Provato di Nerobi: gioco indie italiano in early access su Steam

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Informazioni sul gioco

Abbiamo provato Nerobi, il nuovo e promettente platform 2D sviluppato interamente dal team italiano di Sanobusiness. Si tratta quindi di un gioco 100% indie, ancora in fase di lavorazione e disponibile da poco (7 maggio 2024) in Accesso Anticipato su Steam.

Proprio per questo motivo il feedback dei giocatori assume un ruolo cruciale in questa fase, dato che il team potrebbe modificare o aggiungere diversi elementi.

Il cuore pulsante di questa nuova opera nasce dalla mente e dalla creatività di Mattia Reale e Stefano Mucignat Baudino, insieme ad altri artisti di talento che menzioneremo in fase di lettura.

Noi abbiamo trascorso diverse ore in compagnia del protagonista e abbiamo tanto di cui parlarvi, quindi continuate a leggere per saperne di più.

Nerobi, storia di ricordi perduti e lotte tra Demoni

Il giovane protagonista di questa storia è Nerobi, personaggio di cui non sappiamo nulla fin dall’inizio. Il mistero che contorna la sua identità è tanto fitto quanto l’oscurità che ha divorato i suoi ricordi, trascinando il personaggio in un limbo di incertezza. Un percorso vuoto, nostalgico e angosciante che però si illumina grazie alla speranza di ritrovare la propria identità.

Non è un compito facile: Nerobi deve districarsi tra i simulacri dei custodi del Mondo Mediano, farsi strada tra nemici ostici, caverne anguste e i paesaggi tanto incantevoli quanto minacciosi della Foresta della Perdizione.

Il giovane vuole ritrovare il suo sé, abbracciare nuovamente quei ricordi che plasmavano la sua essenza. Per farlo, però, deve attraversare il Mondo Mediano, invaso dai Demoni che hanno posseduto gli Otto Custodi. In questo universo, Vita e Oblio si sostengono a vicenda in un equilibrio delicato, sacro e primordiale.

Sarà proprio qui che il protagonista scoprirà i suoi poteri, un agglomerato scenografico di luci e animazioni che incantano e ammaliano senza un briciolo di difficoltà.

Ottime premesse

Trattandosi di un gioco in Accesso Anticipato, ci troviamo dinanzi a un prodotto non ancora finito al 100%. Di conseguenza il comparto narrativo necessita ancora di un’anima vera e propria, nonché di quella profondità essenziale che possa raccontare appieno non solo l’identità del protagonista e il suo passato, ma anche le innumerevoli sfumature di quel mondo ricco di misteri.

Il Mondo Mediano presenta numerosi Luoghi del Risveglio, diversi scenari e personaggi con cui interagire. Tutto ciò rende le ambientazioni ancora più vive e, soprattutto, caratterizzate da un cuore pulsante che non fa sembrare i paesaggi dei semplici sfondi sterili.

Nerobi ha tanto da raccontare e può farlo in mille modi diversi: con la musica nostalgica e ipnotica, con le ambientazioni fatate, con i disegni straordinariamente realizzati a mano, ma anche con i nemici stessi.

Questi ultimi non sono a sé stanti: hanno un’anima, grazie alla mente geniale di Damiano Chitarrini. Mamma cinghiale attacca solo se colpiamo accidentalmente i suoi piccoli, tra l’altro così spaventati alla nostra vista da immobilizzarsi e chiudere gli occhi in un gesto estremamente dolce.

provato di nerobi, gameplay e nemici

Lo stesso discorso vale per Ushinatta, spirito dalla risata psicotica e ansiogena, che però si spaventa vedendoci e si immobilizza trasformandosi in un pilastro. Non mancano però mostri inquietanti e spietati pronti a dilaniarci senza indugiare.

Oltretutto, la parte iniziale del gioco ci sottopone anche a delle scelte vere e proprie. L’esempio lampante è Gebriel, un camaleonte che chiede il nostro aiuto e ci pone di fronte a un bivio: scegliere se seguirlo o lasciar perdere. Ogni azione ha le sue conseguenze, ed è esattamente ciò che abbiamo sperimentato in questo caso.

Come potete capire, quindi, il gioco ha delle ottime premesse in generale. Il comparto narrativo ha molteplici sfumature su cui il team potrà lavorare maggiormente, in modo da dare la giusta anima e profondità a un’avventura che si distingue completamente da molti altri platform.

Ciò che abbiamo notato, infatti, è una certa unicità.

Nerobi offre un mondo dolce e incantato, come una fiaba, ma contornato da minacce talvolta crudeli e mai scontate. Non è un’avventura che tiene per mano i giocatori e li accompagna con delicatezza, bensì li mette alla prova proprio come il protagonista.

Un gameplay ricco di sfide

Partiamo da un principio fondamentale: Nerobi non è un gioco semplice. Metterà a dura prova le vostre abilità, il vostro ingegno e i vostri riflessi. Metterà sotto pressione la vostra pazienza e godrà nel vedervi morire più e più volte. Insomma, segue le classiche meccaniche di un trial and error, quindi dovrete fare numerosi tentativi prima di riuscire a superare un determinato ostacolo.

Proprio per questo motivo il team ha ben pensato di realizzare un counter che tenesse conto del numero di volte in cui siete morti, insieme ad altri dati molto utili. L’interfaccia è accessibile da un singolo tasto del controller (o della tastiera) e vi permetterà di controllare anche il numero di carte ottenute, di ricordi sbloccati e altro ancora.

Questi ultimi danno maggiore profondità al gioco, dato che dovrete esplorare l’ambiente circostante (ed eventualmente accedere ad aree segrete) per trovare questi collezionabili (in particolare le carte).

Le carte sono deliziosamente realizzate a mano, con disegni simpatici e suggestivi capaci di raccontare al meglio l’identità dei personaggi, o dei nemici, incontrati in precedenza.

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Velocità, agilità e… tanta pazienza

Come dicevamo, questo gioco non è affatto semplice. Tuttavia, presenta un buon compromesso capace di coinvolgere e stimolare il giocatore senza mai recare troppa frustrazione. Certo, in alcuni punti è facile perdere la pazienza e iniziare a innervosirsi, soprattutto quando bisogna percorrere nuovamente lo stesso tragitto più e più volte.

Tuttavia, anche i meno esperti possono ritrovarsi a vivere un’esperienza divertente e stimolante. Una volta trovata la giusta tattica, procedere diventa incredibilmente gratificante. Ovviamente è indispensabile trovare un giusto equilibrio tra velocità, agilità, tempismo e cautela.

Sì, gli amanti delle speedrun potranno trovare pane per i propri denti, ma all’inizio basterà una singola mossa sbagliata, anche la più banale, a far morire drasticamente.

Il protagonista, con le sue abilità e i suoi movimenti, dà vita a una scenografia degna di un anime. In alcuni punti avremmo preferito però una maggiore libertà di movimento. L’introduzione di un dash – o schivata – sarebbe stata perfetta in alcuni punti, soprattutto per superare determinati ostacoli.

Ciò potrebbe però interferire con certi meccanismi, dato che sono stati strutturati per essere superati in un certo modo strategico, quindi senza dash. Inoltre, il tempo di attivazione dell’abilità ci è sembrato un po’ troppo lungo e avremmo preferito venisse ridotto di almeno 1 secondo. Si tratta comunque di minuzie che di certo non impattano negativamente sull’esperienza di gioco.

Il comparto grafico di Nerobi è pura magia

Ciò che rapisce immediatamente è il comparto grafico. Le ambientazioni sono semplicemente magiche, fatate, incantate. I disegni sono realizzati interamente a mano da Mattia Reale e sono straordinari, al punto da trasformare Nerobi in una fiaba, con le sue molteplici sfaccettature.

A contribuire sono le animazioni, create egregiamente con l’aiuto aggiuntivo di Giorgia Ubaldi. Questo gioco non è il classico platform con pedane traballanti e ostacoli sterili. Nerobi è pura magia, con luci quasi accecanti e colori così vibranti da ipnotizzare fin dalle prime battute.

I diversi scenari lasciano a bocca aperta e stupiscono costantemente, partendo dalla foresta con le sue sfumature, alle caverne misteriose dalle tonalità cerulee.

nerobi, comparto grafico e tecnico

La quantità di nemici, talvolta inquietanti e impressionanti, si fonde con una scenografia meravigliosa di luci e animazioni, praticamente come in Tales of Kenzera: ZAU. Perfino le sfere e i proiettili dai quali ci siamo dovuti difendere ci hanno meravigliati.

A contribuire è il comparto tecnico: durante la nostra esperienza il gioco si è sempre rivelato fluido, quindi non abbiamo mai riscontrato cali di frame o problemi particolari. Inoltre abbiamo potuto godere di interfaccia e sottotitoli in Italiano.

La musica e i ricordi, un connubio perfetto

Quando pensiamo alla colonna sonora di un gioco immaginiamo un tripudio di archi, violini, percussioni e mille altri strumenti. Quando però pensiamo a una persona priva di ricordi, attanagliata da un profondo senso di vuoto e incertezza, ci vengono in mente esclusivamente le note nostalgiche e malinconiche di un pianoforte. Nient’altro.

Ed è proprio questa semplicità che dona una vera identità al gioco. Quelle semplici note, talvolta premute con delicatezza, talvolta con convinzione e ardita speranza, rappresentano i sentimenti di Nerobi. Oltretutto, in alcuni punti (come nell’introduzione) la musica si ferma se smettiamo di camminare, quasi come se volesse necessariamente accompagnarci in un momento così intenso e particolare.

In questo caso non possiamo che elogiare il compositore Marco Tarasco, insieme a Roberta Mastroluca e Barbara Tassi, sound designers che hanno assunto un ruolo cruciale nell’identità sonora del gioco.

Il provato di Nerobi, conclusioni

Trattandosi di un gioco in Accesso Anticipato non possiamo sbottonarci più di tanto. Le premesse, però, ci sembrano davvero ottime. Nerobi è stato realizzato da due ragazzi italiani e ha saputo distinguersi da molti altri giochi del genere, perfino da alcuni tripla A privi di una vera profondità.

I disegni realizzati a mano sono unici e spettacolari, insieme alla musica e a un gameplay capaci di coinvolgere costantemente. Non è un gioco semplice, quindi se cercate un’esperienza rilassante potreste voler optare per altro.

Si tratta però di un ottimo titolo sia per gli appassionati che per i neofiti. Con questo gioco metterete alla prova la vostra pazienza e le vostre abilità, ma vi ritroverete anche a percorrere un Mondo Mediano ricco di segreti e atmosfere meravigliosi.

Non possiamo quindi che elogiare ancora una volta il team di Sanobusiness e il PR Emanuele Liotta, per aver contributo a dare vita a un’opera davvero suggestiva.

Ovviamente il team apporterà diverse modifiche e migliorie prima del rilascio definitivo del gioco, quindi per ora non possiamo dare giudizi conclusivi. Continuate a seguirci su Videogiochitalia per altri aggiornamenti e per la recensione definitiva.

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