Ancora guai per Ubisoft: la società si trova a dover affrontare una potenziale class action che la accusa di aver condiviso in modo illegale dati sensibili degli utenti Meta attraverso l’Ubisoft Store.
Per chi non lo sapesse, l’Ubisoft Store è un negozio in cui le persone possono acquistare giochi della società. Non solo, ma esiste anche Ubisoft+ che consente ai giocatori, mediante sottoscrizione mensile, di poter giocare a diversi titoli del publisher.
Entrambi ovviamente richiedono una serie di informazioni come ad esempio nome, indirizzo, dati della carta di credito e così via.
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La class action contro Ubisoft accusa l’azienda di aver condiviso dati sensibili degli utenti
Secondo la causa intentata contro la società condivisa da Bloomberg, il problema è che viene utilizzato Pixel, ovvero un codice inserito all’interno del sito web che può aiutare a comprendere meglio l’efficacia della pubblicità e le azioni che le persone intraprendono su questo sito (visitare una pagina oppure aggiungere un articolo al carrello).
In sostanza se si è sul sito della società e si è connessi a Facebook, tutte le azioni che vengono fatte vengono visualizzate e tracciate in modo che si venga a sapere cosa le persone stiano facendo, come ad esempio acquistare un prodotto.
Per la causa, questa implementazione che assomiglia ad una sorta di “sorveglianza” è illegale, perché espone informazioni personali identificabili. Si tratterebbe quindi di una violazione del Video Privacy Protection Act, del Federal Wiretap Act e del California Invasion of Privacy Act.
I querelanti che hanno acquistato diversi giochi dallo Store, chiedono alla società un risarcimento danni e un’ordinanza che obblighi Ubisoft ad eliminare Pixel o a ottenere il consenso degli utenti a condividere i propri dati. Per adesso non c’è alcuna risposta da parte della società.
L’azienda sta vivendo un periodo non proprio roseo: dopo le vendite al di sotto delle aspettative di Star Wars Outlaws e del rinvio di Assassin’s Creed Shadows che arriverà il prossimo anno, recentemente un report di Bloomberg indicava l’intenzione della famiglia Guillemot di vendere la società a Tencent.
Yves Guillemot in seguito ha risposto a queste indiscrezioni, dicendo che per adesso stanno vagliando tutte le opzioni possibili, ma non c’è ancora nulla di confermato.
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