L’ex dirigente di Microsoft Peter Moore vede incerto il futuro delle console per videogiochi

L'ex dirigente di Microsoft Peter Moore vede incerto il futuro delle console per videogiochi
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L’ex dirigente di EA e Microsoft, Peter Moore, afferma che ci sono “interrogativi seri” da porsi sull’hardware per videogiochi e se esista o meno un futuro per le tradizionali console per videogiochi.

Alla domanda sulla stagnazione del settore delle console, Moore ha risposto che in questo momento si trova a un bivio. Microsoft sta investendo molto nella tecnologia cloud, anticipando apparentemente un futuro in cui l’hardware specifico per il gioco non sarà più una necessità.

I numerosi licenziamenti nel settore videoludico testimoniano che nonostante il fatturato da record, il settore è tutto tranne che in salute. Ci sono storie di mancati profitti, studi che chiudono per giochi con lanci deludenti, licenziamenti di massa, e impiegati costretti al crunch time per rispettare le deadline.

Peter Moore sa molte cose sulla produzione di console per videogiochi. È stato direttore operativo e presidente di SEGA of America dal 1999 al 2003, l’uomo dietro la Xbox e la Xbox 360 di Microsoft dal 2003 al 2007 e vicepresidente esecutivo di EA dal 2007 al 2017.

Vediamo cosa pensa di questo argomento da un estratto di un’intervista.

L’ex dirigente di Microsoft Peter Moore vede incerto il futuro delle console per videogiochi

In un’intervista rilasciata a IGN, Moore ha parlato dello stato dei giochi per console e di come non siano riusciti a crescere per molti anni.

Quello che si vede e si sente dire da un’azienda come Microsoft è: il cloud sostituisce la necessità di hardware su misura? Lo streaming cambia il modo di giocare con i dispositivi a cui siamo abituati, in particolare gli smartphone? Non credo che la gente giochi di meno, semplicemente gioca in modo diverso”, ha spiegato Moore.

E sempre più spesso si assiste all’arrivo di una generazione che non ha intenzione o voglia di sedersi per una sera davanti alla televisione con il gioco del giorno di questa settimana“.

Peter Moore vede un futuro senza hardware console e copie fisiche per contenere costi, aumentare profitti e rendere la vita facile ai giocatori

Secondo Moore, le console sono nate con un concetto di semplicità per quanto riguarda produzione per le aziende produttrici, e semplicità e immediatezza di utilizzo da parte dell’utente, nonché di sostenibilità di costi per aziende e publisher. Concetti che ora sono venuti quasi totalmente a mancare.

Dal punto di vista del significato della console, era un plug and play. Era facile e potente. Ma è un discorso che risale a 35 o 40 anni fa. Quello che si vede ora e che sicuramente si sente dire da un’azienda come Microsoft è: il cloud sostituisce la necessità di un hardware su misura? Lo streaming cambierà il modo di giocare con i dispositivi a cui siamo abituati, in particolare gli smartphone? Non credo che le persone giochino meno, semplicemente giocano in modo diverso. E sempre più spesso si assiste all’arrivo di una generazione che non ha intenzione di sedersi per una sera davanti alla televisione con il gioco del giorno di questa settimana”.

E ha aggiunto: “Il gaming, pur essendo ancora solido – non dimentichiamoci che quest’anno siamo probabilmente a 200 miliardi di dollari – è frammentato tra le varie regioni, tra i vari contenuti, e ci sono solo tante ore in un giorno e tante scelte per utilizzare quelle ore. Informazione, intrattenimento, sempre più contenuti, YouTube, canali di streaming – per me sono Apple TV, Paramount Plus, Peacock, Amazon Prime, e così via. La televisione lineare passa in secondo piano, ma con l’immensa possibilità di sedersi e ingozzarsi di contenuti piuttosto che interagire con una console”.

Moore ha raccontato che già quando lavorava a Xbox nel 2007 si discuteva se la generazione Xbox 360 sarebbe stata l’ultima generazione di console, perché ci si chiedeva se i televisori sarebbero stati dotati di chip in grado di riprodurre i giochi e se i giocatori avrebbero avuto bisogno solo di un controller.

Le console hanno perso il loro concept: non sono semplici da usare, non sono immediate, non sono economiche e non sono sostenibili

Il quadro più ampio – e sicuramente lo temevamo anche durante il mio periodo in Microsoft – ci siamo detti nel 2007: Questa è l’ultima generazione di console?”, ha detto Moore.

“I televisori inizieranno a essere dotati di chip in grado di riprodurre i giochi e sarà sufficiente un controller? Il PC, come era allora, sta rinascendo? E perché avete bisogno di un pezzo di hardware su misura che costa a noi, Microsoft, miliardi e miliardi di dollari per installarlo, e sperate di ottenere un tasso di utilizzo del software e qualcosa dal vostro Xbox Live, il vostro servizio connesso, che giustifichi le perdite, l’emorragia di denaro che l’hardware vi costa?”.

Microsoft ha più volte tentato di abbandonare il concetto classico di console. Ricordiamo con Xbox One in cui chiedeva inizialmente connessioni online permanenti e il lancio della prima console senza lettore ottico.

La casa di Redmond però può anche permetterselo avendo dalla sua Windows e un servizio solido e amato come Game Pass che ora punta forte anche sul cloud gaming.

L'ex dirigente di Microsoft Peter Moore vede incerto il futuro delle console per videogiochi

PlayStation è invece più tradizionalista e visceralmente legata all’hardware (anche se mai quanto Nintendo!). “Sony è un’azienda di hardware, quindi direi che è l’azienda barometrica. Microsoft, non tanto”, ha dichiarato Moore. “Ma credo che sia una domanda seria che si stanno ponendo sicuramente a Tokyo, a Redmond, a Washington, a Kyoto. È su questo che tutti stanno lavorando in questo momento, perché quando si avvia la prossima generazione [di hardware], bisogna essere pronti ad assorbire perdite di miliardi di dollari.”

Quando si sono iniziate a spargere le voci sulle esclusive Xbox in arrivo sulle altre piattaforme, c’è stata la sensazione generale che MS volesse uscire dal concetto tradizionale di console pensate come hardware per far girare i giochi localmente e nativamente.

Queste idee sono però poi state prontamente stroncate dal podcast sul futuro di Xbox in cui è stata annunciata anche una prossima console successiva alla Xbox Series X che – a detta del presidente di Xbox – offrirà il balzo prestazionale più ampio di sempre. Inoltre, riguardo alle copie fisiche Xbox, Phil Spencer ha recentemente dichiarato che per Xbox rappresentano ancora una parte importante del business aziendale.

In quest’equazione si aggiungono anche le console portatili PC e Steam Deck che sono letteralmente esplose con un mercato tutto nuovo che inevitabilmente toglie quote e appetibilità alle console tradizionali. Sono portatili, potenti e possono essere collegate a uno schermo, a tastiera mouse e più gamepad tramite semplici cavi, docking station anche wireless.

Insomma, il futuro appare quanto mai incerto, con voci contrastanti dagli stessi platfom holder. Nel video qui sotto, il noto YouTuber Reforger Gamer ne discute in modo approfondito.

Ci sarà un altro ciclo di console? Si parla già di PS6 per il prossimo gioco di Kojima, e a fine anno sono attese le console mid-gen  aka PS5 Pro e Xbox Series (?), mentre Switch 2 è atteso per inizio 2025.

Forse ci sarà una prossima generazione e poi basta? Chi vivrà vedrà….

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