La campagna di Call of Duty Black Ops 6 è probabilmente una delle migliori della serie. Vogliamo introdurre così questa recensione, senza troppi fronzoli, perché quando ci si trova davanti a un vero e proprio film interattivo, in cui si ha perfino libertà di scelta e strategia senza troppi paletti, allora certi punti di forza vanno sottolineati immediatamente.
Potremmo definire questa storia, nel suo complesso, come un piccolo fuoco che inizia ad accendersi lentamente, per poi ardere con una violenza e brillantezza straordinarie. Ad ogni crepitio del fuoco nasce una sensazione diversa, un po’ come per ogni capitolo che abbiamo vissuto.
“E ora cosa mi aspetterà?“, viene da domandarsi inevitabilmente alla fine di ogni capitolo, magari con un po’ di batticuore dopo aver dovuto affrontare orde interminabili di nemici famelici. Se aggiungiamo poi induzioni alla schizofrenia (capirete giocando), pseudo zombie col nostro aspetto, armi biologiche apocalittiche e atmosfere degne dei migliori film action, si può tranquillamente affermare di trovarsi davanti a un vero e proprio capolavoro videoludico.
Quindi mettetevi comodi e continuate a leggere: questa è la nostra recensione della campagna di Call of Duty Black Ops 6 su PC.
Indice
La campagna di Call of Duty Black Ops 6: storia di guerre, complotti e armi biologiche
La storia è ambientata nei primi anni ’90, dopo la Guerra Fredda, e in un certo senso si fonde con alcuni eventi di Black Ops 2. In questo caso il protagonista assoluto è Pantheon, un gruppo incredibilmente pericoloso che ha intenzione di distruggere completamente la CIA, prendendo il controllo totale di qualsiasi cosa.
Per farlo, si impossessa di un’arma biologica letale, capace di disintegrare la psiche e qualsiasi cosa le capiti a tiro. Questo oggetto si chiama La Culla, ed è un vero e proprio mezzo infettivo in grado di fare una strage a vasta area.
Gli eventi e le missioni contornano il periodo della Guerra del Golfo, tra scontri in Iraq e Kuwait e l’introduzione di personaggi realmente esistiti che conosciamo bene, come Saddam Hussein.
Partiamo però da un primo tasto dolente per alcuni: quanto dura la campagna? Né troppo, né troppo poco. Abbiamo completato la storia in circa otto ore, considerando che non abbiamo perso troppo tempo ad esplorare le varie ambientazioni. Ci siamo limitati più che altro a completare l’enigma della cassaforte nel rifugio, in modo da ottenere un bel gruzzoletto di soldi.
Ogni missione è unica dal punto di vista interattivo quanto narrativo
La storia non è brillante o particolarmente originale. La trama ruota attorno ai soliti elementi, come complotti, tradimenti, bersagli da eliminare e colpi da portare a termine con le strategie giuste. Niente di più, niente di meno.
Ciò che però ci ha lasciato a bocca aperta è il modo in cui sono stati strutturati i capitoli. Ognuno sembra unico e separato, come se il team avesse voluto valorizzare pienamente ogni singolo avvenimento. Proprio per questo motivo i personaggi sono stati scritti e contestualizzati meravigliosamente, al punto da empatizzare perfino con quelli più spietati.
Tra una missione e l’altra, inoltre, abbiamo avuto la possibilità di tornare al rifugio, la Torre. Qui è possibile esplorare liberamente, ma anche dialogare con i vari personaggi e scoprire di più sul loro conto. Una chicca non indifferente, dato che conferisce maggiore profondità all’intera storia.
Basti pensare che alcuni personaggi hanno iniziato a dialogare tra loro automaticamente. In quel caso ci è venuto spontaneo seguirli per ascoltare i loro discorsi e, onestamente, ne è valsa decisamente la pena: abbiamo scoperto tanti aspetti importanti sul loro conto e ogni singola frase rappresentava un tassello in più.
Il gameplay della campagna tra open-world, partite a poker ed esplosioni
Ogni capitolo è unico anche e soprattutto dal punto di vista interattivo. Come vi abbiamo già accennato all’inizio, ogni evento ci ha lasciato costantemente col fiato sospeso, con quella curiosità che ci ha spinto a proseguire con la storia senza mai annoiarci.
Probabilmente è proprio questo il punto di forza per eccellenza: 100% dinamicità, zero noia. Call of Duty Black Ops 6 si è rivelato un vero e proprio film interattivo. In alcuni casi abbiamo dovuto usare una fotocamera, tra qualche scatto e qualche ingegno geniale ideato da Felix Neumann, mentre in altri abbiamo dovuto distrarre un uomo giocando a poker.
In altri casi abbiamo potuto guidare un veicolo ed esplorare il deserto dell’Iraq, in una sorta di open-world che già in quel caso ci ha convinto. Tuttavia, man mano che i capitoli avanzavano, il gameplay diventava sempre più incredibile e scenografico. Salti all’ultimo momento sugli elicotteri, orde di zombie impazziti, analisi psicotiche e ipnosi regressive, atmosfere degne di un horror e ambientazioni che rappresentano il perfetto connubio tra Mission Impossible e 007.
La campagna di Black Ops 6 è tutto, tranne che noiosa o scontata. Sì, dal punto di vista narrativo non è così originale, ma è realizzata sapientemente. Ogni singolo tassello è messo al punto giusto e ogni aspetto si fonde alla perfezione.
Una pletora di armi, potenziamenti e attività
Abbiamo trovato (e provato) una pletora di armi disseminate per le mappe, dai classici fucili d’assalto alle velocissime mitragliette, fino ai cecchini per un approccio più tattico ai lanciarazzi per un tocco esplosivo godurioso.
Anche in questo caso non abbiamo riscontrato particolari problemi. Abbiamo potuto cambiare le armi alla velocità della luce, o usufruire delle casse di munizioni strategicamente sparse per la mappa, in modo da aiutarci nei momenti più concitati e di maggiore difficoltà.
Inoltre, tornando al Rifugio abbiamo potuto costruire dei banchi di potenziamento per le armi, oltre a un’area d’addestramento che ci ha permesso anche di potenziare il nostro personaggio, ovvero Case.
Rinculo ridotto, salute migliorata, rigenerazione più veloce: con i soldi raccolti nel corso delle missioni abbiamo potuto potenziare notevolmente il nostro personaggio.
A rendere il gameplay ancora più dinamico sono gli innumerevoli enigmi sparsi per le mappe, tra codici da trovare, numeri da sommare, computer da hackerare e impronte da illuminare con la nostra luce UV, a piccoli elementi platform con pedane da superare, ostacoli da aggirare e un rampino che ci ha permesso di spostarci velocemente da un posto all’altro.
La possibilità di scegliere: un aspetto non indifferente
La storia di BO6 non è così limitata, anzi, permette al giocatore di scegliere l’approccio migliore. Preferite far esplodere direttamente quel radar o convincere (e ingannare) una guardia in modo da evitare orde fameliche di guardie pronte a dilaniarvi? La scelta spetta a voi.
In certi casi, però, il team ha voluto a tutti i costi farci adottare un approccio stealth, altrimenti avremmo fallito la missione. Abbiamo apprezzato anche questo equilibrio, dato che ci ha permesso di immergerci pienamente nell’atmosfera di ogni singolo colpo. Ad esempio, il capitolo dedicato al casinò è stato davvero convincente da quel punto di vista. In questo caso è stato necessario sgattaiolare tra un corridoio e l’altro, ed eventualmente procedere con delle uccisioni silenziose.
Inoltre, in quel capitolo abbiamo potuto vestire i panni di tutti i personaggi, rimbalzando da una Sev che deve infiltrarsi di nascosto a un Marshall che deve umiliare il suo avversario giocando a poker. Un altro capitolo che ci ha letteralmente lasciato a bocca aperta, seppur con una massiccia dose di Motion Sickess, ci ha immersi in una vera e propria atmosfera degna di un horror, con numerosi zombie, effetti scenografici adrenalinici e un sistema audio implementato alla perfezione (ma di ciò ne parleremo tra poco).
Il comparto tecnico di COD BO6: come gira tra grafica e prestazioni
Prima di parlarvi dei vari aspetti tecnici che hanno valorizzato ulteriormente questa campagna, dobbiamo fare una premessa importante e impossibile da ignorare. Dal momento in cui abbiamo iniziato a giocare, fino ad ora, abbiamo riscontrato un gravissimo problema: una schermata nera che si presentava all’improvviso nel Menu Principale e che ci ha letteralmente impedito di accedere a qualsiasi contenuto.
Abbiamo potuto constatare che non si trattasse di un problema legato al nostro hardware. Abbiamo giocato su un PC di fascia medio-alta con una GPU Radeon 6800 e una CPU AMD Ryzen 7 3700X, accertandoci che gli altri componenti non causassero eventuali colli di bottiglia o che non fossero sufficientemente aggiornati. Dopo aver provato qualsiasi soluzione, alla fine siamo riusciti a giocare esclusivamente forzando l’avvio bypassando la schermata e selezionando BO6 alla velocità della luce, senza quindi dare tempo allo schermo nero di presentarsi.
In caso contrario, il problema si sarebbe ripresentato e ci sarebbe stato impossibile giocare, quindi recensire la campagna. Si tratta quindi di un problema gravissimo che non possiamo ignorare, considerando che si tratti di un gioco a pagamento e che molti utenti hanno sottoscritto l’abbonamento a Game Pass appositamente per questo nuovo titolo della serie.
Ci auguriamo quindi che il team possa correggere questa problematica quanto prima, per non parlare degli altri bug segnalati dalla community, come crash e codici di errore (Hueneme Negev e Dev Error sono tra questi).
Problemi di upscaling, frame-rate e benchmark
Fatta quella premessa che, ripetiamo, per noi è estremamente grave, possiamo dirvi che una volta bypassato il problema, il gioco si è sempre rivelato fluido e perfettamente realizzato dal punto di vista tecnico. Mai un calo di frame, con un comparto grafico di altissima qualità.
Attenzione: a causa di questo problema non siamo riusciti a far funzionare il programma di benchmark, quindi nel momento in cui scriviamo non possiamo dirvi con precisione i dati da noi rilevati per quanto riguarda le prestazioni. Provvederemo ad aggiornarvi non appena riusciremo a risolvere definitivamente, visto che tratteremo a parte Zombie e Multiplayer.
Possiamo però dirvi che non abbiamo riscontrato particolari tediosità, avendo tra l’altro giocato con le impostazioni grafiche al massimo, ma non possiamo dirvi con certezza se ci siano stati veri e propri problemi di upscaling, come vociferato in precedenza, dato che abbiamo evitato di abilitare qualsiasi sistema di ottimizzazione per non imbatterci in ulteriori crash o schermate nere.
Doppiaggio in italiano e colonna sonora
Passiamo infine al sistema audio. Il gioco presenta doppiaggio e sottotitoli in Italiano, ben realizzati e coerenti in qualsiasi circostanza, senza mai un singolo errore. Il doppiaggio, in particolare, ci è sembrato convincente e immersivo. La voce di Troy Marshall, in particolare, è un balsamo per le nostre orecchie, ma anche tutti gli altri personaggi ci sono sembrati convincenti.
La colonna sonora, ad opera di Jack Wall e altri autori, non è così diversa da quelle degli altri capitoli, ma ha saputo fondersi perfettamente con le varie atmosfere. Nel capitolo finale, poi, abbiamo sperimentato un combattimento a suon di metal: una goduria per le nostre orecchie.
Recensione della campagna di Call of Duty Black Ops 6: conclusioni e voto
Giocare alla campagna di COD BO6 ci è sembrato inizialmente impossibile, a causa dei problemi riscontrati. Una volta superati, e una volta in gioco, abbiamo dimenticato tutto. La storia è adrenalinica, soddisfacente, costantemente coinvolgente e semplicemente geniale dal punto di vista interattivo.
Storia e gameplay si sono fusi alla perfezione creando atmosfere degne di un film d’azione. Mai un singolo momento di noia o di frustrazione.
Certo, non è una campagna particolarmente longeva, ma neanche troppo corta. La storia è stata strutturata in modo da convincere in sole 8 ore, e quando tutto si incastra alla perfezione non è indispensabile giocare una campagna di 20 ore. Less is more, no?
Considerando poi le altre modalità di gioco disponibili, ovvero multiplayer e Zombie (che recensiremo in un articolo apposito), COD BO6 è un universo di elementi da scoprire. Come sempre, si conferma una vera e propria chicca per gli amanti degli shooter, quindi dovreste assolutamente approfittarne.
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Storia e gameplay fusi alla perfezione
Personaggi caratterizzati in modo convincente
Gameplay sempre dinamico e stimolante
La campagna dura poco
Qualche piccolo bug
Grave problema legato a una schermata nera