Ancora licenziamenti in casa Ubisoft: mandati a casa altri 45 impiegati

Ancora licenziamenti in casa Ubisoft: mandati a casa altri 45 impiegati
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Ancora licenziamenti in casa Ubisoft, uno dei più grandi editori di videogiochi a livello globale, casa di franchise di successo come Prince of Persia, Assassin’s Creed e The Crew.

L’azienda ha annunciato un altro sfoltimento del personale, che questa volta riguarderà 45 impiegati che saranno mandati a casa dai rispettivi team Ubisoft Global e Asia-Pacifico.

Ancora licenziamenti in casa Ubisoft: mandati a casa altri 45 impiegati

La notizia è stata riportata da GameSpot, che ha avuto uno scoop esclusivo a riguardo. Stando alla testata, l’azienda ha dichiarato che questa operazione è un altro tassello nella strategia aziendale atta a “snellire le operazioni” in tutta la compagnia a livello globale.

Stiamo ulteriormente riorganizzando le nostre strutture centrali editoriali globali e APAC per adattarle all’evoluzione del mercato con un approccio più efficiente e agile“, ha dichiarato in un comunicato.

E continua: “Non si tratta di decisioni prese alla leggera e stiamo fornendo un supporto completo ai nostri colleghi colpiti. Vogliamo inoltre condividere la nostra massima gratitudine e il nostro rispetto per i loro numerosi contributi all’azienda“.

Lo scorso anno (2022) è stato a dir poco disastroso per Ubisoft, con utili inferiori addirittura del 18%. Questo, contestualmente alle scarse performance di alcuni titoli di punta,  ha costretto la compagnia a eseguire tagli al personale e a congelare di netto giochi in sviluppo, come l’attesissimo xDefiant.

La mossa sembra star dando dei frutti, visto che nel report finanziario del trimestre Q3, Ubisoft ha mostrato risultati in crescita grazie anche al lancio di giochi di successo come Assassin’s Creed Mirage e Prince of Persia: The Lost Crown.

I licenziamenti in casa Ubisoft sono solo una tessera di un mosaico che sta cadendo letteralmente a pezzi. Tutte le compagnie stanno eseguendo ristrutturazioni a grossi tagli al personale nel disperato tentativo di ridurre le spese e aumentare il profitto.

La verità è che forse il settore videoludico sta collassando e diventando insostenibile per via di grossi costi di produzione e un solo lancio sotto le stime che può portare a tracolli finanziari, soprattutto per piccoli studi e grosse produzioni multimilionari. A salvarsi sono le produzioni a medio e basso budget.

Gli ultimi protagonista di questa infausta lista sono SEGA con la chiusura di Relic e 240 impiegati licenziati, mentre a febbraio Electronic Arts ha mandato a casa oltre 670 persone, ma prima di questi hanno colpito anche Deck Nine di Life is Strange: True ColorsPlayStationXboxBungieTeam17 Embracer Group e tanti altri.

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