Il caso Unity: tasse extra, minacce, dimissioni e uffici chiusi – Il punto della situazione

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Informazioni sul gioco

Il caso Unity è ormai un vero e proprio terremoto irrefrenabile. Dall’annuncio delle tasse extra le polemiche sono scoppiate in pochissimi istanti e per ragioni più che comprensibili.

Il lavoro degli sviluppatori si è trasformato immediatamente in un’incognita grande quanto una casa. “E ora che facciamo?” Questa è la domanda che molti si sono posti. Subito dopo, però, la rabbia e il senso di ingiustizia sono subentrati con prepotenza.

Ebbene, per ora la situazione è in totale degenerazione. Facciamo un po’ di chiarezza.

[AGGIORNAMENTO]

Unity annuncia le modifiche

Finalmente conosciamo le modifiche nel dettaglio. Prima di tutto, le Runtime Fee verranno applicate esclusivamente agli utenti Unity Pro e Unity Enterprise.

Inoltre, le tasse non coinvolgeranno i giochi già esistenti, bensì quelli creati o aggiornati alla versione LTS (Long Term Support) nel 2024 e oltre.

La tassa si applicherà solo dopo aver superato 1.000.000 di dollari di entrate lorde nei 12 mesi precedenti e 1.000.000 di impegni iniziali.

Unity Personal

“Il piano Unity Personal rimarrà gratuito e non ci saranno Runtime Fee per i giochi realizzati con questo piano. Aumenteremo il limite di entrate e finanziamenti annuali da 100.000 dollari (USD) a 200.000 dollari (USD) e rimuoveremo l’obbligo di utilizzare la schermata iniziale Made with Unity (a partire dalla versione LTS in uscita nel 2024, attualmente denominata LTS 2023, o successiva)”.

Il canone è previsionale

La Runtime Fee non si applica ai giochi creati con le versioni di Unity attualmente supportate. Si applica solo ai giochi creati o aggiornati alla versione LTS in uscita nel 2024 (attualmente denominata LTS 2023) o successiva“.

Su base mensile, potete scegliere tra il 2,5% di revenue share o l’importo calcolato in base agli impegni iniziali unici. Sia gli impegni iniziali che i ricavi sono autodichiarati in base ai dati già disponibili. Vi verrà sempre addebitato l’importo minore“.

Termini dell’editore

Faremo in modo che l’utente possa rimanere nei termini applicabili alla versione di Unity che sta utilizzando finché continuerà a utilizzare tale versione“.

Unity si scusa

Un tweet di pochissime ore fa riporta le scuse di Unity e la possibilità di un retrofront. Unity dichiara infatti di aver apportato altre modifiche che verranno rivelate nei prossimi giorni.

“Vi abbiamo ascoltato. Ci scusiamo per la confusione e il malumore che ha causato la politica sulle tariffe di runtime annunciata martedì. Stiamo ascoltando, parlando con i membri del nostro team, con la comunità, con i clienti e con i partner e apporteremo delle modifiche alla politica. Condivideremo un aggiornamento tra un paio di giorni. Vi ringraziamo per il vostro feedback onesto e critico”.

[ARTICOLO ORIGINALE]

Il caso Unity: le tasse extra

Tutto è partito dall’annuncio di Unity di voler aggiungere un costo aggiuntivo sotto forma di tassa per ogni volta che viene installato dagli utenti un gioco che utilizza Unity.

Le condizioni dettate dal primo annuncio sono le seguenti:

  • Per gli account Unity Personal e Unity Plus, le soglie sono 200.000 dollari di fatturato all’anno e 200.000 installazioni a vita.
  • Per gli account Unity Pro e Unity Enterprise, le soglie sono 1 milione di dollari di fatturato all’anno e 1 milione di installazioni a vita.

Gli sviluppatori di Unity Personal devono pagare di più per ogni installazione superiore alla soglia, quindi 0,20 dollari. Gli account Unity Enterprise pagano di meno, quindi 0,01 dollari per ogni installazione superiore a 2 milioni.

Inoltre, anche i giochi esistenti realizzati su Unity saranno affetti da Runtime Fees se raggiungono le soglie previste a partire dal primo gennaio 2024.

unity tasse

La tassa sui servizi ad abbonamento

Chiaramente l’annuncio ha destato maggiori preoccupazioni considerando la questione nel suo complesso, quindi basti pensare ai vari servizi come Xbox Game Pass o PlayStation Plus. Ebbene, pare che Unity abbia fatto un piccolo passo indietro, ma non è sufficiente a fermare questa bufera.

La società ha dichiarato che la tassa sui giochi pubblicati sui servizi ad abbonamento sarà pagata esclusivamente dai publisher, quindi da Sony o Microsoft. Al tempo stesso, ha dichiarato che la tassa verrà pagata sul download dell’utente singolo. Non importa che quest’ultimo abbia scaricato il gioco più volte: la tassa verrà pagata solo una volta.

Le “vittime” secondo Unity

Secondo Unity i diretti interessati saranno esclusivamente coloro che abbiano raggiunto una certa scala di download e di successo:

“L’aumento dei prezzi è molto mirato. Infatti, oltre il 90% dei nostri clienti non sarà interessato da questo cambiamento. I clienti che ne risentiranno sono generalmente quelli che hanno raggiunto una scala sostanziale in termini di download e ricavi e che hanno raggiunto le nostre soglie di installazioni e ricavi. Ciò significa una tariffa bassa (o nulla) per i creatori che non hanno ancora raggiunto un successo di scala e una modesta tariffa una tantum per quelli che lo hanno fatto”.

Le installazioni e la politica di Unity

Queste sono le dichiarazioni di Unity condivise su Twitter:

Spese di reinstallazione – non applicheremo alcuna tariffa per le reinstallazioni.
Spese per installazioni fraudolente – non addebiteremo alcuna tariffa per installazioni fraudolente. Lavoreremo direttamente con voi nei casi in cui si sospettano frodi o botnet con intenti malevoli.
Prove, demo parziali e installazioni automatiche (devops): non le conteremo nel conteggio delle installazioni. I giochi in accesso anticipato non sono considerati demo.
Giochi web e in streaming – non verranno conteggiati nel conteggio delle installazioni nemmeno i giochi web e in streaming.
Installazioni legate alla beneficenza – la modifica dei prezzi e il conteggio delle installazioni non saranno applicati ai vostri bundle/iniziative di beneficenza.

Nel frattempo Unity chiude due uffici in seguito a minacce di morte

Nonostante i chiarimenti di Unity, sono stati da poco chiusi due uffici in seguito ad alcune minacce di morte. La situazione è in totale declino e gli sviluppatori sono furiosi e confusi, dando quindi adito a conseguenze spiacevoli e poco lucide.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Riccitiello (attuale CEO della compagnia) ha dovuto annullare una riunione in seguito ad alcune minacce di morte. Gli uffici chiusi momentaneamente sono due: San Francisco, in California, e Austin in Texas.

A quanto pare, la polizia di San Francisco ha dichiarato di aver ricevuto una segnalazione secondo cui un dipendente di Unity avrebbe minacciato l’azienda. Si tratta di informazioni pubblicate da Polygon.

Le dichiarazioni degli sviluppatori

Come potete leggere nel nostro articolo, molti sviluppatori hanno protestato e minacciato soluzioni drastiche. Gli sviluppatori di Among Us hanno mostrato una certa preoccupazione insieme a Massive Monster (Cult of the Lamb).

Questi ultimi hanno inizialmente minacciato di cambiare motore di gioco, per poi addirittura dichiarare di cancellare Cult of the Lamb entro il primo gennaio. Per fortuna, però, hanno fatto un passo indietro e non ritireranno il gioco. Pare infatti che il loro fosse uno scherzo, sebbene siano totalmente contrari alla nuova iniziativa di Unity.

Rust II non sarà un gioco Unity

Anche Garry Newman, fondatore di Facepunch, ha condiviso alcuni pareri in merito.

“Tracciare le installazioni è complicato. Pirateria, reinstallazioni, nuovi computer, omaggi e così via. Ci sono molte ragioni per cui non è fattibile.

Ci si chiede come possano pensare che sia una buona idea. E forse è una buona idea se si pensa a Unity come a un motore di gioco mobile. Se lo si vede attraverso questa lente, forse per loro ha senso.

Forse si sono dimenticati dei giochi per PC. Di nuovo.”

E proprio a tal proposito, Newman ha dichiarato che Rust II non sarà un gioco Unity.

Presto altre dimissioni

Shahriar Shahrabi, technical artist e Director di Puzzling Places, ha condiviso un tweet in cui spiega il suo punto di vista.

Che Unity faccia o meno marcia indietro, il fatto che queste decisioni siano passate attraverso la leadership, l’ufficio legale, il marketing e i dipendenti, la dice lunga sulla salute organizzativa dell’azienda.

Come partner, Unity è una fonte di rischio sconosciuta. Realizzare nuovi giochi su di esso non sarebbe saggio“.

Ha prontamente risposto Jono Forbes, ex sviluppatore di Unity:

Come dipendente di Unity fino a stamattina, vi assicuro che abbiamo lottato con tutte le nostre forze contro questo provvedimento. Abbiamo sollevato tutti i punti che tutti hanno sollevato, ci è stato detto che le risposte sarebbero arrivate, e poi l’annuncio è arrivato senza preavviso. Quelli di noi che ci tengono sono fuori – altre dimissioni sono in arrivo alla fine della settimana“.

Le pubblicità vengono disattivate da alcuni sviluppatori

Per ora 16 studi hanno disattivato gli SDK Unity Ads e IronSource (di quest’ultimo ricordiamo la fusione avvenuta l’anno scorso) in tutti i loro giochi.

Ci opponiamo fermamente a questa mossa, che non tiene conto delle sfide e delle complessità uniche del nostro settore.

Sebbene abbiamo sempre considerato il nostro lavoro come uno sforzo collaborativo, questa decisione ci ha colti di sorpresa. Con un solo tratto di penna, avete messo a rischio centinaia di studi senza alcuna consultazione o dialogo“.

Questa è la lettera aperta firmata da 16 studi, tra cui Azur Games, Voodoo, Homa, Century Games, SayGames, CrazyLabs, Original Games, Ducky, Burny Games, Inspired Square, Geisha Tokyo, Tatsumaki Games, Kayac, New Story, Playgendary e Supercent.

Intanto Adam Boyes condivide un meme

Adam Boyes, ex vicepresidente della Publisher and Developer Relations di Sony, ha intanto condiviso un vecchio meme con Shuhei Yoshida.

Nel caso non lo sapeste, si tratta di un breve video realizzato ai tempi della politica di Xbox per il prestito dei giochi. Successivamente Microsoft fece un enorme passo indietro, ma non sappiamo se ciò possa funzionare anche con Riccitiello.

Articolo in aggiornamento.

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