettagli. Con quella realizzata per TLOU Parte 2, si nota come i giochi di luce in alcune zone del volto dei personaggi, diano quasi loro una voce.

Con la steelbook della Firefly Edition, invece, si nota subito un’importante differenza. Quest’ultima è quasi interamente in bianco e nero e in scala di grigi. L’unica eccezione è rappresentata dalle possibili raffigurazioni del Cordyceps, illustrato con un effetto acceso e più caldo. In effetti, è proprio quest’ultimo che accende e infiamma la storia principale.

Inoltre, i due protagonisti si lasciano alle spalle delle rovine, ma si stanno addentrando in un mondo inesplorato e inospitale. la città è avvolta da maggior luce. Probabilmente, perché rappresenta ciò che è noto e che dobbiamo abbandonare. La selva in cui si stanno addentrando Joel ed Ellie, invece, è oscura,  ma più vicina rispetto al nostro sguardo. Forse, perché rappresenta l’inesplorato che siamo obbligati ad attraversare per vivere questa coinvolgente storia. E poi c’è un intero Lato B, con il simbolo delle Luci al centro e tanti piccoli barlumi di luce. Non a caso, uno di essi è connesso come un parassita alla figura principale, in uno sfondo completamente oscuro. Probabilmente si tratta del cuore della misteriosa ambientazione già menzionata. Sorge spontaneo pensare che non sia un caso, ma se vi dicessimo il perché incorreremmo nel rischio spoiler.

The Last of Us Part 1 Fireflies Edition

Conclusione

Certamente, moltissimi conoscono bene la trama e conoscono già la ricetta di Naughty Dog. Da una fase iniziale turbolenta, segue la rottura di un equilibrio, raggiungendo una fase estrema e irreversibile. Ciò nonostante, queste nuove premesse ci invitano a cambiare lenti con cui contemplare quest’opera videoludica.

Per quanto la copertina provi a darci un assaggio di questa esperienza, solo rispolverando un album di ricordi o mettendoci mano per la prima volta sarà possibile comprendere il vero significato di quelle espressioni e di quei giochi di luce, in un modo molto più comunicativo e immersivo che mai.

Ebbene, anche questa volta Naughty Dog ci prepara psicologicamente a vivere un’avventura che lascerà irreversibilmente un segno dentro di noi.

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