In questa analisi delle prestazioni di Ps5 Pro cercheremo di spiegarvi nel modo più semplice possibile quali vantaggi offre l’hardware mid-gen di Sony e come si manifestano in ambiente di gioco. Se invece state cercando informazioni generiche slegate dalla tecnologia nello specifico, vi consigliamo di leggere un nostro articolo precedente.
La nuova console è disponibile sul mercato al prezzo consigliato di 799 euro, ai quali vanno aggiunti circa 119 euro per l’acquisto del lettore Blu-ray esterno nel caso si vogliano utilizzare i giochi in formato fisico.
Un prezzo che ha scatenato l’ira di molti giocatori perché ritenuto eccessivo, ma è davvero così? Proviamo a capire quale è l’obiettivo del dispositivo, a cosa serve Ps5 Pro e in quali casi ha senso spendere la cifra richiesta.
Indice
Componenti e specifiche tecniche di PlayStation 5 Pro
La variante Pro della console Sony non rappresenta un hardware di nuova generazione. Si tratta di un dispositivo mid-gen che condivide lo stesso ambiente di sviluppo e lo stesso corso generazionale della PlayStation 5 standard.
Di conseguenza anche la componentistica non ha subito rivoluzioni. Il processore principale è in linea con quello precedente, salvo per un lieve incremento della velocità del clock sull’ordine del 10%, e si tratta di una CPU AMD Zen 2.
La RAM di sistema è sempre di 16GB GDDR6 ma con una velocità leggermente superiore, unita poi a 2GB aggiuntivi di tipo DDR5 destinati al sistema operativo in quanto molto più lenti. Le specifiche complete e dettagliate le trovate sempre nel nostro precedente approfondimento.
Cosa cambia da Ps5 a Ps5 Pro
La differenza più marcata tra le due console riguarda la GPU, ovvero la scheda grafica. Abbiamo un incremento delle prestazioni di circa il 45% che in termini numerici si traduce in 16,7 Teraflops della Pro contro i 10,28 Teraflops della Slim.
Tuttavia ci teniamo a ricordarvi che i teraflops sono un’unità di misura omnicomprensiva delle capacità di una scheda video ma non rappresentano l’unica discriminante quando si deve analizzare una configurazione nella sua totalità.
Anche la memoria di archiviazione è cambiata, passando da 1TB per la console base ai 2TB della nuova versione, conservando però la tipologia di disco che resta di tipo Nvme ad alta velocità.
In entrambi i casi l’utente può aumentare lo spazio a disposizione acquistando un SSD compatibile per poi montarlo nell’apposito slot seguendo una procedura molto semplice e descritta in un nostro articolo dedicato. Se invece vi servono consigli su quale SSD acquistare abbiamo una guida con i migliori modelli dell’anno corrente.
Che CPU monta Ps5 Pro: è un limite?
Nei giorni antecedenti al lancio del sistema ha fatto molto discutere la scelta di Sony di conservare lo stesso processore della versione Slim. Critiche fondate se applichiamo il principio di bilanciamento della configurazione.
Un processore arretrato può compromettere le prestazioni complessive di un dispositivo dotato di una scheda video performante e su carta è proprio il caso di PlayStation 5 Pro. Tuttavia trattandosi di una console e non di un PC la situazione va approfondita nel modo giusto onde evitare di diffondere informazioni parziali o errate.
PlayStation 5 Pro: CPU Bound e configurazione sbilanciata
La mid-gen Sony si può considerare come una configurazione sbilanciata, se non altro su carta. Ciò nonostante l’unico effettivo vincolo legato al processore riguarda l’output dei fotogrammi in potenziale, non lo sfruttamento del dispositivo nella sua totalità.
Questo vuol dire che in termini di pure performance espresse in frames per second (FPS), il vecchio Zen 2 può concretamente complicare l’ottimizzazione dei giochi che prevedono un’elaborazione logica particolarmente gravosa.
Circostanze che però non impediranno agli sviluppatori di distribuire le risorse per massimizzare l’utilizzo della restante componentistica e della GPU nello specifico, magari alzando la risoluzione o includendo un migliore applicativo del Ray Tracing.
Tutti i vantaggi di PlayStation 5 Pro
Date le differenze hardware con la versione base o Slim, questa console di mezza generazione offre svariati vantaggi agli utenti Sony, tutti ovviamente di natura tecnica visto che la ludoteca è condivisa al 100% (quindi niente titoli in esclusiva).
Non si tratta solo di aumentare il framerate medio dei giochi, vanno considerati anche altri elementi a tratti pure più significativi come un incremento degli acceleratori dedicati al Ray Tracing che potrebbe spronare gli sviluppatori verso un uso più intensivo di questa tecnologia, unito anche alla soluzione di scaling proprietaria di Sony chiamata PSSR (PlayStation Spectral Super Resolution).
In linea di principio e applicando una estrema generalizzazione possiamo distinguere tre diversi vantaggi:
- Miglioramento dei giochi Ps4 in retrocompatibilità: Grazie alla maggiore potenza a disposizione e senza l’intervento di patch specifiche, Ps5 pro può migliorare la stabilità dei giochi PlayStation 4 semplicemente attivando una funzione software nel sistema operativo. Proprio come succedeva nella generazione precedente con Ps4 Pro. Sbagliato aspettarsi impennate grafiche, il miglioramento è nella quasi totalità dei casi impercettibile.
- Miglioramento dei giochi Ps5 non ottimizzati: Non vale per tutti i titoli ma solo nei casi in cui il gioco prevedeva in origine un framerate sbloccato, bloccato ma instabile oppure una risoluzione di tipo dinamico o uno scaling non poi così efficace. In tal caso la GPU della Pro può macinare più fotogrammi al secondo, mantenere fisso il render target prefissato o renderizzare a una risoluzione media più alta con un upscaling più preciso, tutto senza nessuna azione richiesta da parte dell’utente.
- Giochi ottimizzati per Pro: Solo i titoli che hanno ricevuto una patch di ottimizzazione possono sfruttare al meglio la nuova componentistica e le nuove funzioni. In un nostro articolo precedente trovate la lista completa dei giochi attualmente disponibili e sono proprio questi prodotti a rappresentare il vero banco di prova per la mid-gen della grande S, tuttavia i risultati ottenuti ad oggi sono altalenanti.
Analisi delle prestazioni di Ps5 Pro
Qui su videogiochitalia.it l’abbiamo ripetuto allo sfinimento (intervistando anche dei programmatori professionisti), quando si parla di framerate, risoluzione ed elementi misurabili, ogni singolo gioco è un caso a sé perché su console sta agli sviluppatori decidere quanto e come distribuire le risorse di sistema.
Scelte ben precise legate all’hardware di riferimento ma anche e soprattutto influenzate dal tempo e dal budget a disposizione per ottimizzare il codice in modo specifico. Principio che si applica a tutte le console esistenti, mid-gen comprese.
Di conseguenza non è possibile partorire una regola analitica applicabile universalmente, tutto dipende da come il singolo gioco andrà a sfruttare i miglioramenti offerti dalla componentistica di Ps5 Pro, con risultati che saranno sempre variabili e altalenanti, proprio come quelli registrati dai test dei siti specializzati nei primi giochi compatibili.
Quanti fps fa Ps5 Pro nelle nuove modalità grafiche
Circostanze che ci portano all’evidente variabilità nei titoli già disponibili. Abbiamo una lunga lista di prodotti ottimizzati che sfruttano il nuovo hardware in modi diversi.
Sony non ha imposto nulla ai singoli team di sviluppo, lasciando carta bianca sia per quanto riguarda il numero e la nomenclatura dei vari preset, sia per quanto riguarda le patch d’ottimizzazione nello specifico.
Non si tratta però di un demerito della grande S o di un problema comunicativo, è semplicemente la prassi. Il produttore hardware non può decidere al posto del singolo team di sviluppo, si andrebbe a generare un forte malcontento negli ambienti lavorativi.
Tuttavia le attuali circostanze hanno portato anche a uno spettro di variabili forse eccessivamente complesso per l’utente medio console. Alcuni giochi prevedono ora anche quattro o più impostazioni grafiche ognuna con nomi differenti, che spaziano dai classici qualità e prestazioni sino a definizioni più specifiche e inerenti alla console Pro.
Facciamo un paio di esempi…
Stellar Blade con framerate a 80fps su Ps5 Pro
L’action coreano è stato ottimizzato in parallelo al lancio della console e allo stato attuale rappresenta uno dei titoli meglio riusciti, con un preset che raggiunge anche gli 80fps sui televisori a 120Hz. Ciò nonostante l’inclusione di addirittura cinque diverse modalità grafiche potrebbe confondere l’utente medio.
Proprio come su Ps5 base possiamo decidere a cosa dare priorità, se alla qualità visiva o alle prestazioni, ma le cinque modalità presenti, a fronte anche di differenze a tratti marginali tra l’una e l’altra, mal si sposano con l’ecosistema teoricamente semplificato e più accessibile che ha sempre rappresentato una caratteristica intrinseca delle console da gioco.
Se da una parte avere un margine di controllo superiore può accontentare l’utenza enthusiast del segmento, dall’altra rischia di infastidire chi ha preso Pro per giocare nel miglior modo possibile ma senza le giuste competenze per potersi destreggiare tra le varie opzioni presenti.
Ray Tracing in Spider-Man 2 versione Pro
Il titolo Insomniac è ancora più complesso di Stellar Blade. Oltre all’aggiunta di due modalità grafiche specifiche, qualità pro e performance pro, abbiamo anche tutta una serie di opzioni dedicate al Ray Tracing sulle ombre e sui riflessi gestibili singolarmente.
L’attivazione o meno di questa pesante tecnologia, che abbiamo per altro approfondito in un nostro articolo speciale, ha un conseguente impatto sulle prestazioni che si legano a loro volta anche al tipo di display in uso e alla compatibilità con il VRR, ovvero il Variable Refresh-rate.
Anche in questo caso il margine di controllo aggiuntivo può trovare consenso solo in un’utenza capace di comprendere e gestire impostazioni di questo, per tutti gli altri potrebbe risultare confusionario e poco pratico.
Futuri giochi PlayStation
Come detto in precedenza Sony non può imporre nulla ai singoli team di sviluppo. Non può decidere le opzioni grafiche, la risoluzione o il framerate dei vari giochi.
Tuttavia potrebbe spronare gli sviluppatori a seguire delle precise linee guida, se non altro per quanto riguarda le nomenclature delle varie modalità grafiche nei giochi certificati Ps5 Pro enhanced.
Le promesse infrante da Sony
Il nuovo hardware della grande S è stato proposto al pubblico come un upgrade capace di ridurre se non eliminare la scelta fatidica tra performance e qualità, ma la realtà dei fatti è ben diversa (ed era pure prevedibile).
Non solo persiste la presenza delle solite modalità agli antipodi, ma, a seconda dei casi, sono pure aumentati i preset e le opzioni grafiche. Ovviamente siamo distanti dalla complessità dell’ecosistema PC ma resta una filosofia in contrapposizione a quella semplicità d’uso che dovrebbe essere un punto di forza delle console, anche in un contesto storico dove il concetto di plug and play è diventato quasi anacronistico.
Come se non bastasse anche i risultati in termini di effettivo miglioramento non rappresentano, al momento se non altro, una valida motivazione per acquistare l’hardware mid-gen di Sony. In particolar modo per quell’utenza che, fidandosi del marketing precedente al lancio, ha dato per scontato un aumento esponenziale del framerate dei giochi.
Giochi a 60fps su PlayStation 5 Pro e giochi a 120fps
Il marketing non è mai stato una fonte di informazioni attendibile e le promesse dei produttori hardware non hanno mai trovato effettivo riscontro lato software, perché lo sviluppo di un videogioco è qualcosa di molto complesso che non si può riassumere nei semplici render target e non è possibile nemmeno imporre alcune soluzioni come standard generici.
Di conseguenza aspettarsi i 60 fotogrammi al secondo in tutti i giochi è sbagliato, oggettivamente sbagliato. Una aspettativa più in linea con la realtà dei fatti è un aumento del framerate medio ma non va mai dato per scontato il raggiungimento di una o l’altra specifica soglia.
Lo dimostrano i giochi di lancio e così succederà anche in futuro. I motivi per cui un gioco potrebbe non raggiungere un alto output dei frames coprono un ampio spettro di variabili tra cui anche, ma non solo, la componentistica e in particolar modo la CPU, che come detto resta in linea con quella versione Slim.
Se per tanto il vostro obiettivo è quello di prendere la mid-gen di Sony convinti di ottenere sempre e a prescindere un grosso incremento prestazionale, vi conviene riconsiderarne l’acquisto.
4K a 120Hz su PlayStation 5 e Pro
Le console Sony di attuale generazioni prevedono la compatibilità con gli standard UltraHD4K, 120Hz di refresh-rate, HDR10 con metadati statici e Variable Refresh-rate dell’HDMI Forum.
Tutto ciò è permesso dall’interfaccia HDMI 2.1 condivisa da entrambe le piattaforme e in tutti casi, purtroppo, limitata a 32Gbps. Una scelta, questa di Sony, già discutibile su Slim ma ancora più deleteria nel caso di Pro visto il prezzo richiesto.
Esistono più versioni 2.1 dell’HDMI con diverse velocità massime. Per visualizzare correttamente immagini in 4K a 120hz con HDR attivo, l’ideale è disporre di una banda passante almeno a 40Gbps, come avviene su Xbox Series X e Xbox Series S.
La banda limitata a 32Gbps attiva automaticamente un chroma subsampling 4.2.2 all’output delle console Sony quando collegate a una TV UltraHD e nel momento in cui impostiamo la massima risoluzione in uscita abbinata al massimo refresh-rate.
Durante le fasi di gioco è quasi impossibile distinguere un sottocampionamento 4.2.2 rispetto al migliore Full RGB o 4.4.4, tuttavia visti i 799 euro di prezzo di listino sarebbe stato gradito un miglioramento dell’interfaccia.
Risoluzione 8K su PlayStation 5 Pro
Dati i limiti di interfaccia la risoluzione 8K è ancora più problematica sebbene la console sia compatibile a livello software, salvo quei casi in cui il nostro dispositivo video non risulta compatibile con il formato di compressione DSC (Display Stream Compression).
Per fortuna si tratta di una risoluzione standard poco diffusa e i televisori predisposti sono quasi sempre compatibili anche con il DSC. Attivare l’8K preclude però la possibilità di giocare a 120Hz con VRR.
Va detto e sottolineato però che quanto espresso esula dalle prestazioni dei singoli giochi. Framerate (FPS) e refreh-rate (Hz) sono parametri diversi, così come bisogna sempre fare distinzione tra la risoluzione di rendering e quella standard di output o del display, soprattutto in un contesto dove sofisticate soluzioni di upscaling ci aiutano a ridurre il carico sulla GPU senza compromettere l’image quality.
Cos’è il PSSR (PlayStation Spectral Super Resolution)
Una delle novità più interessanti introdotte da Sony con la sua nuova console è il PSSR, acronimo di PlayStation Spectral Super Resolution. Si tratta di una soluzione di scaling proprietaria che ha l’obiettivo di migliorare la resa visiva dei giochi Pro ottimizzati riducendo allo stesso tempo in carico computazionale sulla scheda grafica.
Il principio è lo stesso che si applica con le altre attuali tecnologie, come il miracoloso DLSS di Nvidia o il più arretrato (per adesso) FSR3 di AMD che ha per altro fatto capolino in diversi giochi console con risultati altalenanti e in alcuni casi discutibili.
Proprio a fronte degli artefatti e delle imprecisioni generate dal Fidelity SuperResolution, il PSSR potrebbe rivelarsi il miglioramento più evidente e significativo a favore delle versioni Pro dei giochi rispetto alle controparti Ps5, in quanto si tratta di uno scaler che fa affidamento su componenti hardware dedicati e basati su IA assenti sulle console base e Slim.
Ciò nonostante è una soluzione che ha ancora tutto da dimostrare e tra i primi giochi non sono mancati problemi evidenti dovuti proprio ad applicativi superficiali e non ottimizzati del PSSR. Trattasi comunque di eccezioni e non possiamo escludere, ma nemmeno dare per scontato, un percorso evolutivo di questa tecnologia sulla falsariga di quanto successo anche sul versante PC.
Quale Ps5 è meglio comprare
Tutto ciò che abbiamo espresso nei paragrafi precedenti va ora ricondotto al prezzo di listino di 799 euro, che spaccano la soglia dei 900 quando abbinati alla spesa richiesta per il lettore Blu-ray venduto separatamente.
Circostanze che compromettono l’effettiva qualità del nuovo dispositivo Sony. Pur trattandosi di un ottimo hardware, capace di migliorare i giochi Ps5 sotto molti aspetti non limitati a un framerate medio più alto o più stabile, non si sono registrati risultati capaci di giustificare un tale esborso monetario.
Il futuro di Ps5 Pro
Difficile prevedere ribaltoni futuri. La componentistica assemblata dalla grande S è senza dubbio un bel passo avanti sul fronte della GPU e delle tecnologie compatibili ma parliamo di un incremento generale inferiore al 50% con un costo però quasi raddoppiato.
La sensazione è quella di avere tra le mani l’hardware giusto al prezzo sbagliato e per quanto i futuri giochi riusciranno sicuramente a gestire meglio le caratteristiche del nuovo dispositivo, la sua natura mid-gen si scontrerà sempre con l’eccessiva spesa richiesta.
Il resto è come al solito nelle mani di un mercato che potrebbe reagire positivamente così come negativamente, fermo restando che trattandosi di un prodotto premium è per sua natura pensato per un target di nicchia.
Ciò non di meno, allo stato attuale e probabilmente fino alla fine del suo ciclo vitale, PlayStation 5 Slim, con o senza lettore ottico, rappresenta il miglior compromesso per giocare con la current gen firmata Sony.
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